1. RENZI DALLA BIGNARDI
Andrea Scanzi?per “il Fatto Quotidiano”
MATTEO RENZI OSPITE DI DARIA BIGNARDI
Per la ripresa de Le invasioni barbariche Daria Bignardi ha puntato sul presunto nuovo e sull’usato forse sicuro: Renzi. In passato era andata bene, soprattutto dopo le primarie perse con Bersani (una delle migliori prestazioni televisive di Renzi). Due sere fa, no: 3.82% e 830mila spettatori. La prima puntata di un anno fa, ancora con Renzi, aveva avuto 1268milioni.
Una slavina, ancor più pensando alla presenza del Presidente del Consiglio. Il quale, da parte sua, non incide più come prima sugli ascolti. Forse perché vive in tivù, forse perché gli annunci hanno stancato e forse perché la rottamazione funzionava quando lui era un outsider ma non adesso: oggi Renzi è Premier e gli italiani, più che ottimismo, gradirebbero sentir parlare di soluzioni. E’ anche così che si spiega il flop.
C’è poi un altro motivo: forse molti italiani si sono stancati di queste interviste che si rivelano piuttosto dei cinguettii d’amor. Quando Renzi è in tivù, la seconda domanda è spesso un miraggio e la prima un miracolo. La Bignardi non ha mai avuto velleità da giornalismo d’inchiesta e neanche ha mai nascosto il suo fervente renzismo: legittimo, solo che poi l’effetto melassa è inevitabile. Ogni tanto qualche domanda puntuta aiuterebbe.
MATTEO RENZI DARIA BIGNARDI INVASIONI BARBARICHE
E invece niente, perché “è solo intrattenimento” (la tesi anche di Fazio) e perché tutto è criticabile tranne Renzi. Mercoledì Le invasioni barbariche è diventato trending topic, a conferma di come spesso Twitter porti un po’ sfiga: dopo “piazze piene urne vuote”, ormai vale anche “Twitter pieno auditel vuoto”. Tra i molti tweet, qualche plauso e tante perplessità. Rosario Pellecchia (Radio 105): “Ciao, sono una domanda della Bignardi. Sono triste. Nessuno mi capisce”. Maice: “La Bignardi stasera ha preparato ‘Le linguine alla Leopolda’".
MATTEO RENZI DARIA BIGNARDI INVASIONI BARBARICHE
Il marito Luca Sofri, una delle menti del programma, pare in procinto di lavorare al nascente Minculpop renziano, un settimanale in coabitazione con noti sfollatori di lettori come Rocca e Menichini (solidarietà a Renzi). Così, prima che la Bignardi azzardasse con Fedez un surreale accostamento rapper-terrorismo ed evitasse pressoché del tutto l’argomento Renzi (di cui Fedez è oppositore), il colloquio con il Premier sembrava quello tra due vecchi amici al bar (“Sei dimagrito, porti le lenti, tua moglie è bellissima, non sei cattivo, come hai festeggiato i 40 anni. Due amanti? No. Bignardi e Renzi”: così Alessandro Usai).
Curioso, poi, come la Bignardi abbia legittimamente chiesto al deputato 5 Stelle Di Battista se lo imbarazzasse avere un padre fascista, mentre non abbia ritenuto opportuno chiedere a Renzi se lo imbarazzi avere un padre indagato per bancarotta (“Dell'intervista a Renzi mi é piaciuta soprattutto la ficcante domanda della Bignardi sul padre, come con Di Battista”: così Alessandro Menabue). Ci sta che Bignardi e marito credano che Renzi sia il Salvatore. Sono in tanti a pensarlo. Ma ci sta pure che, di queste vagonate di melassa filogovernativa, molti spettatori ne abbiano abbastanza.
MATTEO RENZI DARIA BIGNARDI INVASIONI BARBARICHE
2. IL PREMIER NON TIRA PIÙ: FLOP TV DALLA BIGNARDI
Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”
Tranquilli. Prima o poi a sentirete Daria Bignardi esclamare, con uno dei suoi soliti acuti (inutili peraltro) che lei non fa televisione in senso stretto,ma che ha solo portato il salotto di casa sua nell’etere. E così tutto ciò che direte sugli ascolti delle Invasioni Barbariche, il programma deLa7 condotto dalla giornalista-scrittrice ed ex conduttrice del Grande Fratello, sarà usato contro di voi.
BARBARA D URSO LUCA SOFRI E DARIA BIGNARDI
E sì perché la prima puntata della nuova stagione del programma, che ha debuttato mercoledì sera,ha fatto registrare un modesto 3,82% di share, nonostante la presenza del premier Matteo Renzi, al quale la Bignardi ha apparecchiato un’intervista su misura. Nemmeno il Fedez show ha evitato il disastro. Esattamente un anno fa (il17 gennaio del 2014 per la precisione) Le Invasioni Barbariche, con il premier guest star della serata, fecero registrare il 5,59%.
MARIA ELENA BOSCHI OSPITE DELLA BIGNARDI
Altri tempi, altri scenari, direte voi. Probabile, tanto che il 17 aprile del 2013, ovvero in occasione dell’ultima puntata di quella stagione, la presenza in studio di Matteo portò in dote alla Bignardi (detta birignao) un ascolto record: il 6,55% di share. Qualcosa è cambiato. Di sicuro il presidente del Consiglio non è più il re Mida degli ascolti e la Bignardi è sempre più un prodotto di nicchia. Ma non è sommando le due negatività che si ottiene il risultato di questo tracollo. Perché nel caso della conduttrice de La7 incide, e non poco, la crisi della tv generalista e il logoramento del programma. Sempre uguale a se stesso. Nel caso del premier, invece, pesa il definitivo tramonto della luna di miele con gli italiani.
MONTI DA DARIA BIGNARDI
Il sondaggio realizzato nei giorni scorsi dall’istituto Ixé per Agorà, il programma di Rai Tre condotto da Gerardo Greco, ha evidenziato un crollo della fiducia tanto nel governo(sceso inuna settimana dal 37 al 33%) quanto nel premier (dal 39 al 37%) e sorpassato dal quasi ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (39%). I motivi sono facilmente immaginabili. Il nuovo record della disoccupazione pesa in modo evidente, così come pasticcio sulla delega fiscale tanto attesa da aziende e cittadini.E se le cifre raccontano che gli italiani non credono più nell’arte affabulatoria del primo ministro, incapace di risolvere i problemi del Paese, i sondaggi non raccontano sino in fondo la crisi degli italiani.
Se a settembre la fiducia era al 50%, in poco più di tre mesi si è disperso oltre un quarto del «Renzi fan club». Sono cose che succedono anche nelle migliori famiglie. Però nel caso di Renzi e della Bignardi le vicende, diciamo così, «familiari» sono un fatto marginale, dato che entrambi sono afflitti da un ego smisurato.
CLERICI RENZI VESPA
La conduttrice de La7, molto attenta ad accontentare i salotti radical chic più che il pubblico trasversale della rete, è stata battuta da una programma popolare come Chi l’ha Visto, condotto con maestria da Federica Sciarelli. Il contenitore di Rai Tre ha fatto registrare il 15,02% di share,mantenendosi sui propri livelli standard. Matteo, invece, rischia di essere surclassato dall’altro Matteo, Salvini naturalmente.
RENZI DEL DEBBIO
I due sono considerati fra i leader più amati in questo momento, sebbene la luna di miele del premier con il Paese pare essersi eclissata.Tuttavia c’è un dato che dovrebbe far riflettere, e non poco. Soltanto il 50,7% degli intervistati ha dichiarato che si recherebbe alle urne nel caso in cui si tornasse a votare. Segno che il disinteresse verso la politica ha raggiunto percentuali mai viste in passato. Nel frattempo, però, il leader della Lega continua ad essere l’ospite preferito dei programmi tv. E chissà che non sia proprio lui il vaccino contro l’epidemia dell’astensionismo.
renzi porro virus