“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
GIUSEPPE CONTE MARCO TRAVAGLIO
Dall’editoriale del direttore Marco Travaglio sulla prima pagina del Fatto Quotidiano: «L’unico premier ad aver subìto controlli quando era in carica sulla compagna Olivia Paladino e la di lei famiglia (la sorella e il padre), poi sull’amico avvocato Guido Alpa e l’ex collega di studio Luca Di Donna, è Giuseppe Conte».
Non dubitiamo che Conte fosse molto in carica quando era sull’avvenente compagna, ma forse Travaglio avrebbe dovuto costruire diversamente la frase. Per esempio così: «L’unico premier, quando era in carica, ad aver subìto controlli sulla compagna», eccetera.
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PASQUALE STRIANO
In un pezzo sul Corriere della Sera, dedicato alle elezioni in Abruzzo, Fabrizio Roncone parla di «maschere sicofanti». Ma sicofante (nella Grecia antica, accusatore di professione, calunniatore, ricattatore; nella Roma antica, imbroglione; per estensione, delatore, spia, calunniatore) non è un aggettivo, bensì un sostantivo. Tutt’al più avrebbe dovuto scrivere «maschere di sicofanti».
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Prendiamo atto che l’ormai ben noto Pasquale Striano, al centro dello scandalo degli accessi abusivi alle banche dati, inizialmente ispettore della Guardia di finanza, con il grado di luogotenente, è stato promosso ufficiale, con il grado di tenente, da Giovanni Bianconi e Fabrizio Caccia (Corriere della Sera), Grazia Longo (La Stampa), Felice Manti (Il Giornale), Erika Pontini (Quotidiano Nazionale), nonché dall’Ansa e da Rai News. Però non si capisce se lo fosse già fin dal primo giorno o se abbia fatto carriera nel giro di una settimana.
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fabrizio roncone e enrico vanzina foto di bacco
Alessandro Piperno sulla Lettura: «Aveva un pungiball che pendeva dal soffitto». Trattasi dell’italianizzazione, non infrequente in Rete e anche sui giornali, dell’inglese punching ball (palla di cuoio che il pugile colpisce per allenarsi), ridicolmente evocativa, dato che esistono il pungidito e il pungitopo, della quale non vi è traccia nei dizionari, neppure in quello dei neologismi della Treccani. Essendo uno scrittore, Piperno dovrebbe saperlo.
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Se ti esprimi in una lingua straniera, almeno fallo bene. Sennò la sciccheria si trasforma in scioccheria. Alessandro De Angelis rifila ai lettori della Stampa un «ca va san dire».
DANIELA SANTANCHE - ATREJU
Espressione misteriosa che, essendo riferita a Daniela Santanchè, originaria di Cuneo, al quotidiano torinese deve essere stata interpretata come un motto locale, comprensibile a chi abbia fatto il militare nella Provincia Granda, al pari di Totò e altri uomini di mondo.
Che san dire sia il nemico di san tacere? Più probabile invece che De Angelis volesse usare l’espressione idiomatica francese ça va sans dire (ciò va senza dirlo) nel senso di «va da sé» o di «ovvio». Troppo banale per un De Angelis.
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GUIDO CROSETTO A QUARTA REPUBBLICA
Titolo dall’Ansa: «Uccide la zia con cibo proibito per l’eredità, arrestata». Prendete nota: la successione dipende dal menu.
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«Probabilmente sono state due verifiche sul nome del ministro della Difesa Guido Crosetto a porre fine alla proficua collaborazione delle tre firme de Il Domani, Giovanni Tizian, e Stefano Vergine, e Nello Trocchia con il finanziere Pasquale Striano».
alessandro piperno
Inizia così un articolo di François de Tonquédec sulla Verità. Ma la testata si chiama Domani, senza l’articolo determinativo Il. E non si vede la necessità della congiunzione e ripetuta due volte, mentre sarebbe stata necessaria una virgola dopo Trocchia.
Più avanti de Tonquédec riporta questa frase: «“Cosi Crosetto ha incassato milioni di euro da Leonardo”». Dovendo escludere che intendesse riferirsi ai due cosi (nel senso di attributi) del ministro Crosetto, al posto suo avremmo messo l’accento: così. Più avanti: «Articoli che hanno spinto il titolare della Difesa a rivolgersi alla Procura di Roma per scoprire chi aveva compulsato le sue dichiarazioni dei redditi».
Serviva il congiuntivo: chi avesse. Poco oltre: «E evidenziano». La d eufonica è prescritta quando la congiunzione è posta davanti a parola che comincia con la medesima vocale: ed evidenziano. In seguito si legge: «Il leader della lega». Non trattandosi di lega metallica, ma della Lega di Matteo Salvini, occorreva l’iniziale maiuscola. Ci auguriamo che de Tonquédec se la cavi meglio con il francese.
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andrea riccardi presidente della dante alighieri foto di bacco
Titolo dalla pagina Facebook della Stampa: «Nel Torinese. Vicenza, lite in famiglia: accoltellato un 22enne, è grave». Torino caput mundi.
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Su Avvenire, lo storico Andrea Riccardi elargisce a piene mani cultura a proposito del libro-intervista di Massimo Franco con il prefetto dell’Archivio apostolico vaticano, il vescovo barnabita Sergio Pagano, e scrive tra l’altro che il prelato «si riconosce» in papa Montini, aggiungendo subito dopo che «Paolo VI va all’Onu nel 1964, la prima volta di un papa».
PIO XII
A differenza dell’archivista vaticano, l’illustre storico dimostra di conoscere poco il pontefice bresciano, che visitò l’assemblea delle Nazioni unite il 4 ottobre 1965, non 1964. E per un esperto di Pio XII, quale indubbiamente è, il fondatore di Sant’Egidio sbaglia il nome di Rolf Hochhuth, il drammaturgo tedesco autore del Vicario che prese di mira papa Pacelli, scrivendo «Hocchut».
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L’aritmetica secondo Il Fatto Quotidiano, nella rubrica La cattiveria, firmata da Silvio Perfetti: «Il 92% degli studenti italiani è orgoglioso di essere nell’Unione europea. L’altro 7% ha capito la domanda». Ma 92 più 7 fa 99, non 100. (Né si può ipotizzare un 1 per cento di indecisi: l’articolo determinativo – «l’altro 7%» – renderebbe implausibile la stiracchiata giustificazione).
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POLITICI - MANAGER E VIP SPIATI DA PASQUALE STRIANO
Grazia Sambruna parla di Nicholas, concorrente del programma tv Amici, sul sito del Corriere della Sera: «Non è stato scelto in qualità di ballerino, ma di pedina accallappia-share e arruffapopoli». E ancora: «Pedina è stato (e pedina rimane) di una pagliacciata accallappia-share». Siamo inclini a condonare i refusi. Questi, ripetuti, hanno l’aria di non essere tali.
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Titolo dalla Verità: «Colpo basso dell’Ue: “Dobbiamo blindare lo Stato di diritto a colpi di sanzioni”». Che mi venga un colpo.
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Titolo dalla Stampa: «Cosa direte ai vostri figli dopo aver picchiato la mia?». Tutto chiaro.
GIUSEPPE CONTE MARCO TRAVAGLIO
PASQUALE STRIANO