Luigi Mascheroni per Il Giornale
Come trasformare un film da prodotto di «buon artigianato» a un «classico del cinema». In cinque giorni netti, fra una rubrica tivù e l'inaugurazione di un festival. Prendete il film Hostiles, di Scott Cooper: storia, ambientata nel 1892, di un capitano dell'esercito americano che scorta un vecchio capo Cheyenne fino alla sua terra, nel Montana.
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Il film il 22 settembre viene recensito da Antonio Monda, in veste di giornalista - Monda Uno - , nella sua rubrica «Central Park West» su Rainews24. Un «western di buona fattura», che «si lascia vedere», una pellicola che «ha delle qualità» e per la quale però si può parlare di «grande artigianato più che di arte»... E fino a qui, tutto bene. Poi, in puro stile cinematografico, il colpo di scena.
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Antonio Monda, in veste di direttore del Festival del Cinema di Roma - Monda Due - il 27 settembre, cinque giorni dopo, sul sito della manifestazione presenta - «entusiasta», così scrive lui stesso - il grande film di apertura (che dovrebbe essere il titolo di maggior appeal, la cartuccia migliore da sparare a inizio festival). E qual è? Hostiles. Che diventa - nelle parole di Monda, tratte dal comunicato stampa - «un western dalla struttura epica», un film «potente e commovente, radicato nella migliore tradizione del cinema americano», un'opera «che ha tutte le qualità per diventare un classico del western».
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C'è da credere a Monda Uno, o a Monda Due? C'è da pensare che Monda, trovandosi a corto di celluloide per l'inaugurazione del suo festival, da uomo di monda - da Cisterna di Latina a Hollywood, Los Angeles - abbia trasformato per l'occasione un filmetto da due stelline in un capolavoro da red carpet.
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E così Hostiles, che il 22 settembre era un «film un po' alla ricerca del talento altrui, in cui si vede troppo il modello fordiano» diventa il 27 settembre un western «coraggioso, ispirato alla tradizione cinematografica di John Ford»... Il 22 settembre è un buon film, ma certo «non un capolavoro». E il 27 è «un viaggio all'interno del cuore selvaggio del grande Paese e delle nostre anime». Il 22 Hostiles è una pellicola dignitosa, «ma non rimarrà nella storia del cinema». Il 27, «magnificamente diretto da Scott Cooper e straordinariamente interpretato da Christian Bale», può diventare «un classico del cinema». Cose dell'altro monda.
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Oggi a Roma c'è la conferenza stampa del festival. Sono passati altri dieci giorni. Coraggio. Hostiles può diventare un film da Oscar.