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    LE FOIBE NON ENTRANO NELL’AGENDA DI SANREMO E MATTARELLA CI METTE UNA PEZZA – IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO PER IL GIORNO DEL RICORDO: “UN CARICO DI SOFFERENZA, DI DOLORE E DI SANGUE, PER MOLTI ANNI RIMOSSE E NEGATO, COME SE FOSSE UN’APPENDICE MINORE DELLA FOSCA EPOCA DEI TOTALITARISMI” – “IL RISCHIO PIÙ GRAVE NON È IL CONFRONTO DI IDEE, MA L’INDIFFERENZA CHE GENERA RIMOZIONE E OBLIO…”


     
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    1. MATTARELLA,GIORNO RICORDO CONSERVA E RINNOVA MEMORIA TRAGEDIA

    sergio mattarella a sanremo 2023 sergio mattarella a sanremo 2023

    (ANSA) - "Sono passati quasi vent'anni da quando il Parlamento italiano istituì, con una significativa ampia maggioranza, il Giorno del Ricordo, dedicato al percorso di dolore inflitto agli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nella drammatica fase storica legata alla Seconda Guerra Mondiale e agli avvenimenti a essa successivi".

     

    Una legge, che vuole "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale". Lo ha detto Sergio Mattarella al Quirinale.

     

    2. MATTARELLA, C'È CARICO DOLORE E SANGUE PER ANNI RIMOSSO

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    (ANSA) - Oggi si ricordano "vessazioni e violenze dure, ostinate, che conobbero eccidi e stragi e, successivamente, l'epurazione attraverso l'esodo di massa. Un carico di sofferenza, di dolore e di sangue, per molti anni rimosso dalla memoria collettiva e, in certi casi, persino negato.

     

    Come se le brutali vicende che interessarono il confine orientale italiano e le popolazioni che vi risiedevano rappresentassero un'appendice minore e trascurabile degli eventi della fosca epoca dei totalitarismi o addirittura non fossero parte integrante della nostra storia". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

     

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    "In realtà - ha proseguito il capo dello Stato - quel lembo di terra bagnato dall'Adriatico, dove per lungo tempo si è esercitata, con fatica e con fasi alterne, la convivenza tra etnie, culture, lingue, religioni, ha conosciuto, sperimentandoli e racchiudendoli, tutti gli orrori della prima metà del Novecento, passando - senza soluzione di continuità - dall'occupazione nazifascista alla dittatura comunista di Tito".

     

    "Un territorio colmo di ricchezza, di bellezza e di cultura - ha sottolineato Mattarella -, alimentato proprio dalle sue differenze, che ha subìto l'immeritato destino di veder sorgere sul proprio suolo i simboli agghiaccianti degli diversi totalitarismi: le Foibe, il campo di prigionia di Arbe, la Risiera di San Sabba.

     

     

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    Ringrazio tutti gli intervenuti: il ministro Tajani, il professor De Vergottini, il professor Orsina, per le loro riflessioni e i loro spunti. Rai storia per il filmato, l'Orchestra Tartini, Maria Letizia Gorga per aver dato corpo e voce ai ricordi di una bambina esodata. Ricordi tratti da un libro le cui pagine coinvolgono chi lo ha letto, come a me, leggendolo tempo fa, è avvenuto. Tutti loro hanno contribuito, oggi, a fare memoria di quegli accadimenti tristi e violenti e a farla condividere".

     

    3. MATTARELLA, NESSUNO DEVE AVERE PAURA DELLA VERITÀ

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    (ANSA) - "Nessuno deve avere paura della verità. La verità rende liberi. Le dittature - tutte le dittature - falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato. La nostra Repubblica trova nella verità e nella libertà i suoi fondamenti e non ha avuto timore di scavare anche nella storia italiana per riconoscere omissioni, errori o colpe". Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Quirinale per la cerimonia di commemorazione del 'Giorno del ricordo'.

     

    "La complessità delle vicende che si svolsero, in quei terribili anni, in quei territori di confine, la politica brutalmente antislava perseguita dal regime fascista, sono eventi storici che nessuno oggi può mettere in discussione.

     

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    Va altresì detto, con fermezza, che è singolare, è incomprensibile, che questi aspetti innegabili possano mettere in ombra le dure sofferenze patite da tanti italiani. O, ancor peggio, essere invocati per sminuire, negare o addirittura giustificare i crimini da loro subiti. Per molte vittime, giustiziate, infoibate o morte di stenti nei campi di prigionia comunisti l'unica colpa fu semplicemente quella di essere italiani". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Quirinale per la cerimonia di commemorazione del 'Giorno del ricordo'.

     

    GIORGIA MELONI IGNAZIO LA RUSSA SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI IGNAZIO LA RUSSA SERGIO MATTARELLA

    4. MATTARELLA, SOFFERENZE NON POSSONO ESSERE MOTIVO DI DIVISIONE

    (ANSA) - "Grazie al coraggio, all'azione instancabile e a volte faticosa delle associazioni degli esuli istriani, dalmati e della Venezia Giulia, il tema delle foibe e dell'esodo è oggi largamente conosciuto dall'opinione pubblica, è studiato nelle scuole, dibattuto sui giornali. Le sofferenze subite dai nostri esuli, dalle popolazioni di confine, non sono non possono essere motivo di divisione nella nostra comunità nazionale ma, al contrario, richiamo di unità nel ricordo, nella solidarietà, nel sostegno". Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Quirinale per la cerimonia di commemorazione del 'Giorno del ricordo'.

     

    5. MATTARELLA, FOIBE ED ESODO SONO PARTE INTEGRANTE NOSTRA STORIA

     

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    (ANSA) - "Le prevaricazioni, gli eccidi, l'esodo forzato degli italiani dell'Istria della Venezia Giulia e della Dalmazia costituiscono parte integrante della storia del nostro Paese e dell'Europa. Alle vittime di quelle sopraffazioni, ai profughi, ai loro familiari, rivolgiamo oggi un ricordo commosso e partecipe. Le loro sofferenze non dovranno, non potranno essere mai sottovalutate o accantonate".

     

    Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle celebrazioni del Giorno del RIcordo al Quirinale. "Troveranno corrispondenza, rispetto e solidarietà - ha aggiunto - a seconda di quanto saremo in grado di proseguire sulla strada di pace, di amicizia, di difesa della democrazia e dei diritti umani, intrapresa con l'approvazione della Costituzione Repubblicana, con la scelta occidentale ed europea, con la politica costante per il dialogo, la comprensione, la collaborazione tra i popoli".

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    6. MATTARELLA, NO RISCHI DA CIRCOLAZIONE IDEE,MA DA INDIFFERENZA

    (ANSA) - "Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell'umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l'indifferenza che genera rimozione e oblio". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria.

     

    7. MATTARELLA, ONORE A TUTTE LE VITTIME DI CONFLITTI IDEOLOGICI

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    (ANSA) - "Siamo oggi qui, al Quirinale, per rendere onore a quelle vittime e, con loro, a tutte le vittime innocenti dei conflitti etnici e ideologici. Per restituire dignità e rispetto alle sofferenze di tanti nostri concittadini. Sofferenze acuite dall'indifferenza avvertita da molti dei trecentocinquantamila italiani dell'esodo, in fuga dalle loro case, che non sempre trovarono solidarietà e adeguato rispetto nella loro madrepatria. Furono sovente ignorati, guardati con sospetto, posti in campi poco dignitosi".

     

    Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Quirinale per la cerimonia di commemorazione del 'Giorno del ricordo'. "Tra la soggezione alla dittatura comunista e il destino, amaro, dell'esilio, della perdita della casa, delle proprie radici, delle attività economiche - ha proseguito - questi italiani compirono la scelta giusta.

     

    La scelta della libertà. Ma nelle difficoltà dell'immediato dopoguerra e nel clima della guerra fredda e dello scontro ideologico, che in Italia contrapponeva fautori dell'Occidente e sostenitori dello stalinismo, non furono compresi e incontrarono ostacoli ingiustificabili"

     

    8. UCRAINA: MATTARELLA, RUSSIA PORTA INDIETRO LANCETTE STORIA

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    (ANSA) - "La civiltà della convivenza, del dialogo, del diritto internazionale, della democrazia è l'unica alternativa alla guerra e alle epurazioni, come purtroppo ci insegnano - ancora oggi - le terribili vicende legate all'insensata e tragica invasione russa dell'Ucraina. Un inaccettabile tentativo di portare indietro le lancette della storia, cercando di ritornare in tempi oscuri, contrassegnati dalla logica del dominio della forza". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle celebrazioni del Giorno del RIcordo al Quirinale.

     

    9. BALCANI: MATTARELLA, UE PRENDA DECISIONI SU INTEGRAZIONE

    (ANSA) - "La presenza di segnali ambigui e regressivi, con rischi di ripresa di conflitti, ammantati di pretesti etnici o religiosi, richiede di rendere veloce con decisione e coraggio il cammino dell'integrazione europea dei Balcani occidentali".

     

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    Lo ha detto Sergio Mattarella alle celebrazioni del Giorno del RIcordo al Quirinale, alludendo alle recenti tensioni tra Serbia e Kosovo."Italia, Slovenia e Croazia, grazie agli sforzi congiunti e al processo di integrazione europea - ha aggiunto - hanno fatto, insieme, passi di grande valore. Lo testimoniano Gorizia e Nova Gorica designate insieme unica capitale europea della cultura del 2025".

     

    10. MATTARELLA,CONDANNA PER INAMMISSIBILI TENTATIVI NEGAZIONISMO

    (ANSA) - "Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell'umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l'indifferenza che genera rimozione e oblio". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo.

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