la stampa, oceani bollenti
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto
dal sito http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm, pubblicato da “Italia Oggi”
A proposito del suicidio di Luca Giuseppe Reale Ruffino, presidente di Visibilia Editore, Pierpaolo Lio osserva sul Corriere della Sera che «Ruffino non risulta né indagato, né tantomeno oggetto di indagine degli inquirenti». La differenza quale sarebbe?
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Titolo dalla Repubblica: «Oceani bollenti». Titolo dalla Stampa, stesso giorno: «Oceani bollenti». Vabbè che entrambi i quotidiani sono editi da Gedi, il cui presidente John Elkann di recente ha scritto agli azionisti che ha «iniziato a esplorare opportunità d’investimento nel climate-tech», ma vorremmo sommessamente far notare che a livello del mare una pentola d’acqua continua a bollire, se sotto le accendi il fuoco, a 100 gradi, mentre la temperatura media massima degli oceani è arrivata a 21 gradi. Quindi ne mancano all’appello 79 perché Pacifico, Atlantico e Indiano (tenderemmo a escludere Artico e Antartico) diventino bollenti.
john elkann al festival dell economia di torino 1
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Intervistando Giuliano Amato sulla Repubblica, Simonetta Fiori usa per tre volte la locuzione «terrorismo del clima», al quale, spiega il presidente emerito della Consulta, ci si deve opporre con «una voce politica concorde, così come solo nella concordia riuscimmo a sconfiggere il terrorismo politico cinquant’anni fa».
Il clima perciò è qui considerato come «concezione e pratica di lotta politica e militare che fa uso della violenza (sotto forma di omicidi, attentati, rapimenti, ecc.) per sconvolgere gli assetti politici e istituzionali esistenti o compiere atti di guerra» (definizione di terrorismo dallo Zingarelli 2024).
la repubblica, oceani bollenti
Peccato che nel dibattito pubblico la locuzione «terroristi del cambiamento climatico» sia stata invece introdotta nelle ultime settimane da chi ritiene che si stia facendo troppo allarmismo intorno agli eventi atmosferici, quindi con un significato diametralmente opposto a quello adesso usato da Fiori e Amato.
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Incipit della scrittrice Dacia Maraini nella sua rubrica Il sale sulla coda sul Corriere della Sera: «Dispiace sotto le feste tornare a parlare di fatti incresciosi». Quali feste, scusi? Con questa locuzione al plurale Lo Zingarelli 2024 contempla solo le feste natalizie e pasquali. E ora manca una settimana a Ferragosto.
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Dalla pagina X (ex Twitter) della Stampa: «Un evento incredibile ha sconvolto gli assistenti e i dipendenti di uno zoo e poi tutto il mondo: un gorilla, precedentemente identificato come maschio, ha dato alla luce un cucciolo di orangutan». A noi pare più che altro un evento incredibile che un gorilla (Gorilla gorilla, scimmia antropomorfa che vive nell’Africa equatoriale) sia riuscito a partorire un orangutan, detto anche orango (Pongo pygmaeus, scimmia antropomorfa che vive nelle foreste pluviali del Borneo e di Sumatra, cioè in Asia).
la repubblica, indigini e tasck force
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Fabio Isman sul Messaggero descrive «un’opera (forse) di Giotto meno nota», cioè «uno stendardo, che è nella sala del Medioevo dei Musei Capitolini», il quale in precedenza «stava a San Giorgio al Velabro, dove è custodita la testa del Santo omonimo».
Isman spiega che «racconta l’episodio più celebre della vita del Santo: la lotta al drago e la liberazione della principessa, evocati pure nella “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varagine, del XIII secolo». L’immagine pubblicata a corredo dell’articolo reca questa didascalia: «Lo stendardo di re Giorgio». I colleghi di Isman dimostrano di aver capito tutto. Ora attendiamo che facciano santo (con la minuscola) re Carlo III del Regno Unito.
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la stampa, gorilla d? alla luce un orangutan
Titolo dalla Repubblica: «Le indigini sui roghi. Al lavoro la tasck force arrivata da Roma. Arrestato un piromane». Cessate il fuco!
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Simone Dinelli e Jacopo Storni sul Corriere della Sera parlano degli aumenti dell’estate a Firenze: «I due bar di piazza della Repubblica, Gilli e Paszkowski, di affitto pagano un milione di euro all’anno soltanto di locazione». Dinelli deve essersi occupato dell’affitto, Storni della locazione.
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Titolo a tutta pagina sulla prima dell’Osservatore Romano: «Todos, todos, todos!». Quando si fa sfoggio di una lingua straniera, bisogna rispettarne l’ortografia: in questo tipo di frasi lo spagnolo prevede obbligatoriamente all’inizio il punto esclamativo rovesciato. Quindi la versione corretta doveva essere «¡Todos, todos, todos!».
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harper s baazar, spiaggia per naturalisti
La redazione digital del mensile di moda Harper’s Baazar dedica un servizio a Stromboli: «Verso nord, poi, tra calette laviche e fine sabbia nera, si trova la spiaggia di Piscità, dove sono ammessi anche i naturalisti». Ignoravamo che le altre spiagge dell’isola fossero vietate agli studiosi di scienze naturali. Non sarà che a Piscità sono ammessi i naturisti, alias nudisti?
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Sul sito del Corriere della Sera, Cristina Marrone si occupa delle zanzare: «La birra sembra essere un fattore di attrazione per le zanzare. Uno studio pubblicato nel 2010 ha rilevato che il corpo dei volontari era più attraente per le zanzare dopo che avevano consumato birra». Interessante. Oltre che sangue, la Culex pipiens beve Bud.
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la verita, cosa scrivere ai giornali
Titolo dalla prima pagina della Verità: «Cento studiosi pretendono di dire che cosa scrivere ai giornali». Significa che 100 studiosi hanno dato indicazioni ai lettori sui temi da affrontare nella pagina delle lettere? No? Allora era preferibile: «Cento studiosi pretendono di dire ai giornali che cosa scrivere».