“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
chiara valerio
Incipit di un articolo della scrittrice Chiara Valerio sulla Repubblica: «Giorgia Meloni ha ragione a dire che non si strumentalizzano le tragedie.
L’ultima strumentalizzazione di tragedia che mi viene in mente è tuttavia quella di Indi Gregory, la bambina inglese affetta da una rarissima patologia che ha ricevuto la cittadinanza italiana ed è stata accolta all’Ospedale Bambin Gesù».
Valerio scrive bene e legge tanto, ma non i giornali: la piccola Indi non è mai arrivata a Roma, l’hanno ammazzata prima, a Londra. E comunque l’ospedale pediatrico della Capitale si chiama Bambino Gesù, con la o.
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monica leoffredi investita due volte
Nel Tg1 delle 13.30, in un servizio sulla tragedia umanitaria nella Striscia di Gaza, Monia Venturini fa presente che «con l’arrivo delle piogge, i bambini si trovano ad affrontare una seria minaccia di epidemia di massa». Immaginiamo che si contrapponga alle epidemie individuali.
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Walter Veltroni intervista nelle pagine culturali del Corriere della Sera il professor Stefano Mancuso, botanico e saggista, che all’Università di Firenze è docente ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree, e gli fa pronunciare la seguente frase: «Pensa che ora il vino lo si coltiva persino in Svezia!».
Siamo nati nella provincia dell’Amarone e ci pare che dalle nostre parti si coltivi ancora la vite, che dà l’uva da cui si ottiene il vino. Ma forse Veltroni, Mancuso e la Svezia sono più avanti di noi.
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Titolo dalla Verità: «Bolsonaro accusato di molestie a una balena con la moto d’acqua». Cazzarola, non ci sono più le balene di una volta: ora solcano gli oceani in Kawasaki.
indi gregory 4
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Sami al-Ajrami da Khan Yunis (Striscia di Gaza) sul sito della Repubblica, testo raccolto da Anna Lombardi: «Ma ci auspichiamo che se i patti verranno rispettati da ambo le parti, non ci saranno ulteriori escalation». Noi invece auspichiamo che gli inviati della Repubblica seguano un corso d’italiano.
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Dal sito del Messaggero, a proposito di Giulia Cecchettin, assassinata dal fidanzato Filippo Turetta: «I genitori di Filippo esprimono alla famiglia di Giulia “vicinanza e profondo dolo per una tragedia che coinvolge entrambe le famiglie”». Il famoso delitto doloso.
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la repubblica, ci auspichiamo
Aldo Grasso nella sua rubrica A fil di rete sul Corriere della Sera aveva fulminato, il 13 novembre, Bianca Berlinguer, «burattinaia» del professor Alessandro Orsini, noto per le sue «farneticazioni filoputiniane» – così aveva scritto il critico televisivo – equiparandola a «capocomico (si potrà dire capacomica?), cioè il responsabile della scelta del copione da inscenare, dell’ingaggio degli attori e della messa in scena: il dominus gregis della commedia latina».
Ecco che cosa si legge su Wikipedia alla voce capocomico: «Era il responsabile della scelta del copione da inscenare, dell’ingaggio degli attori e della messa in scena. Nella commedia latina, può essere identificato con il dominus gregis».
la stampa, sindacati in pizza
Perbacco, una trascrizione quasi letterale. È mai possibile? Domenica 19, in prima pagina, nella rubrica Padiglione Italia, sotto il titolo «Noi, figli dell’ignoranza wikipedica», Grasso spiega l’accaduto: «La deriva bulimica del web produce un eccesso di informazione che crea solo pressapochismo, presunzione, intolleranza: siamo tutti di un’ignoranza wikipedica». Invece del predicozzo, poteva farla più corta e scrivere: «Confesso che ho copiato da Wikipedia».
Quante volte, figliolo? (Per penitenza, d’ora in avanti copiare solo dallo Zingarelli, come facciamo noi, che oltretutto offre il raro pregio della sintesi: «Capocomico. Un tempo, chi era a capo di una compagnia teatrale e scritturava gli attori». Rassicuriamo il professor Grasso: la flessione del sostantivo prevede il singolare femminile capocomica, ma non capacomica).
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Significativo esempio di analfabetismo anglicizzante in un lancio dell’Ansa diramato alle 22.13 del 6 novembre. Titolo: «“Le riserve di carburante a ospedale al-Quds esaurite in 48 ore”». Collezione di orrori ed errori.
il giornale, il sindaco lancia l'amo e tira indietro la mano
La a non è l’unica preposizione di cui dispone la lingua italiana, benché lo stile sintetico dell’Ansa costringa a condensare i titoli in una sola riga fin dai tempi in cui si utilizzavano le telescriventi.
«Esaurite in 48 ore» potrebbe significare che l’ospedale aveva riserve di carburante e queste si sono già esaurite nel giro di 48 ore. Il titolista ha cioè scambiato in per fra (in e within, salvo errori, in inglese in questo caso sono interscambiabili). In italiano in si usa nell’indicare il tempo totale che è stato necessario per compiere una certa azione («L’atleta ha percorso i 200 metri in 19 secondi netti»).
Bisognava invece scrivere, come peraltro è correttamente riportato nel testo, «si esauriranno entro 48 ore», con il verbo al futuro. Ignoriamo chi sia il titolista, ma, se cambiasse mestiere, almeno andrebbe a far danni in un altro settore.
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Titolo dalla Stampa: «Cgil e Uil in pizza». Finalmente combinano qualcosa di buono.
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Titoli dal sito del Corriere della Sera: «Monica Leofreddi investita da un van a Roma». Titolo dal quotidiano online Milano Today: «Monica Leofreddi investita da un van a Milano». Titolo dal quotidiano online Roma Today: «Monica Leofreddi: “Investita da un Van in retromarcia alla stazione Termini”». Povera conduttrice televisiva, investita due volte da un van in due città diverse.
veronica peparini e andreas muller 9
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Francesca Galici sul sito del Giornale: «La tradizionale festa di San Nicola del 6 dicembre in Belgio potrebbe diventare “Sidi Nicola”. Il sindaco di Saint-Gilles lancia l’amo e poi tira indietro la mano parlando di boutade». Il sindaco pescava con la mosca o ha solo lanciato il sasso?
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«Veronica Peparini, 52 anni, e il compagno Andreas Muller, 27, hanno annunciato a “Verissimo” che diventeranno genitori di due gemelline», riferisce Federica Bandirali sul sito del Corriere della Sera.
«La donna, che si trova al quinto mese di gravidanza, insieme al compagno hanno poi pubblicato su Instagram i primi scatti con il pancione». Ci complimentiamo con l’attempata gestante, ma rileviamo come il secondo periodo dimostri ancora una volta quanto sia stata deleteria l’abolizione dell’esame di seconda elementare.