Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
amanda gorman
Un anno dopo riecco Amanda Gorman. Il 20 gennaio 2021 diventò una star mondiale, partecipando alla cerimonia di inaugurazione della presidenza Biden. La giovane poetessa afroamericana, oggi ventitreenne, recitò i versi di The Hill We Climb , la collina che noi scaliamo. La performance entusiasmò la rete e i media. Amanda fu ammirata anche per la bellezza e la sua originale eleganza: soprabito giallo di Prada e soprattutto un grande nastro di satin rosso sui capelli.
AMANDA GORMAN CON IL LIBRO CALL US WHAT WE CARRY
Giovedì 20 gennaio, nell'anniversario di quel giorno memorabile, il New York Times ha pubblicato un intervento di Gorman che sta facendo discutere. La scrittrice racconta che fu quasi sul punto di rifiutare l'invito di Biden. «Ero terrorizzata», scrive. «Avevo paura di deludere il mio popolo, la mia stessa poesia. Ma ero anche terrorizzata a livello fisico. Il Covid ancora infuriava e la mia fascia d'età non poteva essere vaccinata. Inoltre solo poche settimane prima, terroristi interni avevano assaltato Capitol Hill...».
Amanda Gorman fotografata da Annie Leibovitz per Vogue
Poi ecco la parte più controversa: «Non sapevo che sarei diventata famosa, ma sapevo che con l'inaugurazione sarei diventata altamente visibile, che è una cosa molto pericolosa negli Stati Uniti, specie se sei "black", ti esponi pubblicamente e non hai la protezione del Secret Service». Infine Gorman si dichiara delusa per ciò che è accaduto in America negli ultimi dodici mesi: «Il nostro Paese è sempre afflitto dalla pandemia, dalle ineguaglianze e dalle crisi ambientali».
Per Amanda, però, le cose sono andate meglio. Non un percorso da outsider , da coscienza critica del mondo progressista americano, come qualcuno aveva immaginato e forse anche sperato. In realtà la poetessa si è limitata a qualche commento su temi politico sociali da osservatrice esterna, a beneficio dei suoi 1,5 milioni di supporter su Twitter.
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Si è dedicata alla poesia, pubblicando due libri, The Hill We Climb e Call Us What We Carry . Nel frattempo ha firmato un contratto da testimonial con la casa di prodotti cosmetici, Estée Lauder, spiegando in una clip che «la bellezza significa essere se stessi», mentre l'inquadratura indugiava sui lineamenti perfetti e sullo sguardo, per l'occasione, da vamp.
amanda gorman
Poi sono arrivate due copertine: una per la rivista Vogue sul suo look; l'altra con Time a corredo di un servizio in cui riflette su «arte, identità e ottimismo» con Michelle Obama. In mezzo la partecipazione allo show del Super Bowl. Insomma le paure sembrano essere passate. E, un po' scherzando, un po' no, Amanda annuncia: «Nel 2036 mi candiderò alla Casa Bianca».
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