BORSA GUERRA RUSSIA UCRAINA
I listini europei hanno recuperato oggi 334 miliardi di euro di capitalizzazione, di fatto azzerando il crollo registrato giovedì 25 febbraio per effetto dell'invasione della Russia in Ucraina, le Borse europee chiudono la seduta sui massimi, dopo aver soppesato le sanzioni all'indirizzo della Russia - anche se meno pesanti di quanto fossero attese - e intravisto la possibilità dell'avvio di negoziati tra Kiev e Mosca. A Piazza Affari il Ftse Mib è salito del 3,59%.
A Londra il Ftse 100 ha chiuso con un balzo del 3,91%, a 7.489 punti, a Parigi il Cac 40 è salito del 3,55% a 6.752 punti mentre a Francoforte il Dax ha registrato un progresso del 3,67% a 14.567 punti, sulla scorta dei decisi rialzi dei titoli dei settori utility, banche e materie prime.
BORSA DI MOSCA
Il rimbalzo è stato agevolato anche dalle ricoperture degli investitori, che hanno visto occasioni di acquisto dopo la pesante correzione registrata dal mercato nelle ultime sedute.
Il contesto geopolitico
Sul fronte sanzioni, in particolare, la Russia non è stata estromessa dal sistema Swift, usato per le transazioni finanziarie globali, e il settore energetico non è stato duramente colpito.
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Anche se il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, in qualità di presidente Ecofin ha detto che il blocco da Swift della Russia resta sul tavolo come «arma nucleare finanziaria».
L'allungo degli indici europei, partiti con la voglia di rimbalzo ma incerti in mattinata, è arrivato dopo l'apertura della Russia sulla possibilità di colloqui: il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riportato l'agenzia Interfax, ha detto che «in risposta alla proposta di Zelensky (presidente dell'Ucraina, ndr), Vladimir Putin è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa composta da rappresentanti del ministero della Difesa, del ministero degli Esteri e dell'amministrazione presidenziale per colloqui con una delegazione ucraina».
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Spread
Lo spread tra Btp e Bund tedesco ha aperto a 164 punti base e subito dopo sale a 168 punti base. Il pomeriggio si è chiuso, poi, con un lieve calo a 160 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,83% sul mercato secondario.
Piazza Affari
Tra i titoli, a Piazza Affari, sono state brillanti le performance di Enel (+5,77%), Prysmian (+5,49%) e Stellantis (+5,3%), ma si sono messi in evidenza anche Italgas (+5,46%), Terna (+4,95%), A2A (+4,62%), Hera (+4,21%) e Snam (+4,04%). All'indomani della pubblicazione dei conti 2021, che hanno superato i livelli pre-pandemia, Moncler ha messo a segno un progresso del 4,99%. Il gruppo, che detiene i brand Moncler e Stone Island integrato l'anno scorso, ha chiuso il 2021 con ricavi consolidati per 2.046,1 milioni di euro (+44% sul 2020 e +28% sul 2019).
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L'utile netto del 2021 è stato di 411,4 milioni di euro contro i 300,4 milioni del 2020 e i 358,7 milioni dell'esercizio 2019. Bene anche Atlantia (+4,71%) e St (+4,4%) sulla scorta degli acquisti che hanno premiato il comparto tecnologico, come quello delle utility sulla prospettiva di un freno alle mosse delle banche centrali.
Buzzi Unicem ha guadagnato il 4,27%, quando la holding Exor il 4,24%: a parte Stellantis sono rimaste più indietro le sue controllate Cnh Industrial (+3,34%), Iveco Group (+1,97%) e Ferrari (+1,17%) che ha recuperato dai minimi dopo l'annuncio che il cda proporrà all'assemblea degli azionisti un dividendo di 1,362 euro per azione.
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Leonardo ha avuto una performance positiva anche oggi (+4,07%), all'indomani della notizia del suo coinvolgimento del progetto Eurodrone. Sul fronte bancario, Unicredit non è riuscita a mantenersi sui massimi di giornata e ha recuperato solo una parte delle forti perdite registrate alla vigilia a causa della sua esposizione in Russia (+3,81%), Intesa Sanpaolo (+2,72%), Banco Bpm (+2,17%) e Bper (+1,82%).
In una giornata nel complesso positiva per le blue chip di Piazza Affari, ha chiuso in controtendenza Saipem (-0,78%), mentre Eni e' salita del 3,13% e Tenaris del 3,1%.
Cambi e petrolio
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Sul fronte dei cambi, l'euro riprende quota sul biglietto verde: si attesta a 1,1248 dollari (1,1193 in avvio e 1,1146 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 130,047 yen (129 e 128,61), mentre il dollaro-yen è pari a 115,617 (115,3 e 115,41).
Ritraccia dai massimi il prezzo del greggio: il contratto consegna Aprile sul Brent scivola del 2,12% a 96,98 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dell'1,76% a 91,17 dollari al barile.
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Gas
Chiusura in forte calo ad Amsterdam per i future sul gas, in preda ad una volatilità estrema dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il benchmark del gas europeo, che ieri era schizzato al rialzo del 51%, oggi è crollato del 29,7%, scendendo da 134,5 a 94,5 euro al megawattora.
Wall Street
Accelera anche Wall Street. Il Dow Jones sale del 2,05% a 33.903,25 punti, il Nasdaq avanza dell'1,30% a 13.649,45 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,89% a 4.369,75 punti.