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    LE IDEOLOGIE SONO MORTE? MACCHÉ, VIVONO E SI FAGOCITANO SENZA SOSTA - LO STESSO NEOLIBERISMO, PRODOTTO DALLA GLOBALIZZAZIONE E DALLA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA, CHE HA SPAZZATO VIA LE IDEOLOGIE, E’ UNA CONCEZIONE DEL MONDO - SOLO CHE DALLE TORRI GEMELLE ALLA GUERRA IN UCRAINA, SI E’ CAPITO CHE LA GLOBALIZZAZIONE NON PORTA NECESSARIAMENTE LA PACE E IL MERCATO NON PRODUCE SOLO SVILUPPO, MA ANCHE INEGUAGLIANZA ED ESCLUSIONE…


     
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    Estratto dell’articolo di Roberto Esposito per “la Repubblica”

     

    CARLO GALLI - IDEOLOGIA CARLO GALLI - IDEOLOGIA

    […] Già nel 1960 Daniel Bell scriveva un libro — La fine delle ideologie — che sembrava chiudere la partita […] È davvero così? L’ideologia è una “parola controtempo”? […] La questione è posta con la solita finezza analitica da Carlo Galli in Ideologia, edito dal Mulino. […] Essa è insieme illuminazione e propaganda, critica e dogmatismo, interpretazione soggettiva e pretesa di oggettività.

     

    L’ideologia svela i tratti del dominio, ma tende a sostituirli con altri, talvolta anche più marcati. […] È efficace, crea egemonia, mobilita energia contro l’avversario di turno, fin quando non ne subisce la replica, essa stessa inevitabilmente ideologica. Anche se mai dichiarata tale. Ideologia è sempre quella degli altri.

     

    globalizzazione1 globalizzazione1

    Mai la propria, che si presenta invece come scienza, visione oggettiva delle cose. Per questo parlarne, tentare di definirla, è pericoloso […] Per tutti l’ideologia è uno strumento polemico funzionale all’edificazione di un nuovo ordine. L’intera modernità ne è attraversata, lacerata, ma anche, di volta in volta, ripensata in base a nuove prospettive. Se la modernità è una continua successione di crisi, le ideologie allo stesso tempo ne fanno parte e la interpretano in vista di nuove visioni del mondo.

     

    Dall’Ideologia tedesca (1945-6) di Marx e Engels a Ideologia e utopia (1929) di Karl Mannheim, la sua critica produce sempre nuove ideologie, a loro volte decostruite da Nietzsche, Lukács, Gramsci, Arendt, Schmitt, Foucault. Tutti, alla fine, presi nel cerchio ideologico che tentano di spezzare. Perciò Galli individua nel metodo genealogico l’unico modo di rapportarsi a una realtà così sfuggente. Più che chiedersi cos’è l’ideologia, o, peggio, come lasciarsela alle spalle, bisogna individuarne la provenienza […]

    globalizzazione globalizzazione

     

    […] fascismo, nazismo e comunismo […] sono ideologie scaturite dalle pieghe del Novecento. Dopo la loro sconfitta, i regimi liberaldemocratici e socialdemocratici raffreddano il tasso ideologico, ma non lo spengono. Destra e sinistra continuano ad esserci, malgrado i maldestri tentativi di negarne l’esistenza. […]

     

    Dopo che il ’68 ha contrapposto i movimenti alle istituzioni, a partire dagli anni Ottanta si è andata diffondendo l’ultima delle ideologie — quella appunto della loro fine. Prodotto dalla globalizzazione e dalla rivoluzione tecnologica, il neoliberalismo è stato, più che una semplice dottrina economica, una vera concezione del mondo. Una macchina ideologica che vede nella società un’arena di competizione tra individui rivolti all’imperativo del guadagno in un mercato finanziario senza limiti spaziali e temporali.

     

    globalizzazione globalizzazione

    Smaterializzazione virtuale del mondo e riduzione della storia a natura sembrano farla finita con le ideologie. Ma non è andata così. Presto i lampi delle Torri Gemelle, tornati a balenare nella guerra in Ucraina, hanno illuminato sinistramente una realtà diversa. Mostrando che la globalizzazione non porta necessariamente la pace e il mercato non produce solo sviluppo, ma anche ineguaglianza ed esclusione. […]

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