Da Ansa
MARIUPOL
Le sirene d'allarme antiaeree stanno risuonando stamattina in quasi tutte le regioni dell'Ucraina, secondo quanto riporta il Kyiv Independent ed alcune esplosioni sono state udite questa mattina nella capitale ucraina Kiev: lo riporta la Bbc.
"La Russia in Ucraina sta commettendo un genocidio.
Non uccidono soldati, uccidono civili". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Cnn che andrà in onda in versione integrale alle 9 di domenica (le 15 in Italia). "Abbiamo prove audio e video in cui si sentono i russi dire che ci odiano e che ci distruggeranno", ha detto ancora Zelensky nelle anticipazioni trasmesse dalla all news americana.
UCRAINA - LE FOSSE COMUNI A MARIUPOL
ABRAMOVICH A KIEV - Il miliardario Roman Abramovich si è recato a Kiev nel tentativo di riprendere i colloqui di pace tra Russia e Ucraina, che si sono bloccati dopo che sono emerse prove delle atrocità russe contro i civili ucraini. Lo riferiscono all'agenzia Bloomberg fonti informate. Un portavoce del miliardario russo ha smentito che si trovi in Ucraina. Abramovich avrebbe avuto un incontro con i negoziatori ucraini per discutere i modi per rilanciare i negoziati. Il miliardario russo, che un legame di lunga data con Vladimir Putin, ha agito come mediatore sin dall'inizio della guerra su richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
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ARMI AMERICANE - Le prime armi dell'ultimo pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari forniti dagli Stati Uniti a Kiev "sono iniziate ad arrivare". Lo ha riferito un funzionario della Casa Bianca alla Cnn.
L'ULTIMATUM A MARIUPOL - Le forze armate russe hanno offerto ai difensori di Mariupol di cessare le ostilità e deporre le armi entro le 6 di questa mattina (domenica) ora di Mosca (le 5 in Italia), garantendo loro, in cambio, la vita. Lo afferma in una dichiarazione il generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale della Russia, che comanda l'assedio di Mariupol.
UCRAINA - I CADAVERI RINVENUTI A MARIUPOL
LA CITTA' MARTIRE - Mariupol è stata "ripulita" dalle truppe ucraine. Alla fine del 51esimo giorno di guerra, Mosca annuncia che in tutta l'area urbana della città sul Mar d'Azov la resistenza è stata vinta, e solo un manipolo di forze di difesa resta asserragliato sotto i tunnel della grande acciaieria. La resa totale degli ucraini, che potrebbe avvenire da un giorno all'altro, sarebbe la prima vera svolta nell'invasione, ma potrebbe anche costituire una pietra tombale sui tentativi di trovare una soluzione diplomatica. Volodymyr Zelensky l'ha detto in modo chiaro: se ci distruggerete a Mariupol i negoziati salteranno. Si comincia a temere anche per l'arrivo dei rinforzi con la notizia, sempre da Mosca, che i russi hanno abbattuto vicino ad Odessa un cargo militare ucraino che trasportava le armi inviate dall'Occidente.
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Il Consiglio di Difesa ucraino ha definito un 'falso' l'annuncio di Mosca della presa di Mariupol. "Il ministero della Difesa russo sta diffondendo una falsa notizia, sostenendo che il suo esercito ha ripulito Mariupol dai combattenti del reggimento Azov", informa su Telegram il Centro ucraino anti-disinformazione. "Le forze ucraine continuano a difendere Mariupol ma il ministero della Difesa russo ha già riferito che l'intera città di Mariupol è stata completamente ripulita dai militanti Azov, dai mercenari stranieri e dalle forze armate. Vi avvertiamo: questa è una fake news!"
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ARMI CHIMICHE - Resti di presunte armi chimiche, Sarin e altre sostanze, sono stati trovati nel villaggio di Bilka, nella regione di Sumy, dopo la sua liberazione dagli occupanti russi, secondo quanto dichiarato dal sindaco di Trostyanets Yuriy Bova alla radio ucraina, riferisce Ukrinform. "Abbiamo trovato i resti di armi chimiche nel villaggio di Bilka, Sarin e altre sostanze. Sono stati trovati dei contenitori. Ora il servizio di sicurezza ucraino ci sta lavorando. Forse gli occupanti volevano spargere queste sostanze chimiche a Kiev, Poltava o in altre città", ha aggiunto. Il Sarin è un gas nervino classificato come arma chimica di distruzione di massa. Veleno 26 volte più letale del cianuro, se ne contrasta l'effetto con atropina e altri antidoti.
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Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
Settecentocinquanta milioni di ammiraglia Moskva in fondo al Mar Nero hanno fatto infuriare il Cremlino. Missili stanno cadendo ovunque a ritmo ancora più alto. Un'officina che riparava carri armati vicino a Kiev (un morto) ha replicato l'attacco all'industria missilistica della notte prima (proprio quella che fabbricava i Neptune che avrebbero colpito la Moskva). Distrutta anche una raffineria a Lyssytchansk, nel Donbass conteso, un centro di assistenza ai mezzi militari a Mykolaiv e (secondo Mosca) un aereo che portava armi ad Odessa. Sembrerebbero colpi precisi (e costosi visto che sono realizzati con missili da un milione di dollari l'uno) con l'obiettivo di tagliare la catena dei rifornimenti ucraini e tenere impegnate le truppe lì dove sono, lontane dal fulcro della battaglia prossima ventura del Donbass.
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Non importa se a fine giornata solo di munizioni la fattura che deve pagare il Cremlino supera abbondantemente i 30 milioni di dollari. A cui bisogna aggiungere carburante, veicoli danneggiati, personale, servizi ausiliari come radar e intelligence, difese antimissile e tutto il resto.
Terreno minato La stessa logica di dispersione delle truppe nemiche si può riconoscere anche nella miriade di trappole esplosive lasciate dai russi in ritirata dal Nord. Mine nei sacchetti della spesa, sotto i cadaveri, tra i mobili delle case. Ci vuole personale specializzato e quindi i militari devono restare a Kiev senza avvicinarsi alle battaglie del Sud. Su quel fronte i combattimenti sono ancora a distanza. Scambi di artiglieria a tre, cinque, quindici chilometri. Ogni bomba costa dai mille ai 3 mila dollari. Non si muovono i carri armati, non avanza la fanteria, cerca solo di proteggere i fianchi da incursioni del nemico. Ancora a rischio è Kharkiv.
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Qui dieci morti civili venerdì e due sabato. La pressione sulla seconda città del Paese non si allenta, tutto il contrario. I russi potrebbero tagliare la strada che la collega all'ovest per limitare i movimenti della sua guarnigione. Migliaia di mezzi militari russi sono parcheggiati appena al di là del confine, in Russia. Stanno attendendo che le condizioni del terreno siano favorevoli a movimenti campali, fuori dalle strade asfaltate, per dare l'assalto alle spalle degli ucraini che difendono il Donbass. E forse alla stessa Kharkiv.
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La risposta di Kiev Secondo il presidente Zelensky circa 3.000 militari ucraini sono stati uccisi in 7 settimane di guerra.
Secondo Mosca invece sarebbero 4.000 solo a Mariupol, che definiscono «presa» a eccezione dell'acciaieria. Qui la sacca di resistenza del Battaglione Azov è sempre più ristretta. Il presidente della autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk, Denis Pushilin, sostiene che «chi come i marines voleva arrendersi l'ha fatto. Invece i nazionalisti, a quanto sembra, non intendono cedere. Bene verranno eliminati». Come? In combattimento? Con le armi chimiche come lo stesso Pushilin aveva ipotizzato? Il presidente Zelensky è corso in soccorso, almeno a parole, delle forze speciali di Azov e ha lanciato un vero ultimatum.
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«Se i difensori di Mariupol verranno eliminati, non ci saranno negoziati di pace». Pare l'estremo tentativo di salvare la vita agli eroi che stanno resistendo da 46 giorni all'assedio. Ma come convincere gli uni ad alzare le mani e gli altri a non fucilarli?
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