L’abbraccio di questi ragazzi ha commosso tutti. Alle loro famiglie colpite da questa tragedia nel fiume Natisone va l’abbraccio di tutta la redazione di #Quartogrado. pic.twitter.com/vyDJoGlQsH
— Quarto Grado (@QuartoGrado) June 7, 2024
Estratto dell’articolo di Alessio Ribaudo per il “Corriere della Sera”
PETRU MOLNAR
Sale a passo svelto dal greto del Natisone, il viso stravolto dalla tensione e dall’angoscia di non sapere dov’è suo fratello Cristian Molnar, disperso fra le correnti del fiume in piena da quel maledetto 31 maggio. Le stesse che hanno inghiottito e ucciso Patrizia Cormos e Bianca Doros che erano scese con lui in una spiaggetta.
Da allora il trentaduenne romeno Petru Molnar, dall’alba a quando fa buio, perlustra i dintorni del Ponte Romano. Non riesce a stare un attimo fermo, se non per parlottare qualche secondo con la sua amica Elisa che fa da interprete con il suo avvocato Gaetano Longhi. A un certo punto si allontana da solo, si ferma un attimo davanti ai fiori deposti in ricordo di Patrizia e Bianca: poi si affaccia dal corrimano del Ponte e, scruta il duro lavoro dei volontari della protezione civile e dei vigili del fuoco.
cristian casian molnar
Poi scuote la testa: «È vivo, sento il suo respiro — dice al in modo concitato — ma dobbiamo fare presto a ritrovarlo e salvarlo. Lo voglio riportare a casa dai miei genitori. Mi hanno riferito che da domani diminuiranno il numero dei ricercatori: guai solo a pensarlo! Anzi chiedo ufficialmente all’Italia di intensificarli perché più passano i giorni e più servono».
Da tanti giorni ci sono 80 persone a lavoro sul Natisone che si avvalgono pure di droni, elicotteri, mezzi fluviali...
«Mi sembrano ricerche molto teatrali. Chiederò al mio avvocato Gaetano Longhi di farsi consegnare subito i video girati dai droni perché conosco mio fratello meglio di chiunque altro e potrei scorgere anche un suo minuscolo dettaglio e aiutare a salvarlo. È il mio unico fratello, il mio orgoglio».
bianca doros
Cosa le fa pensare che suo fratello Cristian sia ancora vivo dopo una settimana?
«Cristian ha 25 anni, è un metro e ottantacinque di muscoli ed è nel pieno della sua gioventù e forza. È sempre stato un ottimo nuotatore e sarà qui da qualche parte: bisogna trovarlo subito. Poi chiederò ai soccorritori alcune cose che non capisco».
Cosa non capisce di quei tragici istanti?
«Perché non siano subito andati a prenderli dall’altra parte del fiume con una corda o con qualcosa a cui aggrapparsi. La sponda è vicina. Non mi sembra normale che gli sia stata calata una fune dall’alto che, poi, è caduta. […]».
patrizia cormos
Cristian e Bianca erano fidanzati?
«L’ho sentito dire qui in Italia ma non credo. Si frequentavano e si volevano molto bene».
[…] I suoi genitori le telefonano in continuazione. Cosa le chiedono?
«Anche loro sono certi che Cristian sia vivo e attendono buone notizie. Per questo chiedono all’Italia sia di intensificare le ricerche sia di andare avanti con l’inchiesta della magistratura. Però ciò che mi ripetono più spesso è di farglielo riabbracciare forte prima possibile. Io lo troverò anche per loro».
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