“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Open, idee poco chiare sulla vulva
Da Open, giornale online: «“I mullah non capiscono decisamente nulla di donne”. Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese, non lascia ma raddoppia, e torna alla carica – col suo stile dissacrante – contro il regime iraniano, da mesi sotto pressione per le proteste di piazza dopo la morte della giovane Mahsa Amini.
Nel nuovo numero in edicola in Francia da domani, 11 gennaio, Charlie mette di nuovo in prima pagina i mullah iraniani, sotto al titolo irriverente citato, nell’atto di uscire a fatica dalla vulva di una donna dai capelli blu che se la ride di gusto. “C’abbiamo messo una settimana a trovare l’uscita”, sospira nella vignetta l’ultimo dei quattro mini-mullah a rivedere la luce fuori dall’utero femminile».
Tralasciando per oggi lo scorrettissimo c’abbiamo, più volte censurato in questa rubrica, diciamo che anche i redattori di Open non capiscono decisamente nulla di donne. Nella dissacrante vignetta, infatti, i mini-mullah escono dall’ano, non dalla vulva. Quanto all’utero femminile, restiamo in attesa di conoscere dove sia posto quello maschile.
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alessandro sallusti
«Siamo rimaste le stesse persone che coerentemente con la mutata realtà abbiamo preso atto di una situazione nuova e di un nuovo ruolo nella vita», scrive il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, nell’editoriale in prima pagina. Noi diremmo che «le stesse persone hanno preso atto», terza persona plurale del verbo avere, non prima persona plurale.
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andrea delmastro
Virginia Piccolillo intervista sul Corriere della Sera il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove, il quale a un certo punto afferma: «Penso che per una serie di reati che stiamo valutando non debba essere necessaria la querela per la condanna». La querela non produce una condanna, bensì solo un processo, che può concludersi in vari modi.
Saltare il passaggio non è di per sé sbagliato, ma chi parla così assomiglia a un manettaro e sembra ignorare il concetto di condizione necessaria, ma non sufficiente. Trattandosi del sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia, la dichiarazione non ci tranquillizza.
Corriere della Sera, campo di calcio eretto sullo scoglio
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Citando il richiamo a Giovanni Battista pronunciato da papa Francesco all’Angelus in piazza San Pietro, Franca Giansoldati, vaticanista del Messaggero, spiega che «il pontefice riflette solo sulla forza dell’esempio lasciato dall’evangelista».
Ma il Giovanni in questione, figlio di Zaccaria e di Elisabetta, che visse come eremita nel deserto, spostandosi poi sulle rive del Giordano a predicare la venuta del regno di Dio e a battezzare, fu fatto decapitare a Macheronte, fra il 29 e il 32 dopo Cristo, dal re Erode Antipa, su richiesta di Salomè, figlia di Erodiade, e non c’entra nulla con l’evangelista Giovanni, apostolo di Gesù morto a Efeso probabilmente una sessantina d’anni dopo la crocifissione del Maestro, identificato dalla tradizione cristiana come l’autore del quarto Vangelo.
benno neumair 2
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Titolo dalla pagina Facebook del Corriere della Sera: «Ecco il campo da calcio più bello del mondo (eretto su uno scoglio)». Fra i significati del verbo erigere vi è sicuramente costruire. Ma trattandosi di un rettangolo erboso rasoterra, privo di tribune, di eretto dal suolo – anche a giudicare dalla foto che accompagnava la notizia – non vi è proprio nulla.
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Titolo dalla pagina Facebook della Stampa: «Entra in un hotel di Torino armato di machete: rapinatore sparato dalla guardia giurata». Lui speriamo che se la cava. *** Dal Corriere dell’Alto Adige: «Due anni fa, i cellulari di Laura Perselli e Peter Neumair si sono spenti per sempre. Uccisi dal loro primogenito, Benno, che poi ha cercato di nasconderne i corpi, gettandoli nell’Adige, e di sviare le indagini». Beh, se ha ucciso solo i cellulari, ed è figlio dei medesimi, si potrebbe scarcerare.
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CHARLIE HEBDO COPERTINA SUL REGIME IRANIANO
Incipit di un articolo scritto sull’Osservatore Romano dal biblista ed economista Luigino Bruni per l’ottantesimo compleanno di Stefano Zamagni, pure lui economista, molto stimato: «Ho incontrato per la prima volta Stefano Zamagni nel 1989, nel suo famigerato ufficio di Piazza Scaravilli a Bologna».
Era un covo di malviventi? Famigerato significa «che gode di cattiva fama: il famigerato ladro è stato finalmente arrestato» (Lo Zingarelli 2023) e l’accezione «ben noto, famoso», qualificata come rara e specialmente ironica dal medesimo dizionario, sembra davvero di cattivo gusto considerando la felice ricorrenza e la levatura del personaggio che occupava l’ufficio in questione.
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Vincenzo Bisbiglia sul Fatto Quotidiano: «Peccato che Areti ha replicato a una email inviata dal Fatto il 14 dicembre». Congiuntivo vo cercando.
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LUCA SERIANNI
Antonio Polito sul Corriere della Sera: «Inserirsi nelle contraddizioni dell’avversario per dividerne le fila». Ribadiamo, con il conforto del compianto linguista Luca Serianni, che è «erroneo l’uso di fila come plurale di fila “serie di persone o cose”, invece di file: “una certa inquietudine serpeggiava all’interno delle fila del partito” (“La Repubblica”, 14.10.1987)» (Grammatica italiana, Utet).
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Dalla Gazzetta di Mantova: «La donna aveva raccontato che, mentre si trovava in camera da letto, il cognato era entrato allo scopo di violentarla. Lei aveva opposto resistenza. Le sue urla avrebbero attirato l’attenzione del marito che, anziché difenderla, secondo l’accusa l’avrebbe picchiata per non aver ceduto al fratello». Titolo: «Violentata dal genero». Parenti serpenti. Ma in redazione non sembrano ferrati sulle specie animali.
khamenei nelle vignette di charlie hebdo 21
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Fausta Chiesa sul Corriere della Sera spiega che Ferrovie Nord è «controllata al 100% da Fnm, società quotata in Borsa controllata al 57,6% da Regione Lombardia e al 14,7% dalle Ferrovie dello Stato». Non si controlla con il 14,7% e nemmeno se c’è già chi controlla: salvo casi esoterici, uno solo controlla.