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    IL RIMBALZINO DOPO IL BARATRO - LE BORSE PARTONO IN LIEVE CRESCITA DOPO IL PEGGIOR LUNEDÌ A WALL STREET DAL 1987 (-13%). VENIVAMO DA UN PERIODO DI 10 ANNI DI BOOM ININTERROTTO SUI MERCATI, QUINDI C'È ANCHE UNA ENORME ''CORREZIONE'' VISTO CHE GRAN PARTE DEI TITOLI ERANO GONFIATI DA ACQUISTI DI AZIONI PROPRIE E ZERO RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO. IL PIANO ANTI-CRISI DEGLI USA POTREBBE RAGGIUNGERE GLI 800 MILIARDI


     
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    Da www.repubblica.it

     

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    Ore 9.45 Le Borse provano a reagire dopo un'altra giornata difficilisssima per i mercati, la peggiore per Wall Street dai temi del lunedì nero del 1987. Un segnale molto poco rassicurante all'indomani della nuova mossa a sorpresa della Fed, che nel tentativo di mettere in campo una manovra shock ha quasi azzerato il costo del denaro, portandolo allo 0-0,25%. Ma il tracollo degli indici americani, seguito ai nuovi pesanti cali registrati in Europa, ha messo in evidenza come le banche centrali oggi abbiano armi spuntate di fronte a crisi di questa natura.

     

    Le Borse europee cercano il recupero: in avvio Milano parte in grande slancio ma poi riduce i guadagni e sale dello 0,62%. Londra avanza dello 0,38% e Francoforte dell'1,91%. A Piazza Affari la Consob ha ordinato un nuovo stop alle vendite allo scoperto su 20 titoli, dopo l'alt deciso già la scorsa settimana su un paniere più ampio. Fiacca la reazione in Asia, con Tokyo che ha chiuso in rialzo dello 0,06% e Shanghai in calo dello 0,36%. 

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    I mercati si attendono molto dalle misure messe in campo dai governi. Dopo il maxi decreto da 25 miliardi varato ieri dall'Italia si muove anche il governo francese, con il ministro dell'Economia Bruno Le Maire che ha annunciato un intervento da 45 miliardi di euro per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Ai microfoni di Rtl il ministro ha parlato di una "guerra lunga e violenta che richiederà di mobilitare tutte le nostre forze". Le Maire ha anche precisato che il governo si aspetta di entrare in recessione, prevedendo una caduta dell'1% del pil nel 2020.

     

    Grande attesa anche per quanto metteranno in campo gli Stati Uniti. Già in giornata potrebbero essere diffusi i primi dettagli del piano anti-crisi della Casa Bianca, che secondo indiscrezioni potrebbe raggiungere gli 800 miliardi di dollari.

     

    Stabile lo spread in avvio. Il differenziale Btp si posiziona in mattinata a quota 260, in linea con la chiusura di ieri, con il rendimento del decennale al 2,5%. 

     

    Tra le commodities rimbalza il prezzo del petrolio: il Wti del Texas segna un aumento del 4,6% a 30,34 dollari la barile. Guadagna terreno anche il Brent a 30,72 dollari +2,9%.

     

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