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    “LE OFFESE A LINA SOULOUKOU? SAREBBE SUCCESSA LA STESSA COSA CON UN UOMO. NON C’ENTRA L’APPARTENENZA DI GENERE” – L’ATTRICE ROMANISTA CRISTIANA CAPOTONDI, IN PASSATO VICE PRESIDENTE DELLA LEGA PRO, PARLA DELL’ADDIO DELL’EX AD GIALLOROSSA CHE SI E’ DIMESSA NON PER LE MINACCE MA PER EVITARE IL LICENZIAMENTO DI FRIEDKIN CHE L’AVEVA SCARICATA DOPO IL SILURAMENTO DI DE ROSSI – LA RICOSTRUZIONE DEGLI ULTIMI MESI DI GESTIONE DELLA “GIRAFFONA GRECA” BY RICCARDO TREVISANI (MEDIASET) – VIDEO


     
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    Da lapresse.it

     

     

    cristiana capotondi (2) cristiana capotondi (2)

    Dopo aver rassegnato le dimissioni Lina Souloukou non è più l’amministratore delegato della Roma. Da qualche giorno era stata messa sotto tutela delle forze dell’ordine dopo le proteste scoppiate in seguito all’esonero di Daniele De Rossi. Ad accompagnare la notizia uno scarno comunicato del club giallorosso di proprietà dei texani Dan e Ryan Friedkin: “Ringraziamo Lina per la sua dedizione in una fase particolarmente critica per il Club e le auguriamo il meglio per le sue future sfide professionali”.

     

     

     

    “Sono sempre molto attenta alle questioni di genere, perché l’Italia ha ancora una questione e si deve adeguare ai nostri cugini europei, di chi si è ‘normalizzato’. In questo caso però penso che se ci fosse stato un uomo al suo posto sarebbe successa la stessa cosa, c’è stato un blackout, con una comunicazione dei Friedkin, eravamo alla quarta giornata e la società aveva rinnovato qualche mese prima il contratto a una persona che è un simbolo e rappresenta molto per i romanisti. In questo è mancata la sensibilità di chiarire e gestire questa cosa”.

    lina souloukou lina souloukou

     

    Così la giornalista Ilaria D’Amico, commentando a LaPresse le minacce subite dalla ex Ceo della Roma Lina Souloukou, messa sotto scorta e costretta alle dimissioni a seguito dell’esonero di Daniele De Rossi.

     

    (...) Le minacce e le offese che un uomo avrebbe ricevuto sarebbero state sicuramente diverse, ma se ci fosse stato un uomo al posto di Lina Souloukou ci sarebbe stata un’identica contestazione. Perché è la decisione che è stata contestata. Questo però non giustifica le minacce, che sono tutte da condannare”.

     

     

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    Capotondi: “Offese a Souloukou? Farne questione genere non aiuta donne”

    “Le offese a Lina Souloukou? Sarebbe successa la stessa cosa con un uomo. Cambiano i termini ma non c’entra l’appartenenza di genere. Non è una possibile chiave di lettura. Non ho seguito molto la vicenda della Roma, ho letto però i commenti e credo sia più un tema legato alla città di Roma”. Così l’attrice Cristiana Capotondi, in passato dirigente calcistica nel ruolo di vice presidente della Lega Pro oltre ad aver svolto il ruolo di capo delegazione della nazionale di calcio femminile dell’Italia, parlando a LaPresse del caos seguito all’esonero di Daniele De Rossi dalla panchina della Roma e delle conseguenze pagate dalla ex Ceo Lina Souloukou, costretta alle dimissioni dopo essere stata messa sotto scorta per offese e minacce ricevute.

    lina souloukou lina souloukou

     

    “Non ne farei una questione di genere, non aiuta le donne – sentenzia Capotondi – bisogna andare oltre la differenza di genere e anche i media dovrebbero farsene carico. La chiave secondo me è la città, la cultura della città, le proprietà straniere che arrivano in Italia e cercano di capire il tifo, oltre al forte legame tra Daniele (De Rossi, ndr) e il tifo romanista”.

     

    Valentina Mezzaroma: “Minacce a Souloukou pessima figura, io denunciavo”

    “Le minacce sono sempre una cosa aberrante, parliamo di un piccolo uomo, e forse anche piccole donne perché dietro i nickname chissà chi si nasconde. Le trovo sempre ridicole, mi dispiace per la signora Soulokou che non è neanche romana e non capisce il contesto. Non hanno fatto bella figura”. Lo dice la ex vice presidente del Siena, Valentina Mezzaroma, commentando a LaPresse le minacce subite dalla ex Ceo della Roma Lina Souloukou, messa sotto scorta e costretta alle dimissioni a seguito dell’esonero di Daniele De Rossi.

     

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    “Sarà sempre una questione di genere – osserva la ex dirigente del club toscano – Non dico io quante minacce ho dovuto subire, ma io ho sempre denunciato. Sono tutti leoni da tastiera poi a tu per tu si ammutoliscono. Però è ovvio, parliamo di una donna, non italiana, quindi che non conosce il contesto. Non abbiamo fatto una gran bella figura. Io mi ci sono sempre fatta una risata, il calcio deve essere un divertimento e un gioco”.

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