• Dagospia

    CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – “ULTIMA ORA” DELL’AGENZIA ANSA SULLA SEPARAZIONE DI GIORGIA MELONI DAL COMPAGNO ANDREA GIAMBRUNO: “RENZI, COMPRENDIAMO MAMMA ‘GORGIA’, MA LA PREMIER HA FALLITO”. NOMINATA PREMIER GORGIA DI LENTINI, RETORE E FILOSOFO GRECO MORTO INTORNO AL 383 AVANTI CRISTO. IL GENDER DILAGA…


     
    Guarda la fotogallery

    “Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

    (http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

     

    attacco di hamas al kibbutz di be eri 2 attacco di hamas al kibbutz di be eri 2

    Quel demonio del coltissimo Mephisto Waltz stavolta sul Sole 24 Ore decide che nell’eterno conflitto palestinesi-israeliani «una proposta esaustiva deve provare a inventarsela proprio lui».

     

    Trattasi, per sua stessa ammissione, di una «pazza idea»: «Se Israele occupasse tutta la striscia di Gaza annettendola al proprio territorio, e per contro, se concedesse completa autonomia e dignità di Stato riconosciuto alla Cisgiordania, che oggi è una sorta di protettorato e comunque ancora parte di Israele, finalmente si perverrebbe a una soluzione logica: due popoli e due Stati».

     

    BENJAMIN NETANYAHU BENJAMIN NETANYAHU

    A prescindere dalla Striscia di Gaza, che si scrive con la s maiuscola, il povero diavolo non ha inventato un bel nulla. La «pazza idea» risale al 1991 e su di essa è imperniato il romanzo Paura senza limite di Tom Clancy, in cui Jack Ryan, vicedirettore alle informazioni della Cia, dopo l’ennesimo attentato a Gerusalemme suggerisce un piano internazionale di pace per la Città Santa con la mediazione del Vaticano.

     

    Una volta attuato, è il presidente degli Stati Uniti a prendersene il merito. Vuoi vedere che il satanasso si sente pronto ad assidersi nello Studio Ovale della Casa Bianca?

     

    •••

    giorgia meloni e matteo renzi meme by fawollo pubblicato dal fatto quotidiano giorgia meloni e matteo renzi meme by fawollo pubblicato dal fatto quotidiano

    «Ultima ora» dell’agenzia Ansa sulla separazione di Giorgia Meloni dal compagno Andrea Giambruno: «Renzi, comprendiamo mamma Gorgia, ma la premier ha fallito». Nominata premier Gorgia di Lentini, retore e filosofo greco morto intorno al 383 avanti Cristo. Il gender dilaga.

     

    •••

    Nel Tg3 delle 19, Claudio Pandolfi dedica un servizio a Salman Rushdie, dalla Fiera del libro di Francoforte, e cita «la fatwa, la condanna a morte, pronunciata contro di lui dall’ayatollah Khomeini per il suo libro Versetti satanici».

     

    Pandolfi dovrebbe sapere che il titolo è Versi satanici, come peraltro era intuibile dalla copertina in inglese The Satanic Verses comparsa nelle immagini del suo servizio.

     

    •••

    SALMAN RUSHDIE SALMAN RUSHDIE

    In un editoriale che comincia sulla prima pagina del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella scrive: «Basti pensare a una copertina della Domenica del Corriere del 9 gennaio ’44 quando, sotto il tallone della Repubblica di Salò e dei nazisti, c’era l’immagine di soldati americani che strappavano i figli dalle braccia delle madri con la dida: “Sta per partire dal porto di Siracusa il primo scaglione di bimbi italiani prelevati dalle terre italiane invase e destinati ai cosiddetti istituti di educazione della Russia senza Dio”».

     

    Per quanto largamente utilizzata nelle redazioni, l’abbreviazione dida, in luogo di didascalia, non è registrata né dal Grande dizionario della lingua italiana né dallo Zingarelli 2024, e neppure da Neologismi. Parole nuove dai giornali 2008-2018 (Il Vocabolario Treccani).

     

    giorgia meloni antonio guterres alle nazioni unite - 3 giorgia meloni antonio guterres alle nazioni unite - 3

    In questo caso, poi, rischia di apparire ancora più misteriosa per il lettore, considerato com’è formulata la frase, facendogli supporre che esistano «braccia delle madri con la dida», manco si trattasse di una malattia dermatologica.

     

    •••

    Titolo dalla Verità: «Le scelte politiche e non i guai di casa rendono affidabile un primo ministro». Proviamo a capovolgere la frase: «Non i guai di casa ma le scelte politiche rendono affidabile un primo ministro». Il significato del titolo resta identico. Ma fa ridere: a chi mai verrebbe in mente di affermare che i guai di casa rendono affidabile qualcuno per il premierato? Un pleonasmo assurdo.

     

    •••

    JOE BIDEN ANTONIO GUTERRES JOE BIDEN ANTONIO GUTERRES

    Il Corriere della Sera pubblica nella sezione economia un’intervista con Massimiliano Di Silvestre, dal 2019 presidente e amministratore delegato di Bmw Italia. Nel titolo diventa «De Silvestre». Nella didascalia si trasforma in «di Silvestre».

     

    Nel testo di Bianca Carretto finalmente è Di Silvestre. Anche se l’autrice, pur scrivendo da oltre 35 anni di auto e motori sul primo quotidiano d’Italia, alla fine trasforma lo storico marchio Rolls-Royce, appartenente dal 2002 alla Bmw, in «Roll-Royce». Una Rolls-Royce che rotola, e magari cappotta? Ci pare improbabile.

     

    •••

    GOETHE GOETHE

    Antonella Alba sul sito di Rai News: «Le parole di Antonio Guterres arrivato oggi sul valico di Rafah sono come un coltello che gira in una piaga. Il segretario generale dell’Onu lancia un appello: “Dobbiamo spostare gli aiuti, il prima possibile, tutti quelli necessari”.

     

    E per farlo “serve un cessate il fuoco umanitario immediato” ha affermato con forza il funzionario spagnolo dal lato egiziano del valico». «Sul valico»? Lo hanno paracadutato? Inoltre la grafia esatta è António Guterres. Il quale non è spagnolo bensì portoghese. Infine, scritta così sembra che dal lato egiziano del valico vi siano in servizio funzionari inviati dalla Spagna. La forma corretta era: «Ha affermato con forza, dal lato egiziano del valico, il funzionario portoghese».

     

    •••

    Annalena Baerbock Annalena Baerbock

    «I tagli del Goethe-Institut, chiusure in Francia e Italia per puntare sull’America», titola il Corriere della Sera. Nella corrispondenza da Berlino, Mara Gergolet scrive: «Su tutto questo si è abbattuta la decisione della ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che ha tagliato al Goethe il 10% dei fondi: ossia, 24 milioni.

     

    Con indicazioni precise: potenziare la presenza tedesca nel Caucaso, nell’Asia meridionale, in America. Nei poli emergenti, dove magari si può osservare da vicino le questioni che le stanno più a cuore, piuttosto che nel “vecchio mondo” di ieri». Benché il Goethe-Institut promuova solo la lingua tedesca, ci pare che in italiano la concordanza con «le questioni» avrebbe richiesto il verbo «si possono osservare».

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport