Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport - ESTRATTI
ceferin boban
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Le dimissioni di Zvonimir Boban sono una bruttissima notizia per il mondo del calcio. E per l'Uefa l’ufficializzazione di una sconfitta di immagine e sostanza.
Dopo essere stato a lungo tra i collaboratori più stretti di Aleksander Ceferin – lo ricordo al suo fianco nella lotta alla Superlega – Zvone si è accorto delle disfunzioni (eufemismo) dell’istituzione europea e ha provato a ostacolare la proposta di modifica dello statuto grazie alla quale lo stesso Ceferin potrebbe candidarsi al termine di questo mandato, che avrebbe dovuto essere l’ultimo. «Non c’è nessun problema legale, né tantomeno etico morale» è stata la risposta di Ceferin, il quale ha aggiunto che avrebbe perseguito la propria aspirazione.
boban in lacrime
“Paradossalmente - scrive Boban nella lettera d’addio - nel 2017 era stato proprio Ceferin a proporre e avviare un pacchetto di riforme che negavano tale possibilità: regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla “bad governance” che è stata per anni il modus operandi di tutto il vecchio sistema”.
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“Il distacco da quei valori - conclude - è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tantomeno io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così”.
Del resto un fallimento dignitoso è più nobile di un successo arrogante (cit.).
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