L' obiettivo è ridurre il peso dei crediti deteriorati o rafforzare il capitale. Mps tra i possibili interventi L' Italia pronta a muoversi con risorse finanziarie nazionali senza fare ricorso al fondo salva-Stati
TORRE UNICREDIT
BORSA: MILANO AZZERA RIALZO, STOP UNICREDIT E UBI
(ANSA) - Azzera il rialzo Piazza Affari, che si porta sulla parità frenata dall'inversione di rotta dei titoli bancari. Bpm cede lo 0,16%, Bper il 2,63% e Banco Popolare l'1,46%. Congelate per eccesso di volatilità Unicredit ed Ubi Banca, che oggi presenta il piano industriale, mentre Intesa cede il 3,68%.
MILANO PEGGIORA (-0,6%), INTESA E UNICREDIT -5%
(ANSA) - Peggiora Piazza Affari (Ftse Mib -0,6%) con le banche. Intesa e Unicredit cedono oltre il 5% dopo un congelamento al ribasso, che interessa ancora Bpm, Banco ed Mps. Sostengono il listino Eni (+2,64%), Terna (+1,95%) e Snam (+1,83%). Sugli scudi Rcs (+4,99%), attestata sul valore del rilancio dell'Opa di Imh a 0,8 euro.
1 - BANCHE, IL GOVERNO PREPARA IL BLITZ SE CI SARANNO NUOVI CROLLI IN BORSA
Ferdinando Giugliano per “la Repubblica”
Le autorità italiane stanno pensando a un intervento straordinario sul sistema bancario che potrebbe scattare se le forti turbolenze sui mercati scatenate dalla decisione del Regno Unito di uscire dall' Ue dovessero continuare all' inizio della settimana.
messina bazoli
L' intervento sarebbe coordinato con i partner europei e potrebbe utilizzare gli spazi di manovra previsti dalle norme comunitarie sugli aiuti di Stato, oppure richiedere, solo in extremis, un loro cambiamento. La decisione arriva dopo che venerdì i titoli bancari italiani hanno perso il 22 per cento per l' ondata di vendite che ha coinvolto i mercati globali.
La giornata di lunedì viene ritenuta molto importante per capire se lo shock causato dalla cosiddetta Brexit sia passeggero, oppure abbia bisogno di una risposta più forte. «Prima di lasciare che il sistema bancario sia destabilizzato, perché qualcuno in Sussex ha deciso di lasciare l' Ue, faremo tutto il possibile», ha detto un funzionario coinvolto nelle negoziazioni.
Il piano sarebbe concentrato sugli istituti più in difficoltà, tra cui Monte dei Paschi di Siena.
L' obbiettivo è quello di sgravarne i bilanci dal peso dei crediti deteriorati, oppure rafforzarne il capitale con un intervento straordinario.
L' Italia intende muoversi con risorse finanziarie proprie invece di fare ricorso allo strumento dello European Stability Mechanism, il cosiddetto fondo salva- Stati. Questa opzione richiederebbe l' attivazione di un programma, come è avvenuto per la Spagna nel 2012. L' intervento rischia di scontrarsi con le norme europee, che richiedono il coinvolgimento degli obbligazionisti tramite il cosiddetto "bail in" in caso di aiuto di Stato.
padoan renzi
L' Italia potrebbe appellarsi alle eccezioni previste dalla normativa europea, legate al rischio che una crisi diventi sistemica.
In un' intervista a Repubblica in maggio, Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di vigilanza della Bce, ha ricordato come la risoluzione bancaria, che prevede l' applicazione del "bail in" non scatti «anche in caso di aiuti di Stato, se vi sono seri disturbi economici e finanziari, purchè l' aiuto avvenga in determinate forme ».
Matteo Renzi, presidente del Consiglio, ha seguito in prima persona la pratica, che potrebbe essere analizzata nell' incontro che terrà con Angela Merkel, cancelliere tedesco, e Francois Hollande, presidente della repubblica francese a Berlino.L' Italia intende agire in assoluto accordo con i partner europei per evitare strappi che potrebbero risultare controproducenti. Le difficoltà di questi giorni stanno riguardando i titoli bancari di tutta l' Ue e anche Paesi come la Francia e la Germania potrebbero avere interesse a una interpretazione più flessibile delle norme.
ignazio angeloni
La scelta dipenderà molto dall' andamento dei mercati di domani. «Se le banche perdono un altro 20%, la situazione diventa pesante», ha detto il funzionario. «Se invece si stabilizzano, trovano un "pavimento", o addirittura c' è un rimbalzo, allora è un altro discorso», ha aggiunto. L' intervento sarebbe legato principalmente all' andamento del mercato azionario, che, si teme, possa provocare provocare dubbi sulla solidità del sistema. La situazione della liquidità non desta invece preoccupazioni, dopo che l' intervento del fondo salva- banche Atlante nel sottoscrivere la quasi totalità dell' aumento di capitale di Veneto Banca ha risolto uno dei nodi più critici.
«Tra venerdì e sabato si è sistemato Veneto Banca, dove poteva esserci qualche problema», ha detto un altro funzionario. L' intervento continuo della Bce sul mercato dei titoli di Stato, tramite il programma di quantitative easing, è riuscito a tenere sotto controllo gli interessi sui Btp, con il rendi-mento dei titoli decennali che è salito di 0,16 punti percentuali, a solo l' 1,55%. Si tratta di livelli ben più bassi rispetto a quelli delle fasi più acute della crisi dei debiti sovrani dell' eurozona, e ben al di sotto di livelli che farebbero preoccupare gli investitori di un contagio sui bilanci delle banche.
DRAGHI MERKEL
I vertici della Banca d' Italia, del Ministero dell' Economia e della Consob si sono incontrati la settimana scorsa nel Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, l' organismo preposto a vigilare sul rischio di crisi sistemiche, che non si riuniva dall' inizio del 2013. Consob ha chiesto alla Banca d' Italia di misurare con esattezza il gap di capitale delle banche italiane, ma Via Nazionale preferisce aspettare l' esito degli stress test dell' Autorità Bancaria Europea, che si concluderanno nelle prossime settimane. L' autorità europea non ha ancora deciso se comunicare con precisione i dati relativi a ciascuna banca, anche perché gli stress test sono relativi alla situazione dei bilanci alla fine del 2015.
2 - POCO CAPITALE E SOFFERENZE ATLANTE DA SOLO NON BASTA
Giovanni Pons per “la Repubblica”
Operatori di Borsa con il fiato sospeso per vedere se oggi proseguirà la pioggia di vendite sui titoli bancari italiani, amplificando il già pessimo saldo di venerdì scorso che è risultato ben più ampio di quello registrato dalle altre banche europee. Ha fatto impressione, per esempio, il meno 22,94% accusato da Intesa Sanpaolo, considerata una delle banche più solide a livello continentale e considerata un porto sicuro per la liquidità di privati e aziende.
ALESSANDRO PENATI
Mentre il 23,79% perso dal titolo Unicredit è in parte spiegabile dal fatto che la banca ha un capitale risicato e dovrà fare un aumento di capitale che gli analisti stimano tra 4 e 6 miliardi. Oltre a non avere da maggio un amministratore delegato nel pieno dei suoi poteri in quanto il cda sta cercando un sostituto di Federico Ghizzoni ma non l' ha ancora trovato.
Le banche italiane sono entrate nel mirino degli investitori istituzionali in particolare dalla fine del 2015, quando con l' entrata in vigore delle regole del Bail in quattro istituti minori sono andati in "risoluzione" valutando i propri crediti deteriorati a poco meno di 20 centesimi. Un benchmark che gi analisti hanno subito applicato al resto del sistema bancario che complessivamente ha sui propri libri circa 80 miliardi di sofferenze nette (dopo gli accantonamenti già effettuati) e pari a circa il 60% del totale.
fabrizio viola
Tuttavia, nonostante le fortissime perdite a livello di capitalizzazione borsistica negli ultimi sei mesi il sistema bancario italiano non è riuscito a diventare più solido. Solo il Banco Popolare è riuscito a concludere con successo un aumento da un miliardo appena prima della bufera Brexit, anche perché ha in programma una fusione con la Bpm e ha presentato un piano industriale considerato credibile.
Negli altri due casi di ricapitalizzazione, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, imposte dalla Bce, la scarsa credibilità del management e la mancanza di veri piani industriali ha tenuto lontani i sottoscrittori di azioni. Così ha dovuto intervenire il Fondo Atlante, un meccanismo messo in piedi in tutta fretta con soldi provenienti dalle stesse banche, da assicurazioni e dalla Cdp, per evitare che Vicenza e Veneto andassero in risoluzione.
Ora nelle due banche venete sono entrati 2,5 miliardi di capitale, ma i problemi non sono ancora del tutto risolti poiché entrambi gli istituti hanno subìto un forte deflusso di liquidità (prima dell' intervento di Atlante sembra che la Veneto abbia attinto a una linea di emergenza della Bce), hanno manager deboli e devono ritrovare una storia di crescita.
Per uscire completamente dalle secche il sistema bancario italiano avrebbe bisogno di interventi per altri 15-20 miliardi, di cui circa 5 per il Montepaschi, 5 per Unicredit, 500 milioni per Carige più altri casi minori.
PATUELLI PADOAN GUZZETTI VISCO
Atlante al momento non ha queste disponibilità perché ha impiegato 2,5 dei suoi 4,3 miliardi per salvare Vicenza e Veneto. Così, nei momenti di tempesta dei mercati, risulta facile accanirsi sulle banche italiane che oggi continuano a rappresentare l' anello debole del sistema europeo anche se i crediti deteriorati sono spesso garantiti da immobili o altro.
Ed è per mettere fine alla speculazione che il governo sta pensando di mettere in campo una soluzione che spazzi via definitivamente questi problemi.