1. LA FEDERCALCIO FRANCESE HA INSABBIATO UN VIDEO IN CUI LLORIS DEFINISCE FOLKLORISTICI GLI INSULTI OMOFOBI
hugo lloris
Tutto è iniziato il 27 marzo scorso, quando a Clairefontaine, dove era in corso un raduno della Francia, si presentarono un tecnico del suono, un cameraman, il presidente dell’associazione PanamBoyz & Girlz United, Bertrand Lambert, e il presidente dell’associazione Foot Ensemble, Yoann Lemaire. Quest’ultimo, che collabora con la Federcalcio francese per la lotta all’omofobia, è l’ideatore del progetto video.
L’idea, spiega il quotidiano francese, era realizzare un filmato della durata di 4-6 minuti per combattere l’omofobia nel calcio. Sarebbe stato destinato al mondo del calcio amatoriale, dunque non necessariamente al grande pubblico. Un progetto che la Foot Ensemble aveva sottoposto alla Federazione francese chiedendo la partecipazione di alcuni giocatori della Nazionale.
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Le Parisien scrive: “Il presidente della Foot Ensemble association aveva richiesto la presenza di otto giocatori, oltre all’allenatore. Il press manager dei Blues, Raphaël Raymond, gli spiega che avrà solo tre giocatori, un numero classico per questo tipo di operazione, assicura la FFF (Federcalcio francese)”.
I tre giocatori designati erano il capitano della Francia, Hugo Lloris, e i difensori Jules Koundé e Jonathan Clauss. Il presidente della Foot Ensemble è Yoann Lemaire, ex calciatore. Conduceva lui le interviste per il video. Racconta: «Koundé è stato straordinario. La sua intervista è stata esemplare, è stata interessante e profonda. C’era tutto nelle sue parole».
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Non altrettanto Lloris che ha sì dichiarato di essere contro ogni forma di discriminazione e che l’omofobia è una di queste, salvo poi bollare come semplice “folklore” gli insulti omofobi negli stadi. Le Parisien assicura di aver ascoltato attentamente le sue parole, avendo avuto l’opportunità di visionare il video. Queste le parole di Lloris: «Quando siamo su un campo, fa parte del contorno, si può essere insultati. In fondo usiamo questa cosa come motivazione per caricarci nelle avversità, vogliamo combattere sul campo».
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Il video viene mandato in anteprima alla Federcalcio. Lemaire sperava di poter pubblicare la clip in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, ma è costretto a cambiare i suoi piani. Sperava di poterlo trasmettere a settembre scorso, due mesi prima dell’inizio del Mondiale ma i contatti con la Federcalcio francese – spiega sempre Le Parisien – progressivamente si diradano. Alla fine la Federazione invia a Yoann Lemaire una prima versione della clip di 5 minuti e 30 secondi in cui sono state tagliate le dichiarazioni di Lloris. “Una decisione presa dalla FFF. Ovviamente Lemaire deve rispettarla”.
hugo lloris
Lemaire si dice parecchio infastidito. «Ho la sensazione che alcune persone della Federazione non vogliono che questa clip sia resa pubblica». Da settembre, i suoi rapporti con la Federazione si sono deteriorati. Su Twitter, ha scritto che solo Clauss, Koundé e Lloris avevano accettato di impegnarsi per l’omofobia, facendo intendere che gli altri calciatori della Nazionale si erano rifiutati. La Federcalcio nega, ha spiegato che solo i tre in questione erano stati coinvolti nel progetto.
lloris
Le Parisien scrive: “E la famosa clip in tutto questo? La Federazione, che nega qualsiasi volontà di insabbiamento, spiega che sarà trasmessa quando anche gli altri giocatori della Nazionale potranno parteciparvi, durante una futura finestra internazionale. Con Yoann Lemaire come intervistatore? Molto improbabile. L’attivista contro l’omofobia nel calcio sostiene che la partnership tra la sua associazione e la FFF non è più importante”.
2. FRANCIA, LLORIS: "FASCIA 'ONE LOVE'? FIFA ORGANIZZA, NOI DOBBIAMO GIOCARE"
Da www.sportmediaset.mediaset.it
DESCHAMPS LLORIS
"Il no alla facia 'One Love'? La Fifa organizza la competizione, definisce un quadro e delle regole. A noi calciatori viene chiesto di giocare a calcio e di rappresentare al meglio le nostre nazioni". Cosi' Hugo Lloris, capitano della Francia, ha risposto nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro l'Australia ai Mondiali, a una domanda sul no della Fifa alla fascia di capitano in sostegno al movimento Lgbt+.
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