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    PRIORITÀ: LA SCUOLA È NEL CAOS, MA IL MINISTRO BIANCHI PENSA ALL’EDUCAZIONE SESSUALE - “DOBBIAMO EDUCARE TUTTI NOI AGLI AFFETTI E QUINDI ANCHE AL SESSO” – PER IL RESTO REGNA LO STESSO MANICOMIO DA PRE-CHIUSURA: I MEZZI DI TRASPORTO SONO SEMPRE GLI STESSI. LA DAD DOVREBBE ANDARE IN SOFFITTA, MA NON SI SA QUANDO. BOCCIATA L’IPOTESI DI RIPORTARE A SCUOLA SOLO I RAGAZZI VACCINATI COSÌ COME L’OBBLIGATORIETÀ DI FAR INOCULARE DOCENTI E PERSONALE SCOLATICO…


     
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    Salvatore Dama per "Libero quotidiano"

     

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    Non si sa se a settembre comincerà l' anno scolastico. Se ci saranno classi adeguate al distanziamento.

    Se il corpo insegnante e gli studenti saranno vaccinati. O se si proseguirà con la didattica a distanza. Il ministro dell' Istruzione Patrizio Bianchi, però, una certezza è in grado di darla: negli istituti arriveranno le lezioni di sesso.

     

    Esatto: «Sull' educazione sessuale credo che sia ora di andare avanti», spiega Bianchi parlando a Bologna a Rep Idee 2021. «Dobbiamo educare tutti noi agli affetti e quindi anche al sesso, che è una parte della nostra vita. Questo fa parte dell' idea di dare una formazione per la vita».

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    Tolta questa certezza, ne restano poche altre. «La scuola italiana è in cammino. Non è che il ritorno in presenza è un problema solo del governo: tutti dobbiamo lavorare per tornare alla normalità», aggiunge il ministro. Ricordando che siamo passati attraverso una situazione «senza precedenti».

     

    NORMALITÀ La Dad, spiega, deve essere definitivamente archiviata. Ma quando non lo dice: «Dobbiamo prendere evidenza della realtà, il Cts fa il suo mestiere. Stiamo tutti lavorando per la presenza, ma io vorrei anche una scuola diversa dal passato. Cogliamo l' occasione del tornare in presenza costruendo una nuova normalità».

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    Le resistenze più dure, ammette il titolare dell' Istruzione, arrivano proprio dai professori del Comitato tecnico scientifico: «Io sto facendo la battaglia per la presenza, giorno e notte, mi impegno a continuare, ma ognuno ha una responsabilità: il Cts fa le sue affermazioni, loro ci dicono che ci sono ancora dei problemi sanitari e ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale».

     

    Altro tema centrale è l' ipotesi di imporre l' obbligo del vaccino agli insegnanti, così come si è fatto con il personale medico. Bianchi frena: «Allo stato attuale non c' è, non abbiamo in mente di farlo, però c' è un fortissimo appello alla solidarietà collettiva».

    Il ministro dell' Istruzione è freddo sull' idea dell' assessore regionale alla Salute dell' Emilia Romagna Raffaele Donini. Cioè, quella divincolare la presenza degli studenti al vaccino: «No, da parte nostra vi è a livello nazionale questa impostazione per cui, se vogliamo tornare in presenza, il nostro invito è che tutti si rendano responsabili e quindi che colgano l' occasione che viene offerta di potersi vaccinare».

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    La pandemia, ammonisce Bianchi, non è finita, «ci vuole un di più di responsabilità da parte di tutti, la cosa peggiore che potremmo fare è darla per scontata.

    Dobbiamo essere attentissimi sui trasporti, in questo caso si parla di Comuni e Province: per questo dico che la ripartenza non è banale». Insomma, l' impegno è per un ritorno totale alla presenza.

     

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    Ma poi il ministro fa capire che non dipende da lui: «Sono convinto che la relazione che si crea tra le persone, non solo tra i ragazzi, è in presenza; sono anche convinto che i ragazzi hanno una manualità digitale che i loro docenti non hanno. La scuola deve dare la capacità di critica e curiosità, bisogna tornare a leggere e a farlo ad alta voce. Al tempo stesso bisogna saper usare gli strumenti della nostra epoca. E bisogna saper comprendere, che non vuol dire apprendere; infine bisogna fare comunità. Tutto questo implica avere strumenti e i fondi ci sono, europei e del Paese».

     

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    FDI RISPONDE Le parole di Bianchi creano dibattito. Fratelli d' Italia storce il naso quando sente parlare di educazione sessuale nelle scuole: «Noi crediamo che questi siano temi di cui non si devono occupare né Bianchi, né il ministero perché di esclusiva competenza dei genitori e delle famiglie», affermano i deputati di Fdi Paola Frassinetti ed Ella Carmela Bucalo, responsabili Istruzione e Scuola del partito. «Il compito del ministro è lavorare affinché la scuola riparta in sicurezza, venga scongiurato l' incubo della Dad e risolti i problemi strutturali del sistema scolastico».

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