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    A NULLO AMATO - QUAL È LA VERITÀ SULLA STRAGE DI USTICA? I PM NEBBIOSO, ROSELLI E SALVI, CHE CONDUSSERO LE INDAGINI SUL DISASTRO AEREO DEL 1980, ARRIVARONO A CONCLUSIONI OPPOSTE A QUELLE DI GIULIANO AMATO: “SUL VOLO DC9 PRECIPITATO A USTICA NON VI SONO PROVE DELL'IMPATTO DI UN MISSILE” –  STEFANIA CRAXI, COME GIÀ IL FRATELLO BOBO, SI INCAZZA PER LA PARTE SUL PADRE BETTINO - IL FRATELLO D'ITALIA MOLLICONE: "AMATO NON HA MAI FORNITO ELEMENTI SU PISTA FRANCESE, SMENTISCE SE' STESSO?"


     
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    1-REQUISITORIE DEI PM SETTEMBRINO NEBBIOSO, VINCENZO ROSELLI, GIOVANNI SALVI SUL CASO DEL DC9 PRECIPITATO A USTICA

     

    Dal capitolo "Conclusioni che possono trarsi dall'esame congiunto delle indagini tecniche sul relitto e da quelle sui dati radar".

     

    Giovanni Salvi - Vincenzo Roselli - Settembrino Nebbioso Giovanni Salvi - Vincenzo Roselli - Settembrino Nebbioso

    “L'esplosione all'interno dell'aereo, in zona non determinabile di un ordigno è dunque la causa della perdita del DC9 per la quale sono stati individuati i maggiori elementi di riscontro. Certamente invece non vi sono prove dell'impatto di un missile o di una sua testata.

     

    Vi sono però elementi, non trascurabili quanto a numero e di forza non minore di quelli indicanti l'esplosione interna, dell'interferenza di uno o più aerei privi di trasponder con la rotta del DC9 in luogo e momento coincidenti con quello dell'incidente. Tali elementi non sono tali da consentire di per sé da escludere quelli contrastanti, che porterebbero a sostenere l'esplosione interna.

     

    giuliano amato 1 giuliano amato 1

    Essi però, congiunti alla debolezza intrinseca di questi ultimi, danno luogo ad un contrasto di elementi di prova sulle cause del disastro che è - a giudizio dei requirenti - insuperabile".

     

    2-USTICA, LE REAZIONI ALLE PAROLE DI AMATO. BOBO CRAXI: “MIO PADRE AVVERTÌ GHEDDAFI, MA SEI ANNI DOPO LA STRAGE”

    Estratto da www.repubblica.it

     

    GIULIANO AMATO - INTERVISTA A REPUBBLICA SULLA STRAGE DI USTICA - 2 SETTEMBRE 2023 GIULIANO AMATO - INTERVISTA A REPUBBLICA SULLA STRAGE DI USTICA - 2 SETTEMBRE 2023

    […] Scatta, attaccando Giuliano Amato, il generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare e presidente dell'Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica: “Quelle confessate da Giuliano Amato sono tutte fandonie che non hanno retto nel dibattimento penale nel quale è emersa incontrovertibile, perché ampiamente provata, la verità che quel velivolo è stato vittima di un attentato terroristico con una bomba a bordo". E arriva l'ex senatore Carlo Giovanardi a ribadire: "Fu una bomba nella toilette dell'areo".

     

    Non ci sta Stefania Craxi, la senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama contesta la ricostruzione di Amato su Ustica: "Colpisce in primo luogo per le imprecisioni storiche che contiene. È risaputo, infatti, che il presidente del Consiglio Bettino Craxi fece avvisare Gheddafi del bombardamento che si preparava sul suo quartier generale di Tripoli nel 1986.

     

    dc9 itavia strage di ustica dc9 itavia strage di ustica

    Amato, invece, oggi ci rivela che lo stesso Craxi fu artefice di una eguale 'soffiata' al leader libico collocandola temporalmente nel giugno 1980 e mettendola in relazione con il disastro del Dc9 dell'Itavia. Amato, però, non porta nessun elemento a sostegno di questa nuova tesi, trincerandosi dietro un 'avrei saputo più tardi, ma senza averne prova'".  […]

     

    USTICA: MOLLICONE (FDI), AMATO SMENTISCE SE' STESSO? 

    (ANSA) -"Amato smentisce Amato? Molto non torna nell'intervista di Giuliano Amato che, in maniera intempestiva, considerato lo scenario europeo, l'ex premier ha deciso di rilasciare senza aggiungere alcun elemento nuovo. Sin dal 1986 l'attività istituzionale di Giuliano Amato ha coinvolto la strage di Ustica.

     

    federico mollicone foto di bacco (2) federico mollicone foto di bacco (2)

    Come presidente emerito della Corte Costituzionale perché Amato non l'ha resa alla competente Procura della Repubblica, invece di raccontarla a un giornale, senza fornire un solo elemento di riscontro? Ma ciò che desta ancor più inquietudine è perché queste sue gravissime "verità" - che coinvolgono addirittura le responsabilità di uno Stato estero - non sono state messe a disposizione della magistratura italiana, nell'ambito del processo a carico dei generali dell'Aeronautica Militare italiana accusati di alto tradimento''.

     

    Così il deputato FDI Federico Mollicone, già consulente della commissione di inchiesta Impedian. ''Come mai - chiede Mollicone - non ha mai riferito questi elementi in suo possesso anche di fronte la Corte d'Assise l'11 dicembre 2001? - Quali sono gli elementi probatori per cui viene data questa versione dei fatti? - Se il presidente Amato è in possesso di questi elementi come mai li ha rilasciati a mezzo stampa e non si è recato alla Procura? - Come mai il 15 novembre 2000 di fronte la Commissione Esteri nella risposta all'interrogazione nel 1986 e nella lettera inviata alla Commissione Stragi Amato non ha fornito questi elementi e ha anzi parlato di rassicurazioni della Francia?

     

    Molte sono le criticità dell'intervista ad Amato. - La relazione della commissione Luttazzi venne superata dal recupero del relitto, che ha iniziato a "parlare" come il ritrovamento di tracce di esplosivo all'interno da parte di un laboratorio dell'Aeronautica come peraltro emerge anche dalla perizia del grande esperto Taylor. - Come faceva Craxi - così come ricordato da Bobo Craxi - a sapere nel 1980 che Gheddafi doveva essere abbattuto quella sera, dato che diventerà premier il 4 agosto 1983, oltre tre anni dopo? Ricordiamo, poi, la sua sortita in Commissione Stragi nel 1990 quando raccontò delle fantomatiche fotografie del relitto dell'aereo scattate dagli americani, attribuendola arbitrariamente al giudice istruttore dell'epoca, Vittorio Bucarelli, determinandone la sostituzione, proprio nel momento in cui il magistrato aveva deciso di procedere al recupero del relitto dell'aereo.

     

    federico mollicone foto di bacco (2) federico mollicone foto di bacco (2)

    Nella mozione votata il 2 agosto viene richiesto il completamento del processo di declassifica degli atti, un impegno specifico del Parlamento volto proprio alla ricerca della verità continuando il lavoro meritorio della Presidenza del Consiglio ricordato dal presidente Meloni: purtroppo, esistono ancora delle mancanze negli atti, nel periodo temporale da Luglio a Settembre 1980 che potrebbero portare riferimenti importanti. Ad esempio, i cablogrammi di Giovannone, già usciti in uno scoop su La Stampa a firma di Grignetti il 26 giugno 2020, parlano esplicitamente della volontà di una ritorsione palestinese verso un obiettivo italiano, potenzialmente un veivolo di linea. Un documento ufficiale mai considerato in alcun filone giudiziario.

     

    Qualunque sia la verità documentale, è necessario continuare il processo di messa a disposizione degli atti. Come ha detto il Presidente Meloni, se Giuliano Amato ha elementi probatori li metta a disposizione di Governo e Parlamento. Non vorremmo che l'intervento di Amato fosse un tentativo per mettere in difficoltà il governo italiano contro quello francese. Oltretutto su una versione come quella della battaglia aerea mai dimostrata e su cui, anzi, esiste una sentenza che afferma il contrario''.

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