nelson mandela cyril ramaphosa
Estratto dell’articolo di Carlo Baroni per il “Corriere della Sera”
Un nuovo inizio o un ritorno al passato? È questa la domanda che si pongono i sudafricani a pochi giorni dalla storica intesa tra l’African national congress, il movimento di Mandela e la Democratic alliance, il «partito dei bianchi». Rispetto a trent’anni fa è cambiato tutto. L’Anc non ha più la maggioranza e non può dettare le condizioni.
nelson mandela cyril ramaphosa
[…] Oggi la Da è un partito che punta anche all’inclusività) al suo interno ci sono esponenti neri) a differenza dell’Anc che ha, da sempre, chiuso le porte ai bianchi. In questo senso il movimento di John Steenhuisen è più rivolto al futuro. Il trend elettorale lo dimostra: nel 2004 l’Anc contava su 252 posti in Parlamento, Democratic alliance solo 50. Alle ultime elezioni il partito di Ramaphosa è sceso a 230 deputati, l’Alleanza democratica è salita a 84.
John Steenhuisen
[…] restano le divergenze ideologiche. Che sono profonde. Dall’approccio economico alla politica estera. […] Democratic alliance governa da sempre la Provincia del Capo. Un caso che sia anche l’area più sviluppata di tutto il Sudafrica e quella che meglio di tutte ha saputo declinare il principio della Nazione Arcobaleno voluto da Tutu? La Storia, a volte, prende strade impreviste. Potrebbe essere un bianco il leader che riuscirà a realizzare il sogno di Mandela.