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    UN PARTITO ALLO SBANDO – LE PRIMARIE DEM INIZIANO NEL SEGNO DELL’ILLEGALITA’. IL DIBATTITO TRA I CANDIDATI IN UN PALAZZO OCCUPATO, DA 9 ANNI IN MANO AGLI ANTAGONISTI - UN BUSINESS DA OLTRE 250MILA EURO L'ANNO TRA PIGIONI IMPOSTE SOTTO BANCO AGLI OCCUPANTI, IL RISTORANTE SENZA PERMESSI, LE FESTE ILLEGALI – COME MAI IL DIBATTITO SI E' SVOLTO NONOSTANTE LA DENUNCIA DELLA PROPRIETA’ DELLO STABILE? (“LUOGO INSICURO NEL QUALE VENGONO SVOLTE ATTIVITÀ ILLEGALI”) - GUALTIERI CADE DAL PERO: "SCELTA CASUALE". MA ALTRI SFIDANTI ELOGIANO L'ILLEGALITÀ


     
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    Lorenzo De Cicco per "il Messaggero"

     

    PD DIBATTITO PALAZZO OCCUPATO PD DIBATTITO PALAZZO OCCUPATO

    Il primo confronto tra i candidati del centrosinistra alle primarie (superflue) di domenica prossima va in scena nello scantinato di un palazzo occupato nel cuore di Roma, non lontano dalla stazione Termini: lo Spin Time, in mano agli antagonisti dalla fine del 2012.

     

    Oltre 16mila metri quadri, per due terzi condominio illegale, per il resto discoteca abusiva, con tanto di rave che tengono sveglio fino all' alba chi abita nei paraggi. Un business da oltre 250mila euro l' anno - calcoli pre-Covid - tra pigioni imposte sotto banco agli occupanti, il ristorante senza permessi, le feste illegali con alcolici spacciati perfino ai minorenni. Tutto al nero. Un «modello» a sentire alcuni candidati che hanno sfilato all' adunata di ieri pomeriggio. Di fatto, il primo dibattito in vista delle consultazioni tra i militanti di domenica, che ratificheranno la candidatura di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma.

     

    pd primarie dibattito palazzo occupato 2 pd primarie dibattito palazzo occupato 2

    Proprio l' ex ministro dell' Economia sembra il più imbarazzato quando mette piede nel sottoscala trasformato in auditorium. «Perché partire proprio in uno stabile occupato? È capitato... - risponde al cronista - Siamo stati invitati. Ma ne parlerò meglio durante l' intervento». E in effetti nei dieci minuti conclusivi, dopo un' ora di comizi sul palco da parte di leader e leaderini degli abusivi, Gualtieri prova a barcamenarsi tra i due opposti, le occupazioni e la legalità. «Sulla casa - dice - penso abbiamo il dovere di realizzare un patto per il diritto all' abitare e la legalità».

     

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    Poi, strizzando l' occhio ad Andrea Alzetta detto Tarzan, ex consigliere comunale antagonista, promotore di svariate okkupazioni tra cui questa, afferma che «la vostra esperienza ce lo insegna, bisogna avere capacità di guardare al tema dell' abitare nel suo complesso» e arriva a sostenere, Gualtieri, che «c' è differenza tra un' occupazione che porta un' esperienza sociale e le occupazioni criminali». In ogni caso, chiosa l' ex ministro, il Pd è schierato contro il «piano sgomberi» voluto dall' ex prefetto di Roma, piano peraltro già formato lumaca, con gli interventi per liberare gli immobili spalmati in 7 anni e per giunta congelato dal blocco degli sfratti. «Noi crediamo nel modello casa-per-casa», è convinto Gualtieri.

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    Non è l' unico a mostrare un po' d' impaccio, allo Spin Time.

    «Il primo dibattito in un palazzo occupato? Che dire...», risponde laconico Tobia Zevi. Il civico Paolo Ciani dice che «la legalità è un tema, ma dobbiamo essere presenti in ogni luogo dove ci invitano, diciamo comunque che la prima occupazione qui era più dura, dobbiamo trovare un equilibrio».

    Altri candidati addirittura esaltano l' occupazione. Imma Battaglia, ex consigliera di Sel con Marino (che rimpiange, tanto che dal palco attacca il Pd che andò dal notaio), dice in premessa: «Stare qui mi restituisce il senso del mio impegno in politica». Cristina Grancio, ex grillina folgorata dai socialisti, si spella le mani quando qualcuno rievoca il cardinale Krajewski, l' elemosiniere del Papa che nel 2019 riattaccò la luce ai morosi.

    «Non esiste l' immobile, esiste il cittadino», proclama. A meno che l' immobile non sia occupato, a quanto pare.

    ENRICO LETTA - ROBERTO GUALTIERI ENRICO LETTA - ROBERTO GUALTIERI

     

    Giovanni Caudo, il controverso ex assessore di Marino, oggi presidente del III Municipio, celebra gli illegali: «Spin Time è lo spazio pubblico per eccellenza». Stesso mood per l' altro candidato della sinistra, Stefano Fassina. Alzetta si gode la sfilata Pd, lo vede come «un riconoscimento. Questo è un posto occupato e illegale - ammette candidamente - ma c' è la bellezza».

     

    LE REAZIONI Com' era inevitabile, lo scivolone dem ha attirato gli attacchi del centrodestra. A partire da Giorgia Meloni: «Un palazzo occupato, sede di bivacco e di illegalità, diventa il luogo di confronto tra i candidati del centrosinistra - attacca la leader di FdI - Una vicenda sconcertante che lascia increduli. Mi chiedo con quale coraggio certe forze politiche che si candidano a governare la Capitale d' Italia possano erigere a simbolo chi fa dell' illegalità la propria bandiera».

     

     

    SPIN TIME, DIFFIDA AL PD «QUEL LUOGO È INSICURO»

    Marco Pasqua per "il Messaggero"

    giovanni caudo giovanni caudo

     

    «Un luogo non sicuro», in cui vengono portate avanti «attività illegali». E' contenuto in una Pec il warning della Investire Sgr inviato, ieri mattina, a Prefettura, Comune, al commissariato di zona e al Pd, appresa la notizia del contestato dibattito per le primarie. Una mail ufficiale, partita per mettere in guardia chi aveva organizzato quell' incontro ma, soprattutto, chi vi avrebbe partecipato che lo stabile occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme è un posto dove non vengono rispettate le più basilari norme di sicurezza.

     

    andrea alzetta foto di bacco (1) andrea alzetta foto di bacco (1)

    Non solo, quindi, quelle relativa alla presenza di un adeguato numero di uscite di emergenza, che sono state sigillate (per impedire eventuali blitz da parte delle forze dell' ordine), ma anche quello sul numero degli estintori e sulla capienza dei luoghi. Per non parlare degli alloggi abusivi, con decine di bombole del gas usate dagli occupanti per cucinare e nei mesi invernali per riscaldare gli ambienti.

     

    UNA ZONA FRANCA Una Pec inviata anche per evitare che la responsabilità di eventuali incidenti ricada sulla proprietà. Del resto, è dall' ottobre del 2012, che la Investire Sgr segnala a più riprese alle autorità quanto quel palazzo sia ormai diventato una zona franca, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, tra festini e attività di ristorazione abusiva.

     

    E dove, tanto per citare un caso, si continua a rubare l' energia elettrica dopo che, nel maggio 2019, l' elemosiniere del Papa ha rotto i sigilli apposti al contatore mentre gli occupanti pagano, ogni mese, un affitto ad un comitato che decide chi può e chi non può dormire tra quelle mura. Non solo. Da otto anni, la Investire, che per conto del Fondo Immobili Pubblici gestiva, prima dell' occupazione del 2012, la vendita dello stabile, deve continuare a pagare Imu e Tasi: da allora, secondo quanto si apprende, ha speso quasi un milione e mezzo di euro.

    ROBERTO GUALTIERI ROBERTO GUALTIERI

     

    Oltre al danno, la beffa. Come quando i vigili hanno inviato alla proprietà una lettera, in cui la invitavano a risolvere il problema dei clochard che dormivano nel porticato attiguo e, quindi, a tutelare il decoro. Complessivamente, sono almeno cinque gli esposti presentati alla Procura dalla Investire, sempre per chiedere uno sgombero di uno stabile che sarebbe dovuto diventare un hotel: se la trattativa, con un grande gruppo, fosse andata in porto, nel 2012, quel palazzo avrebbe dato lavoro ad oltre 150 famiglie.

    ANDREA ALZETTA ANDREA ALZETTA

     

    Oggi, ci vivono circa 400 persone - tanti immigrati ma anche diversi pregiudicati - sotto la guida di Andrea Alzetta, ovvero Tarzan, e di Paolo Perrini. Uno stabile di 8 piani complessivi, e due interrati, per quasi 17mila metri quadrati: il valore di mercato è stimato intorno ai 50 milioni di euro.

     

    DUE DECESSI Nel corso degli anni, qui vengono registrati due fatti drammatici: nel gennaio del 2015, un nigeriano viene trovato morto (l' autopsia chiarirà che si è trattato di un decesso per cause naturali); l' anno dopo, a marzo, un marocchino si toglie la vita. Difficile controllare le attività illegali che avvengono nello stabile, nonostante le lamentele dei residenti, soprattutto in occasione delle feste abusive che vi vengono organizzate.

     

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