DONNA TRADITA
La vendetta è un piatto che si consuma freddo, quasi gelido. Ma alla fine la soddisfazione sarà immensa. Lo dice la scienza: possono passare mesi, anche anni, ma quando si tratta di corna, alla lunga risulterà vincente proprio la donna che apparentemente aveva perso.
Quella che, nel portafogli del partner, ha scoperto per caso le tracce di una romantica cena con l’altra; che scorrendo i messaggi WhatsApp sul cellulare del marito ha letto quel che non voleva leggere; quella, insomma, che è stata mollata dal compagno per una certamente più magra, più giovane, più ricca, più bella...
A dare conforto alle donne che hanno vissuto o stanno vivendo uno dei momenti più complicati nella vita di relazione (consoliamoci, sono tante: entro i 30 anni l’85 per cento della popolazione mondiale ha già sperimentato la rottura dolorosa di un legame) è lo studio di Craig Morris, biologo evolutivo alla Binghamton University di New York.
Nel suo ultimo lavoro, pubblicato sulla rivista Evolutionary Behavioral Science, Morris dimostra scientificamente quello che in parte avevamo già capito da sole. E cioè che alla scoperta di un tradimento noi soffriamo, anche fisicamente, assai più di quanto non farebbe un uomo. Per fortuna, aggiunge Morris, dopo un primo periodo di “lutto” le donne sono in grado di voltare pagina. I maschi no: restano ancorati all’idea di avere perso l’amore della loro vita, e lo rimpiangono fino alla fine.
TRADIMENTI
La tesi del ricercatore è basata su una serie di test condotti su oltre 5.700 individui ambosessi, di 96 paesi diversi. Ai volontari è stato anzitutto chiesto di valutare su una scala da 0 a 10 il dolore provocato da una rottura amorosa. Ebbene: il punteggio delle donne risulta in media 6,84, mentre quello degli uomini di 6,58.
Anche sul dolore “fisico” (quel che chiamiamo somatizzazione: disturbi d’ansia, del sonno e dell’alimentazione) le prime indicano un punteggio più elevato: 4,21 contro 3,75. «È risaputo che le donne sono più emotive e più interessate alla relazione», commenta Giuliana Proietti, psicoterapeuta e sessuologa nonché fresca autrice, con il collega Walter La Gatta, del libro Come vivere bene, anche se in coppia (FrancoAngeli, 2016).
«Mentre un uomo soffre soprattutto per il tradimento sessuale, “lei” risente in grande misura per l’allontanamento emotivo del partner: insomma, si sente tradita non solo fisicamente, ma anche nei valori più profondi che aveva investito nella coppia. La sofferenza è poi spesso aggravata dai sensi di colpa: cosa non sono riuscita a fare o a dargli per renderlo pienamente felice?».
E però, una volta esaurito il dolore, le donne si rimettono in cammino alla ricerca di un altro uomo giusto. Per gli uomini può essere più facile provare sentimenti di rabbia verso l’ex compagna o il rivale. Ma alla lunga queste emozioni negative possono dare il via a pensieri ossessivi che li spingono verso la depressione.
«I maschi non sono abituati a mettersi in discussione, e non sanno trovare le ragioni di quanto è capitato. Di conseguenza, facilmente perdono la fiducia nel futuro, parte dell’autostima e dell’efficienza sessuale. Il che potrebbe renderli meno coraggiosi nel proporsi ad altre donne; dunque il loro recupero potrebbe essere più lento e incompleto», osserva Proietti.
Questo diverso atteggiamento nei confronti del tradimento affonda le radici nella biologia evolutiva, dice Morris: in sostanza, una donna ha molto da perdere se si imbatte nell’uomo sbagliato, visto che anche il più breve degli incontri può concludersi con una gravidanza. L’uomo, al contrario, può letteralmente scomparire cinque minuti dopo l’amplesso, ed essere pronto per una nuova avventura. Per questo le donne investono di più in una relazione, e restano ferite in modo più grave se scoprono di essersi sbagliate. Ma a confortare le abbandonate da un partner infedele, c’è anche un’altra certezza, continua Morris. Il fatto cioè che, superata l’esperienza negativa, saranno più forti e più salde che mai.
TRADIMENTI 1
Impareranno dagli errori, e svilupperanno una sorta di intelligenza ulteriore che impedirà loro di commettere lo stesso sbaglio. Sapranno insomma scegliere con criterio il compagno successivo. Saranno più brave a individuare per tempo i segnali delle possibili scappatelle, evitando con cura i partner “a rischio”. In un certo senso, a rendere sagge e accorte le donne è proprio il dolore.
«Se le emozioni negative esistono perché conferiscono un vantaggio evolutivo, allora i sentimenti che derivano dalla rottura di una relazione in seguito a un tradimento possono evitarci di inciampare in un altro traditore». Non solo, aggiunge il biologo: una compagna tradita spesso riesce a realizzarsi in modo appagante non solo in amore, ma anche in altre aree della vita, come quella professionale e sociale.
«È vero, spesso le donne sono attratte da uomini poco raccomandabili, i classici “mascalzoni”, perché quell’aria sfrontata li rende ai loro occhi sexy», conclude la psicoterapeuta Proietti. Ma in un rapporto lungo le cose cambiano, e l’uomo “fuori dalle righe” perde presto tutto il suo fascino.
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Si comincia a desiderare una persona seria, interessata alla continuità del rapporto, fedele, finanziariamente stabile. Per questo le donne sono più propense a riconoscere i propri errori, anche riguardo alle scelte e ai comportamenti: imparano dall’esperienza vissuta, grazie anche alla capacità di mettersi in discussione, di cui gli uomini sono in genere carenti. «Ecco allora che un tradimento subìto può rendere una donna molto più consapevole e selettiva in fatto di potenziali partner di lunga durata, e più focalizzata sugli aspetti concreti della relazione».
Per questo alla lunga a vincere è lei, la compagna tradita. Ferita ma in grado di ricominciare. Più saggia e consapevole, anche grazie al dolore. A perdere, invece, è l’altra. Quella che si è legata a un uomo che ha già dimostrato di saper tradire. E che potrebbe benissimo rifarlo.