Luca Monticelli per “La Stampa”
daniele franco
Non chiamate "tesoretto" i 22 miliardi di euro messi a disposizione dal governo per finanziare la legge di bilancio. Parola di Daniele Franco, che prova a smorzare gli entusiasmi di una maggioranza ingolosita da una crescita «irripetibile» al 6% quest' anno e al 4,2% nel 2022.
Il margine di extra deficit, ossia la differenza tra l'indebitamento tendenziale e quello programmatico, pari all'1,2% del pil, può sembrare «grandissimo», ma le misure da coprire sono tante. Davanti ai parlamentari delle commissioni Bilancio che lo ascoltano, il ministro dell'Economia mette le cose in chiaro: ci sono norme molto costose che non potranno essere rinnovate all'infinito, una di queste è il Superbonus sulle ristrutturazioni green al 110%.
ecobonus ristrutturazioni
«Stiamo valutando in che modo tutti i bonus edilizi possano essere prorogati nella legge di bilancio - spiega Franco - perché è importante far ripartire il settore, però dobbiamo tenere a mente che sono uno strumento alla lunga non sostenibile».
Il responsabile del Tesoro ne fa una questione matematica: «Lo Stato non è in grado di sussidiare 50-100 mila euro di spese per 30 milioni di unità immobiliari, l'effetto sui conti sarebbe stratosferico».
DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI
In più, il comparto delle costruzioni «non deve crescere a dismisura», come insegna l'ultima bolla cinese del colosso Evergrande. Messaggio indirizzato al Movimento 5 stelle che ha fatto del Superbonus una misura di bandiera, andando più volte allo scontro con i tecnici del Mef. Stesso discorso per il cashback: l'inquilino di via XX settembre non pensa possa diventare «strutturale».
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Altro tema che agita la maggioranza è la richiesta di rinvio delle cartelle dell'Agenzia delle entrate. Franco allontana l'ipotesi di una rottamazione quater: «Vedremo se spostare e diluire i pagamenti, ma gradualmente bisognerà tornare alla normalità». Quanto allo strappo della Lega sul fisco, il ministro dell'Economia ribadisce che la pressione fiscale sugli immobili non aumenterà: la riforma del catasto è «un esercizio di mappatura che sarà pronto nel 2026, senza alcun effetto immediato».
agenzia entrate
Quindi, fra 5 anni, i dati saranno al servizio del prossimo governo, che deciderà se alzare le imposte o meno. Il governo stima che il terzo trimestre si sia chiuso con una crescita del pil del 2,2%, tuttavia Franco resta prudente perché una recrudescenza della pandemia potrebbe mettere a rischio i numeri della Nadef.
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Anche l'aumento del costo dell'energia e il suo peso sull'inflazione è «uno degli elementi di incertezza più importanti» che grava sulla ripresa. Eppoi, in futuro, il patto di stabilità sarà meno stringente, però qualche regola ci sarà: il deficit e il debito dovranno scendere, l'avanzo primario aumentare. Il debito, infatti, è il nostro «punto debole». Insomma, sottolinea, «dobbiamo invertire la nostra secolare stagnazione». Gli investimenti del Recovery saranno d'aiuto.
DANIELE FRANCO
Ieri, Camera e Senato hanno approvato la risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento al Def. Il testo impegna l'esecutivo a considerare l'estensione del Superbonus agli immobili non accatastati, a potenziare il sistema degli ammortizzatori sociali e prevedere meccanismi di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. Sulle pensioni, Franco annuncia che il tema sarà affrontato con la Finanziaria. -
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