Rosalba Castelletti per la Repubblica - Estratti
YULIA NAVALNAYA
Yulia Navalnaya è il nuovo nemico da abbattere. Sui social l’opera di demolizione è già iniziata. Circolano documenti taroccati, commenti fake, vecchie foto decontestualizzate e gossip infondati.
Tutto pur di screditarla ora che ha annunciato di voler raccogliere il testimone del marito, Aleksej Navalny, morto in un carcere russo il 16 febbraio.
Mentre le autorità continuano a negare il corpo alla madre Lyudmila che dovrà aspettare il 4 marzo per un’udienza sulla mancata riconsegna, media e social filogovernativi hanno già affibbiato a Yulia un soprannome denigratorio: “rasveselaja vdova”, “vedova allegra”, come l’operetta di Franz Lehar.
CHRISTO GROZEV Yulia Navalnaya
Tutto parte da un video al rallentatore del suo intervento non programmato alla Conferenza di Sicurezza di Monaco, quando la notizia della morte di Navalny era stata appena diffusa dal Servizio Penitenziario Federale Russo e lei stentava ancora a crederci. Agli applausi dei presenti aveva risposto con un sorriso appena accennato.
Una spia della sua «sete di attenzione e potere» a dispetto della «maschera di dolore», secondo vari utenti social. Anzi, «la reazione di una donna che non riesce a trattenere la gioia e il sollievo», secondo un commento attribuito allo psicologo statunitense Paul Ekman, massimo esperto di espressioni facciali. Peccato che, contattato da Tv Dozhd, lo studio di Ekman abbia smentito spiegando di «non fornire consulenza su questioni politiche», tanto meno di «commentare il comportamento non verbale degli altri».
EVGENY CHICHVARKIN yulia navalnaya
Ma non è finita qui. Diversi profili social, anche in inglese e tedesco, hanno iniziato a far circolare una foto di Navalnaya sorridente, in pantaloncini, in spiaggia, accanto a un altro uomo, accompagnata da commenti scandalizzati: «Il giorno della morte di Navalny Yulia si divertiva in spiaggia!».
La foto scattata a Jurmala, in Lettonia, risale però all’agosto del 2021. A pubblicarla su Instagram era stato il miliardario russo Evgenij Chichvarkin con la seguente didascalia: «Con la first lady della bellissima Russia del futuro Yulia Navalnaya. Libertà per Navalny».
Fondatore del primo operatore russo di telefonia mobile Evroset, Chichvarkin è fuggito in Gran Bretagna nel 2008 ed è stato indagato e sottoposto a mandato di cattura internazionale e a una richiesta di estradizione per estorsione e rapimento fino al 2011 quando Mosca ha ritirato le accuse. Secondo indiscrezioni, avrebbe aiutato Navalny a finanziare la sua lotta alla corruzione e coperto parte delle spese mediche in seguito al suo avvelenamento da Novichok nel 2020.
Chichvarkin non è l’unico flirt extraconiugale che viene attribuito a Navalnaya. Diversi siti che fanno capo alla macchina della propaganda russa in Europa e negli Stati Uniti la hanno accusata di essere una «escort politica» e di avere una relazione con un «agente straniero», Christo Grozev, il giornalista investigativo di Bellingat che aiutò Navalny a smascherare i suoi avvelenatori.
YULIA NAVALNAYA 34
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Mi sono preso cura dei suoi viaggi per l’intero 2023. D’estate sono volati a Nizza. Hanno alloggiato nella stessa stanza. A dicembre sono volati insieme sul Monte Bianco per Natale». Stavolta è toccato a Elliot Higgins, fondatore del media investigativo Bellingcat, dimostrare che le presunte fatture di prenotazioni alberghiere diffuse per sostenere le accuse erano state falsificate.
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Come commenta la politologa Tatiana Stanovaja, «per il pubblico russo essere filo-occidentali significa tradire, lavorare per il nemico ». La sfida più grande per Navalnaya ora sarà «liberarsi da questo stigma».
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