Anais Ginori per ‘La Repubblica'
HOLLANDE article AA AD C xUn'interminabile notte in bianco all'Eliseo. Un vertice di crisi cominciato al tramonto e andato avanti a oltranza, fino quasi all'alba del giorno dopo, in un crescendo sempre più drammatico. François Hollande, circondato dai suoi più fidati consiglieri, non deve decidere su una minaccia di guerra, né come intervenire dopo un'emergenza nazionale.
Il giorno della elezione di HollandeNo, la mobilitazione straordinaria all'Eliseo è dovuta alla più prosaica copertina di
Closer che rivela la sua liaison con l'attrice Julie Gayet. Per la prima volta, Le Monde
ricostruisce la lunga e tormentata notte tra il 9 e il 10 gennaio, dal momento in cui sono trapelate le prime indiscrezioni sul "GayetGate" a quando Valérie Trierweiler è stata trasportata d'urgenza in ospedale.
Un racconto inedito che rivela quale sia stata la tensione nel palazzo presidenziale, al di là delle freddezza e del silenzio ufficiale. Uno scandalo che scoppia al buio perché, svelano le giornaliste Raphaëlle Bacqué e Ariane Chemin, durante le prime ore nessuno è in grado di ottenere una copia del rotocalco che arriverà in edicola l'indomani. I potenti mezzi dell'Eliseo beffati fino a mezzanotte, quando finalmente arriva una copia di Closer
con le foto che, notano le croniste di Le Monde, «ridicolizzano un capo di Stato coperto da un casco integrale per depistare la sorveglianza dei paparazzi».
Il giornale viene recapitato a Hollande grazie al ministro dell'Interno, Manuel Valls,
che attiva il prefetto di Parigi. «Il presidente è stato costretto ad elemosinare al ministro più popolare di lui il settimanale di gossip che l'umilia» chiosano le giornaliste nell'articolo di due pagine, titolo "Nuit blanche à l'Elysée".
Un dettaglio che aggiunge imbarazzo alla già non facile situazione. Molti dei consiglieri di Hollande erano stati allertati sul possibile scoop ma la direttrice di Closer, Laurence Pieau, aveva negato fino all'ultimo, facendo persino preparare una finta copertina con Vanessa Paradis.
Quando finalmente l'Eliseo si accorge della tegola che sta per abbattersi sulla testa del Presidente, vengono convocati gli amici più fidati, tra cui l'avvocato Jean-Pierre Mignard che aiuta a preparare la dichiarazione data all'Afp, diramata alle sette del mattino.
«Chiedo il rispetto della mia vita privata» è l'unico commento possibile, sostiene Hollande, che risponderà così in conferenza stampa, qualche giorno dopo. Una linea che ha pagato nei sondaggi anche se l'interesse per lo scandalo è stato forte: nei giorni dell'affaire la stampa francese, non solo i giornali di gossip, ha registrato un aumento di vendite. Ma in quel vertice di crisi del 9 gennaio resta ancora da risolvere il "caso Valérie". Alle due del mattino la première dame ha un "malore".
HOLLANDE CAPPELLA SISTINA GIUDIZIO UNIVERSALEHollande fa chiamare il suo medico, Olivier Lyon-Caen, e un'amica comune, Brigitte Taittinger, dirigente di Sciences Po, che accompagnano la première dame in ospedale. Un ricovero imposto e segretissimo, una "esfiltrazione" scrive Le Monde usando un termine militare. «La premiere dame, sconfitta - prosegue il giornale - deve lasciare il palazzo». Il 25 gennaio Hollande fa un laconico comunicato per «porre fine» alla relazione con Trierweiler. Da allora vive una nuova alba, almeno dal punto di vista sentimentale.
HOLLANDE-GAYETHOLLANDE DAL PAPA