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    “IL SIEROLOGICO VI DICE CHE AVETE POCHI ANTICORPI DOPO IL VACCINO? NON ALLARMATEVI PERCHÉ…” - L’IMMUNOLOGO FRANCESCO LE FOCHE SPIEGA PERCHÉ NON BISOGNA TEMERE IL VACCINO: “LA SCUOLA È SICURA SOLO CON LA DOPPIA DOSE, MA HO FIDUCIA NEI GIOVANI. MI PREOCCUPANO GLI OLTRE 4 MILIONI DI ULTRA CINQUANTENNI. SE L'80% DEGLI ITALIANI SI IMMUNIZZASSE POTREMMO AFFRONTARE L’INVERNO IN TRANQUILLITÀ. O RISCHIAMO NUOVE RESTRIZIONI”


     
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    Margherita De Bac per il "Corriere della Sera"

     

    Francesco Le Foche Francesco Le Foche

    «Ho enorme fiducia nei giovani. Non è vero che si stanno vaccinando solo per salvare le vacanze. Sanno bene che vaccinarsi è anche un gesto di responsabilità. Piuttosto, sono altre le preoccupazioni», sposta la mira Francesco Le Foche, immunologo clinico dell'Università Sapienza.

     

    Quali?

    «Oltre 4 milioni di ultra cinquantenni non vogliono aderire alla campagna. Sono persone di livelli culturali diversi, non solo no vax. Hanno paura e non sanno decidere. Sarebbe bello poterli prendere uno per uno e convincerli. Sono certo che attraverso colloqui approfonditi con medici empatici alla fine cambierebbero idea. È davvero difficile motivare la contrarietà ai vaccini, che è trasversale».

     

    VACCINAZIONE CORONAVIRUS VACCINAZIONE CORONAVIRUS

    Proviamo a convincere qualcuno.

    «In un recente articolo sulla rivista Science , l'incapacità decisionale nei confronti di questioni riguardanti la propria persona è stata paragonata a quella di re Salomone, grande saggio di Israele. Quando si trattava di fare una scelta personale, si perdeva, esitava. Gli indecisi sulla vaccinazione hanno il timore di introdurre una sostanza non conosciuta nel loro organismo. Reazione irrazionale ma comprensibile».

     

    Come persuaderli?

    IMMUNOLOGO FRANCESCO le foche IMMUNOLOGO FRANCESCO le foche

    «I vaccini sono sicuri, la tecnica dell'Rna messaggero è consolidata, non sperimentale, e ci darà molte altre risposte che attendiamo da anni, ad esempio contro certi tipi di tumore. Questa è una sfida che si può vincere soltanto tutti insieme, non ci possono essere disertori».

     

    Secondo lei, il problema sono i vaccini a Rna (Pfizer-BioNTech e Moderna)?

    «Su questi due vaccini girano tante leggende metropolitane, nessuna veritiera. Spero arrivi presto il preparato anti Covid di Novavax, basato su sub unità proteiche. Significa che pezzetti di proteina Spike, fondamentale per il Sars-CoV-2, vengono riprodotti in laboratorio con l'aggiunta di un adiuvante, una sostanza che viene estratta dalle piante. I primi dati fanno ben sperare. È la stessa tecnica utilizzata per l'anti epatite B, l'anti Hpv (papillomavirus) e il meningococco B. Mi auguro però che gli over 50 si convincano prima. Per loro può essere pericoloso non proteggersi».

     

    vaccinazione dei minori 4 vaccinazione dei minori 4

    E gli adolescenti?

    «La scuola è sicura solo se si entra con la doppia dose. I vaccini riducono ai minimi termini le possibilità di contagio. Se l'80% degli italiani si immunizzasse potremmo affrontare il prossimo inverno in piena tranquillità. Non vorremo rischiare nuove restrizioni di movimento, vero?».

     

    Lei ha molta fiducia nello spirito solidale dei giovani. Però nei luoghi di vacanza vengono segnalati focolai.

    francesco le foche francesco le foche

    «Non possiamo bloccare la spinta alla socializzazione. I focolai caratterizzeranno anche l'estate in corso. Però in genere nei giovani il Covid-19 è una malattia lieve. Con questo non voglio dire che potrebbero fare a meno del vaccino. Anche se la malattia può essere lieve, il virus è meglio non prenderlo, in quanto casi gravi si osservano anche tra persone di giovane età. Fare in modo che non circoli significa inoltre ridurre le probabilità che nascano nuove varianti. Il Sars-CoV-2 tende ad avere mutazioni».

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    Gli anticorpi sono l'unica espressione di immunità?

    «È un concetto che è bene conoscere. L'immunità è di tre livelli, innata, umorale (data da anticorpi prodotti dal vaccino o dall'infezione) e cellulare (la memoria immunitaria). Alcuni pensano che valutare la quantità di anticorpi attraverso il test sierologico corrisponda a misurare l'immunità. Non è così, quindi non allarmarsi se il titolo anticorpale non è eccessivamente alto in quanto entrano in gioco altri sistemi di risposta».

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