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    LE OMBRE DELLA MAFIA NIGERIANA SU CHUKWUKA NWEKE, IL SENZATETTO CHE HA AMMAZZATO DI BOTTE LA PENSIONATA IRIS SETTI A ROVERETO – L’UOMO, ARRIVATO IN ITALIA NEL 2011, HA UN LUNGO CURRICULUM CRIMINALE: NEL 2018 VENNE ARRESTATO PER REATI VARI (UNA VOLTA SI MASTURBÒ IN PIAZZA), NEL 2020 FINÌ IN UN'INCHIESTA SULLA MAFIA NIGERIANA E NEL 2021 VIENE RIARRESTATO PER SPACCIO. NWEKE ENTRAVA E USCIVA DALLA GALERA O DAI DOMICILIARI: PERCHÉ ERA ANCORA A PIEDE LIBERO?


     
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    Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “la Verità”

     

    CHUKWUKA NWEKE -il nigeriano che ha ucciso iris setti a rovereto CHUKWUKA NWEKE -il nigeriano che ha ucciso iris setti a rovereto

    Il senzatetto nigeriano Chukwuka Nweke, l’uomo accusato di aver ucciso la sessantenne Iris Setti, la sera di sabato scorso non doveva essere a piede libero. E non perché il 23 agosto 2022 avesse aggredito un ciclista e altri passanti e una pattuglia dei carabinieri (era stato ripreso mentre dava di matto sopra il tetto di una gazzella dell’Arma) e per questo fosse stato arrestato con l’accusa di danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, finendo il 4 ottobre ai domiciliari, sostituiti con l’obbligo di firma il 13 gennaio, vista la buona condotta. Infatti il «bravo» Nweke aveva numerosi altri precedenti.

     

    Il suo cursus honorum criminale inizia nel luglio del 2011, presumibilmente in coincidenza con il suo arrivo in Italia, quando viene denunciato in provincia di Verona per resistenza, violazione di domicilio e rifiuto di dare le proprie generalità. Nel 2013 è nuovamente indagato per resistenza, in quanto spintona il capotreno che dopo averlo trovato sprovvisto del biglietto lo aveva invitato a scendere dal vagone.

     

    il parco dove e stata aggredita iris setti il parco dove e stata aggredita iris setti

    Nel settembre del 2018 è accusato di atti osceni in luogo pubblico «perché si masturbava nella pubblica piazza di Ala». A questo punto subisce la prima detenzione carceraria, tra il 23 novembre 2018 e il 27 luglio 2019, dopo che gli vengono revocati i domiciliari disposti dall’ufficio di sorveglianza di Verona.

     

    Finisce in prigione per espiare una pena di 8 mesi e 18 giorni, frutto di un cumulo per i reati di violenza privata e resistenza a pubblici ufficiale (sentenze dei tribunali di Rovereto e Verona). Il 9 gennaio 2021 è di nuovo in manette per spaccio di stupefacenti e, ancora, per resistenza a pubblico ufficiale, nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Trento. Pure in questo caso gli vengono concessi i domiciliari.

     

    CHUKWUKA NWEKE -il nigeriano che ha ucciso iris setti a rovereto CHUKWUKA NWEKE -il nigeriano che ha ucciso iris setti a rovereto

    Il 17 marzo, però, si allontana dall’abitazione senza la prevista autorizzazione per recarsi al supermercato e per questo è deferito all’autorità giudiziaria per evasione, senza, però, finire in carcere. Non pago, come detto, il 23 agosto del 2022, aggredisce passanti e carabinieri. Per tale reato, l’1 settembre, gli vengono concessi i domiciliari con il braccialetto elettronico. Il 25 ottobre, mentre sconta la pena detentiva nell’abitazione della sorella, viene denunciato per violazione di domicilio e danneggiamento su segnalazione di un privato cittadino. […]

     

    A ciò deve aggiungersi il decreto di espulsione adottato dal questore di Trento nel 2019 e il conseguente trasferimento del Nweke al Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino per l’esecuzione del provvedimento che, però, veniva annullato dal giudice di pace di Torino il 28 ottobre 2019. Il questore, tuttavia, per gli ulteriori arresti riprendeva in mano la pratica per adottare un nuovo provvedimento di espulsione che veniva, però, sospeso per la pendenza della misura cautelare relativa all’arresto in flagranza per spaccio di stupefacenti del 9 gennaio 2021.

     

    VIVIANA DEL TEDESCO VIVIANA DEL TEDESCO

    […] Di fronte a un quadro del genere viene da chiedersi come sia stato possibile che Nweke sia stato rimesso in libertà, visto che giudici e pm avranno certamente avuto a disposizione i precedenti di polizia. A meno di clamorose negligenze. Quindi chi gli ha dato la possibilità di lasciare la dimora della sorella, cittadina italiana, non poteva non sapere che l’uomo avesse almeno una decina di precedenti di polizia anche per reati di violenza contro la persona e tre arresti sulle spalle e che fosse sotto inchiesta per spaccio di droga, nonostante il segreto istruttorio che blindava il fascicolo.

     

    Un procedimento particolarmente delicato questo. Infatti il nigeriano è accusato dalla squadra mobile della questura di Trento di far parte di una capillare organizzazione dedita allo spaccio della droga. Come abbiamo raccontato, il 9 gennaio 2021, gli agenti lo avevano pizzicato mentre vendeva stupefacenti. Durante la perquisizione i poliziotti gli trovano addosso 56 dosi di eroina per un peso complessivo di 10,26 grammi e due confezioni di hashish (3,99 grammi). […]

     

    Nell’ambito dell’inchiesta per droga vennero individuati altri 17 «muli» che, secondo gli investigatori, erano al servizio di una famiglia nigeriana. Tutti questi arresti, apparentemente frutto di controlli su strada casuali, in gergo vengono chiamati pick up (o campionamenti) e servono a corroborare l’ipotesi investigativa di una rete di spaccio, dimostrata anche attraverso le intercettazioni.

    italiana uccisa dall accoglienza titolo di libero sulla morte di iris setti a rovereto italiana uccisa dall accoglienza titolo di libero sulla morte di iris setti a rovereto

     

    […] L’indagine era partita nel 2020 con un normale fascicolo penale e con uno della Dda per i reati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, come previsto dal Testo unico sugli stupefacenti. Nel luglio del 2022 gli investigatori, alla fine di una serie di interlocuzioni con il centro, riferiscono al ministero di aver «depositato una comunicazione di reato» nei confronti di 17 nigeriani e un ghanese, tutti nati tra il 1983 e il 1999.

    Del gruppo facevano parte anche due donne di 27 e 30 anni.

     

    iris setti la donna morta a rovereto dopo un aggressione iris setti la donna morta a rovereto dopo un aggressione

    Gli investigatori, alla fine di questo tipo di annotazioni, si rimettono alle «determinazioni che vorrà prendere» l’autorità giudiziaria. Una formula di rito utilizzata anche in questo caso e che, sebbene non esplicitato, sottintende, soprattutto nelle indagini per droga, l’auspicio che nel giro di tre-quattro mesi venga emessa un’ordinanza di custodia cautelare per i soggetti elencati nell’informativa.

     

    Ovviamente anche l’annotazione dell’8 luglio era propedeutica a una richiesta di arresto, con tanto di lista degli indagati, dei reati contestati e delle prove a carico di ognuno. Un’ipotesi tutt’altro che peregrina quella della custodia cautelare se si considera che l’inchiesta era una costola dell’operazione contro la mafia nigeriana denominata Sommo poeta. Nel dicembre del 2019 sono infatti state arrestate 35 persone in una retata condotta dalla polizia di Trento, con perquisizioni ed esecuzioni di ordini di detenzione in carcere anche in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Puglia e perfino in Germania.

     

    iris setti la donna morta a rovereto dopo un aggressione iris setti la donna morta a rovereto dopo un aggressione

    […] La comunicazione inviata a Roma della notizia del deposito dell’informativa ci offre informazioni interessanti sullo stato dell’arte in quel momento. I poliziotti spiegano che durante le indagini «è stato individuato un sodalizio di nazionalità nigeriana strutturato e organizzato per la cessione sulla piazza di Trento e Rovereto di cocaina, eroina e marijuana».

     

    Il documento riferisce che le indagini «hanno permesso di individuare una pletora più ampia di spacciatori nigeriani, non strettamente legata e affiliata al sodalizio organizzato (mafioso, ndr), che hanno instaurato una capillare rete di vendita».

    il parco dove e stata aggredita iris setti il parco dove e stata aggredita iris setti

     

    Al vertice proprio il trentottenne nigeriano Enina Agho, detto Papa T. Per gli investigatori si era «trovato di fatto a gestire gli affari della famiglia, assieme ai connazionali Kelvin Ajayi e Kelly Idemudia».

     

    Dall’ascolto delle intercettazioni si è compreso che il gruppo si approvvigionava da connazionali attivi nelle zone intorno a Verona, Vicenza e L’Aquila. I promotori, a questo punto, si erano affidati a due gruppi di spaccio, uno più operativo su Trento e un altro su Rovereto. Di quest’ultimo faceva parte il presunto omicida Nweke.

     

    2022 il nigeriano che ha ucciso iris setti minaccia le persone per strada 2022 il nigeriano che ha ucciso iris setti minaccia le persone per strada

    […] Ricapitolando: nel 2018 Nweke viene arrestato per reati vari, nel 2020 finisce in una delicata inchiesta su una rete di spaccio legata alla mafia nigeriana, nel 2021 viene riarrestato per il suo ruolo di pusher, nel 2022 la polizia termina le indagini sull’associazione criminale e invia le proprie conclusioni alla Procura di Trento; nel frattempo, l’uomo finisce di nuovo in prigione e dopo pochi mesi viene liberato, mentre il fascicolo per droga che lo riguarda langue in Procura e le auspicate ordinanze di custodia cautelare sono ferme ai box. Risultato? Il 5 agosto con ogni probabilità uccide di botte una sessantenne senza colpe. […]

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