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    “QUANDO CERCAVO UNA CASA IN AFFITTO IN ITALIA E SENTIVANO CHE ERO SLOVACCA MI ATTACCAVANO IL TELEFONO IN FACCIA. PENSAVANO BALLASSI SUL CUBO IN DISCOTECA…” – LE CONFESSIONI DI BARBORA BOBULOVA: “STO VIVENDO LA MENOPAUSA E HO LE VAMPATE. PACE DEI SENSI? C'È UNA NOTEVOLE DIMINUZIONE DELL'INTERESSE PER L'ALTRO SESSO, AHIMÈ. L'ERRORE PIÙ GRANDE FATTO FINORA? A VOLTE CI HO PROVATO CON UOMINI CHE SI SONO RITROVATI IN DIFFICOLTÀ E IN IMBARAZZO - QUANDO ERO UN'EXTRACOMUNITARIA, 28 O 25 ANNI FA, SICURAMENTE QUALCHE VOLTA LAVORAI SENZA IL PERMESSO DI SOGGIORNO. HO CAPITO CHE IN ITALIA È QUASI IMPOSSIBILE LAVORARE RISPETTANDO LE REGOLE"


     
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    Estratto dell’articolo di Andrea Scarpa per “il Messaggero”

     

     

    BARBORA BOBULOVA BARBORA BOBULOVA

    È in Italia da quasi trent'anni, ha lavorato con registi come Bellocchio, Moretti, Genovese e Vanzina (nel 2005 ha anche vinto il David di Donatello come miglior attrice protagonista in Cuore sacro di Ozpetek), ha due figlie nate a Roma (Lea e Anita, 17 e 16 anni, avute dal regista Alessandro Casale), ma di recitare a 50 anni con un forte accento siciliano non se l'aspettava proprio. Eppure in Iddu, film sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, con Toni Servillo ed Elio Germano nelle sale dal 10 ottobre - la slovacca Barbora Bobulova l'ha fatto.

     

    […] «Io sono nata e cresciuta durante il socialismo reale in Cecoslovacchia e sento di appartenere a quella realtà. Anzi, se ci penso ho un po' di nostalgia per quel mondo così semplice. Niente può cancellare le radici. Sento di avere due case, questo sì».

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    Ha ancora legami con il suo Paese?

     

    «Sì, certo. A Martin (58 mila abitanti, ndr) vive tutta la mia famiglia genitori, sorelle e nipoti - e ci vado sempre con piacere, anche se tante cose non le riconosco più e mi sento quasi un'ospite».

     

    Lì cosa fa da italiana?

    «Bacio tutti sulle guance. E mi guardano tutti in maniera strana. Lo facevo anch'io i primi tempi a Roma».

     

    […] «Quando ero un'extracomunitaria, 28 o 25 anni fa, sicuramente qualche volta lavorai senza il permesso di soggiorno. La cosa mi rendeva ansiosa perché mi piace rispettare le regole, però poi ho capito che in Italia è quasi impossibile farlo. La burocrazia complica tutto».

     

     

    […] Ìn Italia come ci arrivò?

    «Studiavo recitazione all'Accademia di Bratislava quando vennero a fare un casting: cercavano un'attrice slava per un film tv per la Rai, mi fecero il provino e mi scelsero. Dopo pochi giorni ero a Roma a girare Infiltrato di Claudio Sestieri. E poi mi chiamò Bellocchio. Se non fosse andata così, molto probabilmente non sarei mai venuta. Non ero così coraggiosa e spavalda, tutt'altro».

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    […] Da extracomunitaria è stata mai vittima di pregiudizi?

    «Sì. Quando cercavo una casa in affitto e sentivano che facevo l'attrice ed ero slovacca mi attaccavano il telefono in faccia. Pensavano ballassi sul cubo in discoteca».

     

    Come ha risolto?

    «Mentendo. Iniziai a dire che facevo l'interprete».

     

    Ha mai avuto problemi nel mondo del cinema?

    «Onestamente, no. Mai trovata in situazioni imbarazzanti, tipo sentire una mano sul sedere o altro. Forse solo una volta che eravamo in trasferta, un regista in albergo mi disse se voleva provare la scena in camera sua. Io gli dissi di no e la facemmo nella hall. Fine. Non era italiano».

     

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    […] È single?

    «Sì. Non mi sono mai sposata e ora sono single. Vivo con le mie figlie».

     

    […] sta pensando a quando saluterà tutti, arrivederci e grazie?

    «Non ora, ma prima o poi quel giorno arriverà. Adesso penso ad altro. Sto vivendo la menopausa, una fase particolarmente delicata per una donna. È un tema di cui si parla troppo poco, infatti nessuno ti avvisa di quello che succede. Io ho le vampate, mi sveglio spesso di notte, sudo tantissimo...Insomma, ho disturbi che mi rendono molto fragile. Però sono anche più in pace con me stessa, più libera, non so come dire...».

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    Pace dei sensi?

    «Non lo so. Ho meno voglia di mettermi in gioco, mi sento un po' più pigra e meno combattiva. E di sicuro c'è anche una notevole diminuzione dell'interesse per l'altro sesso, ahimè».

     

    Qual è l'errore più grande fatto finora?

    «Sono nordica e non ho mai avuto problemi a fare il primo passo, così a volte ci ho provato con uomini che si sono ritrovati in difficoltà e in imbarazzo».

     

    Un'ex cecoslovacca, cresciuta con il socialismo reale, cosa vota oggi in Italia?

    «A sinistra, ma in questo Paese sta diventando sempre più difficile trovare chi scegliere». […]

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