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    LE ATTESE SU FED E BCE FRENANO LE BORSE (FTSE MIB -0,17%) - DEBACLE DEL LUSSO, CON FERRAGAMO GIU’ DEL 5,8% - DEBOLI ANCHE FIAT (-1,57%), UNIPOL-SAI (-1,55%) E BPM (-2,47%) – SULLA POPOLARE PESA L’INCOGNITA DELL’AD (VIOLA O CASTAGNA?)


     
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    Carlotta Scozzari per Dagospia

    BERNANKE YELLEN OBAMABERNANKE YELLEN OBAMA

    Dopo che nelle prime sedute del 2014 ha prevalso l'entusiasmo, torna un velo di incertezza sulle Borse. A portare volatilità potrebbero essere due appuntamenti chiave nel panorama macroeconomico. A cominciare dalla Federal Reserve, la banca centrale statunitense, che proprio questa sera alzerà il velo sui verbali della riunione di metà dicembre, quando è stato avviato lo stop agli stimoli all'economia ("tapering") ma in modo soft e graduale. Domani, invece, sarà la volta della Banca centrale europea e della Bank of England, che dovrebbero riunirsi ma, stando a quanto si attendono gli addetti ai lavori, senza decidere di modificare i tassi di interesse.

    FABRIZIO VIOLAFABRIZIO VIOLA

    Così, a Milano, l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,17% a quota 19.436,3 punti. Va inoltre ricordato che a quota 19.500 gli analisti tecnici collocano una importante area di resistenza, che il mercato potrebbe impiegare un po' di tempo a infrangere. All'interno del Ftse Mib, in forte flessione il settore del lusso e della moda, su cui proseguono le prese di profitto dopo la volata degli ultimi mesi. Giù soprattutto Ferragamo, che cede il 5,8%, ma chiudono in netto calo anche Tod's (-2,55%) e Yoox (-2,07 per cento).

    GUZZETTI SALZAGUZZETTI SALZA

    Tra gli industriali, chiusura in forte flessione per Pirelli e Prysmian, che hanno ceduto rispettivamente il 3,25% e il 3,45 per cento. Prosegue poi il ribasso delle azioni Fiat (-1,57%), che oggi hanno risentito della minaccia di declassamento arrivata ieri in serata dall'agenzia di rating Moody's. Proprio oggi, tra l'altro, il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ha chiesto un intervento del governo Letta per spingere la società automobilistica guidata da Sergio Marchionne a investire sul mercato italiano. Giù anche la controllante di Fiat, Exor, che ha ceduto il 2,12 per cento.

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    Seconda giornata di prese di profitto per Unipol-Sai, che ha fatto registrare una flessione dell'1,65 per cento. Il neonato gruppo assicurativo guidato da Carlo Cimbri, così come da richieste dell'Antitrust, ha tempo soltanto fino al 15 gennaio per cedere premi per 1,7 miliardi. Il tempo stringe e ancora non si sa nulla della trattativa in corso con i belgi di Ageas.
    A parte la Popolare di Milano, che ha ceduto il 2,47% dopo che ieri era volata dell'8%, continua la fase positiva delle banche. Così, Bper, Unicredit e Intesa Sanpaolo sono salite di circa il 2% a testa, mentre le quotazioni del Banco Popolare sono cresciute dell'1,31 per cento. Su Bpm, resta l'incognita del nuovo amministratore delegato, posto per cui circolano o nomi di Fabrizio Viola, ora alla guida di Mps (+0,59%), e Giuseppe Castagna, ex manager di Intesa.

    In rialzo A2a (+1,15%), mentre secondo "il Sole 24 ore" la Cariplo di Giuseppe Guzzetti potrebbe acquistare parte delle azioni messe in vendita dai Comuni di Milano e Brescia rafforzando così la propria attuale quota dell'1,1% nella multiutility lombarda.

     

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