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    LE DUE FACCE DI NAPOLI: VIE DELLO STRUSCIO PIENE E GENTE AL MARE MENTRE GLI OSPEDALI HANNO LA CODA DI AMBULANZE: I MEDICI HANNO PORTATO DEI RESPIRATORI ALLE PERSONE SUI SEDILI DELLE AUTO IN ATTESA - NELL'ULTIMA SETTIMANA L'ONDA DEL CONTAGIO, NELLA SOLA CITTÀ DI NAPOLI, È AVANZATA AL RITMO SERRATO DI 518 AMMALATI IN PIÙ OGNI SINGOLO GIORNO…


     
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    PAOLO BARBUTO per il Messaggero

     

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    Folla festante sul lungomare, coda disperata al pronto soccorso dell'Ospedale Cotugno; assembramenti gioiosi in costume sulla spiaggia delle Monache, corsa al salvataggio dei pazienti, con tute protettive, all'arrivo delle ambulanze.

     

    Quanto sembrano distanti gli scatti che abbiamo messo a confronto in questa pagina? Beh, sappiate che le immagini sono state scattate alla stessa ora nella stessa città, Napoli, a una distanza in linea d'aria di meno di tre chilometri: da un lato quelli che sono cascati nel baratro, dall'altro quelli che guardano il baratro e sono certi che non ci finiranno mai dentro.

     

    napoli ambulanze napoli ambulanze

    Nell'ultima settimana l'onda del contagio, nella sola città di Napoli, è avanzata al ritmo serrato di 518 ammalati in più ogni singolo giorno. Sappiamo bene che sfilare il rosario dei numeri per alcuni è un esercizio stucchevole e noioso eppure non riusciamo a trovare una maniera più incisiva per spiegarci.

     

    Però, che volete farci, ieri c'era un sole estivo, era sabato, pareva festa, così in migliaia hanno deciso che quei numeri non li riguardavano, che il battaglione del virus schierato e pronto a colpire non poteva permettersi di rovinare quest' ottobrata che chissà quando tornerà.

     

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    Abbiamo percorso il lungomare alle undici e poi alle 13, abbiamo visto una folla crescente sia a piedi che in automobile, abbiamo osservato i ristoranti riempirsi, le mascherine abbassarsi, la convivialità schiacciare il rigore sanitario. Ci siamo inoltrati a via Toledo prima alle 10, poi alle 14, in entrambi i momenti ci siamo trovati travolti dallo struscio del giorno di festa con tanto di bancarellari abusivi e grupponi di ragazzini senza mascherina; siamo saliti al Vomero nel cuore della mattinata e nella zona pedonale abbiamo visto un fiume di gente.

     

    Poi abbiamo fatto un salto al Cotugno e ci siamo ritrovati di fronte alla disperazione con decine di automobili e ambulanze in coda nella speranza di avere soccorso. Abbiamo visto il personale medico che andava a portare ossigeno a persone stravolte distese sul sedile di dietro delle automobili mentre i parenti che imploravano aiuto.

     

    Ci siamo chiesti, come forse molti di voi hanno fatto: chi permette che nel cuore della sferzata più violenta della pandemia le persone possano continuare ad accalcarsi? Attenzione, qui non è questione di zone gialle o rosse, si tratta semplicemente, banalmente di fermarsi a riflettere e prendere una decisione.

     

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    Potrebbero farlo i cittadini da soli, così come implorano decine di medici, vivendo come se fossero in un reale lockdown: ma migliaia di cittadini evidentemente non riescono ad imporsi regole. Allora potrebbe decidere il governo regionale che promise di farlo ma poi s' è fermato di fronte alle proteste, violente e non violente, della piazza, e s' è rimesso alle decisioni del Governo. Infine, la decisione potrebbe essere presa dal sindaco, Luigi de Magistris che ha dalla sua parte l'appoggio dell'ultimo Dpcm: gli è consentito disporre la chiusura di determinate aree anche solo per specifici giorni.

     

    Chi vuol pensare male dice che de Magistris non ha disposto nessuna chiusura (come invece è stato fatto a Salerno e a Pozzuoli, ad esempio) solo per non darla vinta al governatore De Luca con il quale c'è un amoroso scambio di frecciate al veleno e parole più o meno grosse.

    protesta per le misure anti covid scontri a napoli protesta per le misure anti covid scontri a napoli

     

    Chi vuol essere definitivamente cattivo sostiene che le chiusure non ci sono state perché altrimenti il mondo del food avrebbe avuto un contraccolpo troppo violento e nessuno avrebbe perdonato al sindaco questo affronto.

     

    Chi invece sostiene Dema invita a guardare i social del sindaco che proprio ieri mattina ha diffuso un video nel quale chiede rigore ai cittadini e poi si diverte con uno scioglilingua per spiegare perché lui non decide. Eccolo: «Se chiudi piazza Vanvitelli le persone andranno a piazza Fuga, se chiudi piazza Fuga andranno a piazza Medaglie d'oro, se chiudi piazza Medaglie d'Oro andranno a via Luca Giordano. Se chiudi il lungomare andranno a piazza San Pasquale(...)». Insomma, povero de Magistris come fa a decidere? Ci sono troppe strade a Napoli, ecco perché non riesce a individuare quale va chiusa per salvare i napoletani dal contagio.

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