Rosario Dimito per “il Messaggero”
luigi federico signorini
Bankitalia di nuovo sotto assedio. L'imboscata dei Cinquestelle sull' iter di conferma del vicedirettore generale Luigi Federico Signorini (peraltro membro del vertice dell' Eba e del Comitato di Basilea) è uno strappo grave, perché il mancato parere favorevole fa decadere da domani, giusta causa, un membro del Direttorio che è l'organo di governo di Palazzo Koch, colpendo al cuore l'indipendenza e l' autonomia dell' istituzione.
Entrambi quei requisiti sono scolpiti nell' articolo 1 dello statuto della banca centrale, che recita: «I componenti dei suoi organi operano con autonomia e indipendenza e non possono sollecitare né accettare istruzioni da altri soggetti pubblici e privati». L' iter di conferma interrotto durante il Cdm di venerdì 8 impedisce la ratifica della nomina da parte del Quirinale.
salvatore rossi
Questo però sembra essere l'obiettivo più ravvicinato, perché la vera posta in gioco sarebbe la poltrona del direttore generale Salvatore Rossi, in scadenza il 10 maggio per limiti di età. Sono in molti a crederlo, a cominciare dal Colle che segue da vicino il nuovo attacco all' Authority nel timore che, al momento di nominare il vicario del governatore, possa essere inquinato il meccanismo che per prassi prevede la sostituzione interna, dove Fabio Panetta, il vicedirettore generale di collegamento con la Vigilanza Bce, è per definizione in pole position.
Va inoltre considerato che Rossi presiede l' Ivass, l' authority che vigila sulle assicurazioni, al cui vertice si arriva su proposta del governatore della Banca d' Italia di concerto con il ministro dello Sviluppo, che guarda caso è il leader dei Cinquestelle.
ALTA TENSIONE
SALVATORE ROSSI IGNAZIO VISCO
Ieri è stato un sabato campale in Via Nazionale, di tensione e allerta perché l' attacco di Di Maio e di Salvini («Serve discontinuità nel Direttorio, i vertici di Bankitalia e Consob vanno azzerati») rischia di riportare indietro l' orologio, se non al 1979 quando la lobby politico-giudiziaria-affaristica colpì l' allora governatore Paolo Baffi e il vice dg Mario Sarcinelli per aver ostacolato Nino Rovelli, perlomeno all' autunno 2017 quando Matteo Renzi cominciò a sparare bordate sulla riconferma di Ignazio Visco.
C'è perciò massima allerta nel Consiglio Superiore dell' istituto, con contatti frequenti fra il decano Ignazio Musu, lo stesso Visco che lo presiede e i 12 membri dell' organo «cui spetta l' amministrazione nonché la vigilanza sull' andamento della gestione e il controllo interno della Banca». La prossima riunione è stata anticipata a mercoledì 27 per ragioni indipendenti dall' attacco del governo, ma ieri sera non si escludeva una convocazione straordinaria la prossima settimana.
salvatore rossi
L'irritazione è a livelli massimi, al punto che potrebbe provocare una reazione pubblica a difesa di una istituzione protetta indirettamente dalla Costituzione (art. 47). In particolare, le parole di Di Maio vengono giudicate «un' invasione intollerabile» perché scavalcano bellamente le attribuzioni statutarie del Consiglio Superiore. «Non ci può essere discontinuità senza capovolgere la carta costituzionale dell' Istituto», si commentava ieri in ambienti vicini a Palazzo Koch.
MATTARELLA E CONTE
Scontate quindi le ripetute consultazioni tra il vertice della Bce e il Quirinale, che peraltro già erano iniziate nei giorni in cui la Banca aveva anticipato la frenata dell' economia nazionale in contrapposizione all' ottimismo che andavano seminando soprattutto Di Maio e il premier Conte. Anzi, si può dire che la temperatura ha cominciato ad alzarsi proprio in quei giorni Anche in quei giorni. E a nulla è valso il fatto che in sintonia con l' istituto guidato da Visco si siano mossi i principali centri di valutazione dell' Occidente. La guerra è ricominciata.