Massimiliano Lenzi per ''Il Tempo''
«L' Umbria sarà il primo test per l' alleanza di Governo Pd -5 Stelle e mi pare che il voto sia percepito così da tutte le parti in causa». A parlare, in questa intervista a Il Tempo, è il politologo e storico Giovanni Orsina che dice la sua sul prossimo voto in Umbria, sull' alleanza di Governo Pd -5 Stelle, su Renzi, su Salvini e sulla politica di oggi.
Professore Orsina, quindi Umbria caput mundi?
giovanni orsina
«Lo sforzo dei 5 Stelle e del Partito democratico per trovare un candidato verso il quale convergere e il fatto che Matteo Salvini stia sempre in Umbria, dove posta foto dal lago Trasimeno e dalle feste locali, danno certamente importanza a questo voto. È chiaro che se tutta quanta l' argomentazione di Salvini contro il Governo Conte bis è "voi siete una operazione di Palazzo, il Paese vi è contro", questo giro di elezioni regionali - a partire da quelle umbre - saranno cruciali per lo stesso Salvini e, simmetricamente, lo saranno per gli altri, il Pd e i 5 Stelle che vogliono invece dimostrare che il Paese sta con loro».
Non è stato un azzardo per Pd -5 Stelle riprodurre l' alleanza di Governo nazionale anche in Umbria? Non gli conveniva andare divisi?
«Questo è un argomento. Anche qui, infatti, troviamo il refrain che ripete Salvini: "Sono contento che si sono messi insieme così se perdo no possiamo far vedere che siamo maggioranza noi". Uno, e mi riferisco a Pd e 5 Stelle, avrebbe invece potuto dire: ma noi in fondo siamo andati divisi, è vero che abbiamo perso ma numericamente abbiamo comunque una certa importanza e un certo ruolo. Ci sarebbe stato un problema, però».
Quale?
«Il problema è che i 5 Stelle alle Regionali, storicamente, vanno piuttosto male e poi c' è poco da fare: vittoria e sconfitta hanno un potere simbolico fondamentale. Immediato.
Dire "sì, abbiamo perso ma perché eravamo divisi", è comunque introdurre un ulteriore passaggio logico che nella vita pubblica e nella comunicazione di oggi nessuno fa. O si vince o si perde. Anche se andare insieme resta un grosso rischio».
zingaretti di maio
Perché?
«Perché se perdono non avranno neppure l' alibi di essere andati separati. E poi, uniti, dovranno riuscire a dimostrare di aver sommato gli elettorati dato che noi sappiamo che nella storia delle alleanze, in tutte le elezioni italiane, o quasi tutte, le alleanze hanno sempre portato un totale inferiore alla somma dei loro addendi. Insomma, si son presi un bel rischio».
L' esito del voto in Umbria potrà avere contraccolpi sul governo nazionale?
zingaretti di maio
«Non sarà ininfluente, dopodiché non mi aspetto risultati determinanti. Non è che se vince Salvini cade il governo o se vincono i giallorossi Salvini viene defenestrato dalla Lega. Però è un primo passo interessante e io da analista lo attendo con grande curiosità. In fondo è la prima uscita pubblica, in elezioni, di questa alleanza Pd 5 Stelle. È chiaro che se Salvini dovesse avere un risultato importante non è che entra in crisi il governo ma è un primo serio campanello d' allarme. Se questa alleanza Pd -5 Stelle alle urne non funzionasse, se i grillini andassero particolarmente male oppure andasse male il Pd, questo sarebbe un primo segnale. Poi certo, la madre di tutte le battaglie sarà l' Emilia Romagna dove si voterà per le regionali a gennaio 2020».
Ci saranno indicazioni anche per il centrodestra dal voto umbro?
«Le elezioni in Umbria saranno un passaggio cruciale per orientare i prossimi mesi, sia rispetto alla maggioranza di Governo, l' alleanza tra Pd e 5 Stelle ma anche rispetto - nel centrodestra alla leadership salviniana».
L' unico che sembra fuori dal duello umbro è Matteo Renzi. O lei crede ci rientri pure lui?
«Ci rientra perché lui gioca dentro gli interstizi del sistema e il risultato umbro può interessarlo per misurare quanto è forte e convincente l' alleanza giallorossa.
zingaretti bonaccini
Per dirne una, se le cose dovessero andare molto male per l' alleanza Pd -5 Stelle, beh questo sarebbe un segnale che in un' ottica maggioritaria questa intesa non funziona. E in quel caso risalirebbero le quotazioni del proporzionale che interessa molto a Renzi. In questo senso Renzi è attento al voto in Umbria, perché guarda all' assetto complessivo del sistema, anche se non è una prova elettorale per lui».