Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per “il Corriere della Sera”
RUSSIA SANZIONI
Mai più senza la vodka Z, il superalcolico per «veri uomini russi» che sull’etichetta riporta anche la scritta «Non molliamo i nostri», intesi come militari. In alternativa, c’è la vodka V, che riporta invece una scritta cara a Vladimir Putin, «La forza è nella verità».
Siamo tornati al Blisnetsy di Medvedkovo, estrema periferia nordest della capitale, una catena di grande distribuzione dai prezzi accessibili, ben diversa dalle concorrenti del centro, ancora molto occidentalizzate nell’offerta di beni resi più cari dalle triangolazioni con altri Paesi, necessarie per farle arrivare ai consumatori più facoltosi. Non manca quasi nulla. Ma è tutto più autarchico. Adesso c’è la «buona» Cola, con lattine uguali in tutto e per tutto a quelle della nota bevanda. […]
BUONA COLA RUSSA
Nel suo discorso di una settimana fa all’Assemblea federale, il presidente ha deriso il tentativo dell’Occidente collettivo di soffocare la Russia con le sanzioni. «Erano un mezzo per far soffrire i nostri cittadini, destabilizzando la società dall’interno. Il loro gioco non è riuscito». Per dimostrarlo, ha citato dati macroeconomici come il mancato crollo del Pil.
discorso di vladimir putin allo stadio lushniki di mosca 22 febbraio 2023
Ma l’impatto sui cittadini si misura anche in altri modi. E non consiste tanto in una crescita della povertà, come dimostra la sostanziale tenuta dei redditi reali, solo leggermente diminuiti, quanto piuttosto nel calo dei consumi. In un abbassamento qualitativo e quantitativo del proprio livello di vita. Il fatturato del commercio al minuto continua a diminuire. Nel 2022 è sceso del 6,7% (oltre ventuno mila rubli a testa, quasi trecento euro) e nell’ultimo mese dell’anno è crollato del 10,5%.
la russia dopo le sanzioni 7
La gente tende a spendere di meno, perché teme che la situazione peggiori e perché il calo delle importazioni ha fatto aumentare i prezzi. Facendo il confronto con gli appunti presi alla fine dello scorso ottobre nello stesso negozio, i rincari sono innegabili, e corrono più veloci dell’inflazione, che pure è al 12 per cento.
la russia dopo le sanzioni 6
Colpisce la sorte di un bene primario come il latte, con annessi tutti i latticini, che in soli cinque mesi sono aumentati del trenta per cento. Un chilo di formaggio in media sale da 600 a 900 rubli. Il formaggio fuso Hochland in confezione da 400 grammi costa 326 rubli invece dei 260 di questo autunno, la tavoletta di cioccolata Rossiya passa da 80 a 102 rubli.
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[…] Nel 2022 le merci che hanno subito i maggiori rincari sono la tintura di iodio, il disinfettante più usato in Russia, salito del 55,2%, i fiammiferi (+50,6%), le saponette (+44,2%), gli assorbenti per donna (+43,5%), le nuove auto di marca straniera (+39,1%). Seguono deodoranti, shampoo e dentifrici, intorno al +38%. […]
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