Alessandro Profumo per https://fondazioneleonardo-cdm.com/
ALESSANDRO PROFUMO ROMANO PRODI
La pandemia ha causato un’emergenza sanitaria ed economica che non ha eguali nella storia recente. Senza scomodare i paragoni con la Grande Depressione degli anni Trenta del secolo scorso, la crisi di alcuni comparti chiave dell’economia globale ha cambiato le carte in tavola per le strategie di sviluppo del Paese.
L’Italia è oggi in mezzo al guado, alle prese con una difficile congiuntura interna e un complicato ma necessario passo avanti del processo di integrazione Europea. Si tratta di una cesura storica.
Nella gravità della situazione - anzi, in virtù di essa - siamo di fronte alla possibilità di ridisegnare la politica industriale del Paese, all’insegna di un nuovo rapporto tra pubblico e privato capace di orientare gli investimenti strategici sui settori chiave dell’economia del futuro.
La mano invisibile del mercato e la mano visibile dello Stato devono tornare a lavorare insieme, quest’ultima con l’obiettivo di creare quel contesto di infrastrutture e tecnologie abilitanti capaci di liberare tutta l’energia dell’iniziativa privata. È il cuore di quella che Adam Smith identificava come la Ricchezza delle Nazioni.
alessandro profumo sabina ratti
In questo processo, le grandi aziende giocheranno un ruolo fondamentale, prima tra tutte Leonardo. Siamo una grande azienda manifatturiera ad alta competenza tecnologica che fa della sostenibilità e dell’innovazione la propria ragione di essere. Il nostro modello di impresa fa affidamento su una filiera di migliaia di piccole e medie imprese che ne arricchiscono le risorse e la progettualità.
La nostra volontà di contribuire al rilancio del tessuto produttivo del Paese è dettata dal nostro interesse a rafforzare il vasto tessuto imprenditoriale a cui ci affidiamo e dal senso di responsabilità che sentiamo in quanto azienda partecipata dallo Stato.
MATTARELLA AL POLO SPAZIALE DI MATERA CON PROFUMO
Oggi, tra le altre, le nostre competenze sono al servizio dello sviluppo dell’innovazione e della sicurezza digitale. All’inizio degli anni Novanta, il sociologo americano Alvin Toffler descriveva il cyberspazio come “la terra della conoscenza”, la cui esplorazione avrebbe garantito nel prossimo futuro nuovi spazi di crescita per la società umana.
Di fatto, lo sviluppo del digitale sta aprendo opportunità senza precedenti, ma ci espone anche a nuovi pericoli: l’estensione delle reti di telecomunicazione attraverso il 5G e le sue implicazioni per l’Internet of Things, insieme all’utilizzo sempre più diffuso di soluzioni di Intelligenza artificiale (IA), mostrano il fianco al rischio di attacchi cyberterroristici. Il piano digitale è diventato così l’ultima frontiera di potenziali conflitti con diversi e non sempre dichiarati attori/protagonisti.
alessandro profumo sabina ratti foto di bacco (2)
Per questo Leonardo è un asset strategico, ora più che mai per il Paese e ha l’obiettivo di garantire la sicurezza cibernetica e l’indipendenza digitale del Paese.
Tutto questo non sarebbe possibile senza una costante attenzione ai temi dell’innovazione e della ricerca, che devono tornare ad essere motore dello sviluppo del Paese, moltiplicando le opportunità di incontro tra impresa e accademia. Leonardo investe già l’11% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo e ha un ambizioso piano al 2030 centrato sulle disruptive technologies del futuro: supercalcolo, capacità di archiviazione al servizio dell’IA e big data, realtà aumentata, ricerca sui materiali, sistemi avanzati di simulazione e sistemi unmanned.
ALESSANDRO PROFUMO CON GHIZZONI
Sono settori che non riguardano solamente il core business dell’azienda nella difesa e aerospazio, ma hanno un impatto sociale diffuso. Al cuore del progetto, ci sono i Leonardo Labs: laboratori legati ai nostri centri produttivi e al servizio delle diverse divisioni del gruppo, ma aperti a contaminazioni e spunti esterni, con ricadute positive in altri ambiti delle comunità locali in cui operano.
Il vero valore di Leonardo sono le sue persone. La capacità di promuovere innovazione non è che l’altro lato della capacità di offrire una formazione di qualità: elemento fondamentale per lo sviluppo sostenibile dell’azienda e del Paese. Nessun settore come quello dell’istruzione rischia di subire gli effetti di lungo termine della pandemia, mentre già emergono disparità d’accesso e fragilità scolastiche, soprattutto nel campo fondamentale dell’alfabetizzazione digitale. Per questo è totale l’impegno di Leonardo nella ricerca di soluzioni innovative per affrontare la povertà educativa, favorendo l’allineamento del sistema scolastico sulle nuove competenze del futuro.
alessandro profumo
Non si tratta più di promuovere la sostenibilità d’impresa, sic et simpliciter, ma di fare in modo che l’impresa operi per la crescita e la tutela complessiva del sistema di cui è parte. L’emergenza sanitaria ci ha posto di fronte le carenze del nostro attuale modello di sviluppo. Potremo superarle solo se sapremo indirizzare i nuovi investimenti in aree di innovazione intersettoriale, mettendo mano ai ritardi strutturali del Paese sul piano digitale e infrastrutturale. La grande impresa può diventare il catalizzatore di questo processo, operando a cavallo tra Stato e mercato, indirizzando la crescita verso obiettivi collettivi.
CHIARA APPENDINO
CHIARA APPENDINO
Dopo l'articolo di Alessandro Profumo apriamo il confronto con le istituzioni, l'impresa, la politica e la cultura. Ecco l'intervento di Chiara Appendino.
Camilla Povia per https://www.fondazioneleonardo-cdm.com/
“Il coronavirus non ha prodotto solo un’emergenza sanitaria ed economica ma anche una vera e propria crisi del tessuto sociale. Lo dico da tempo: le grandi città rischiano di diventare bombe sociali”. Chiara Appendino, sindaco di Torino dal 2016, punta proprio sui Comuni per ricreare un clima di fiducia all’indomani della pandemia.
Non a caso il Governo ha detto di voler stanziare sette miliardi per i Comuni per compensare le mancate entrate di questi mesi.
“Ma quelle sono risorse necessarie per non andare in dissesto, le chiediamo per garantire i servizi essenziali nelle nostre città. I Comuni garantiscono, tra e altre cose, la tutela delle fasce fragili e la raccolta dei rifiuti, se non arrivano questi soldi noi non siamo in grado di garantire neanche i servizi essenziali. Questo è solo un pezzetto del lavoro che i Comuni possono svolgere per ricreare quel clima di fiducia nella popolazione”.
chiara appendino luigi di maio
I Comuni possono svolgere anche un ruolo importante di raccordo tra pubblico e privato nell’era post Coronavirus?
“Assolutamente sì, bisogna ristabilire un rapporto paritetico tra settore pubblico e settore privato. Penso all’idea della Cittadella dell’Aerospazio, progetto firmato da Leonardo in collaborazione con Politecnico e Università, che prevede la creazione di un nuovo polo tecnologico nell’area industriale compresa tra corso Marche e corso Francia. E’ una realtà che può diventare anche un riferimento nazionale e internazionale nella ricerca e nello sviluppo dell’Aerospazio. C’è il modo per riprendere un dialogo proficuo tra pubblico e privato, bisogna solo lavorare tutti nella stessa direzione”.
alessandro di battista chiara appendino 1
Servono progetti come questo, che mettono insieme realtà diverse, aziende, piccole e medie imprese, atenei, istituzioni locali e cittadini, per creare anche una contaminazione di competenze.
“Torino lo ha fatto e lo sta facendo. Le faccio anche un altro esempio. Con Italdesign, un’azienda di trasporto pubblico che si occupa di Automotive, abbiamo sperimentato una tecnologia che calcola la percentuale di persone presenti su un vagone della metropolitana per aiutare i passeggeri che aspettano sulla banchina a individuare le carrozze più libere sulle quali salire.
APPENDINO RAGGI
Si tratta di una tecnologia attualissima in era post Covid, ed è il primo caso al mondo. E’ stato possibile grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Italdesign aveva la tecnologia, noi avevamo l’interesse a utilizzare dei dati per migliorare un servizio pubblico. L’azienda dunque testa il prodotto con noi e poi lo vende. Non ci scandalizziamo se un’azienda privata mette sul mercato un suo software. A noi interessa piuttosto che esso venga sperimentato sul nostro territorio”.
cittadella aerospazio leonardo
In questi giorni sono in corso gli Stati Generali dell’Economia. Sembra che Confindustria sia in polemica con il Governo. Questo può essere un problema in un momento in cui è necessario ridisegnare la politica industriale del Paese?
“Spesso si dice che la cultura e il turismo sono importanti per le città e sicuramente lo sono ma nulla potrà mai sostituire in termini di indotto e di occupazione quello che rappresenta il mondo industriale. Noi stiamo lavorando assiduamente sui due poli dell’Aerospazio e dell’Automotive.
chiara appendino alessandro di battista 1
Mi auguro proprio che non ci sia contrapposizione tra un governo che crede nelle politiche industriali e chi rappresenta l’industria di questo Paese. A me dispiace che in un momento così complicato si vada allo scontro e non all’incontro. Gli Stati generali sono soprattutto un’occasione di incontro e confronto. Il Governo non può fare politica industriale senza le imprese e viceversa. Deve esserci collaborazione leale come c’è stata durante il lockdown. Ancora una volta, bisogna lavorare tutti nella stessa direzione”.
chiara appendino al corteo di primo maggio conte