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    ECCO A COSA “SERVONO” GLI INFLUENCER - LE SCARPE LIDL DA 12,99 EURO TROVANO, IN RETE, COMPRATORI DISPOSTI A PAGARLE ANCHE 2.500 EURO - LA LINEA È STATA LANCIATA IN ITALIA DA FEDEZ, CHE HA INDOSSATO LE SNEAKERS IN DIVERSE STORIE E FOTO SU INSTAGRAM - E PRESTO È NATO IL RILANCIO DI ALTRI DIVETTI SU INSTAGRAM, TIKTOK E ALTRE PIATTAFORME - L'AFFARE È NEL “RESELLING”, MERCATO ISTANTANEO DI RIVENDITA DI PRODOTTI IN TIRATURA LIMITATA…


     
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    Valeria Arnaldi per “il Messaggero”

     

    SCARPE LIDL SCARPE LIDL

    La coda davanti ai punti vendita, in attesa dell'apertura delle porte. Poi la corsa verso gli scaffali, rapidamente - e completamente - svuotati. In tutta Italia. Infine, la rivendita online a prezzo decisamente maggiorato: da poche decine di euro, meno di tredici, a migliaia. È già stato ribattezzato fenomeno Lidl: la catena tedesca, ieri, ha messo in vendita anche in Italia la sua collezione in edizione limitata, Lidl fan collection, tra sneakers, ciabatte, calzettoni di spugna e magliette, e ha registrato il sold out in tutto il Paese, già nelle prime ore della mattinata, salvo poi rivedere quegli stessi capi sui principali siti di e-commerce poco dopo.

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    I RILANCI

    L'articolo più ambito? Le sneakers, sugli scaffali in vendita a 12,99 euro ma su eBay giunte velocemente anche a 2.500 euro, con un gioco ben studiato di rilanci in asta. Misteri del mercato, ma forse sarebbe meglio dire magie della Rete. A consacrare la collezione e a farne un caso sono stati pure alcuni volti noti. Tra i primi influencer, Fedez, che ha indossato le scarpe Lidl in diverse storie e foto su Instagram già in estate quando la collezione non era ancora disponibile nel nostro Paese ma era già ambitissima, tanto da essere celebrata perfino da un murale firmato dall'olandese RSK.Design.

     

    SCARPE LIDL SCARPE LIDL

    E presto è nato il rilancio di altri influencer su Instagram, TikTok e le piattaforme più seguite, specialmente dai teenager. Basta uno scatto sul profilo giusto per consacrare a trend un prodotto, quale che sia, dai Nutella Biscuits alle jelly shoes, fino ai sandali chunky Chanel indossati da Chiara Ferragni e da molte star.

     

    L'episodio italiano non è un'eccezione, la limited edition Lidl ha sortito lo stesso effetto in altri Paesi europei, tra Belgio, Finlandia, Francia, Germania. Il meccanismo è semplice e segue la moda, riproponendone più formule di successo. C'è la tendenza - ormai quasi rito - delle limited edition, con il fascino dell'oggetto esclusivo, solo per pochi, disponibile per un tempo limitato. E c'è il gusto dello streetwear con la sua rilettura, in taluni casi parodiata, di marchi noti.

    CORSA A COMPRARE LE SCARPE LIDL CORSA A COMPRARE LE SCARPE LIDL

     

    LA PARODIA

    Non manca ovviamente, in una sorta di parodia della parodia, lo sguardo ai capi di alta moda che, in passato, hanno giocato con l'ispirazione low cost - dalla borsa di Balenciaga che richiamava la busta shopping di Ikea alla creazioni Vetements con logo DHL - e ai brand low cost, che invece, hanno lanciato collaborazioni, sempre per capsule, con note griffe o nomi della moda, da Moschino per H&M a Ines de la Fressange per Uniqlo, senza dimenticare la stessa Lidl che, nel 2017, propose una collezione di Heidi Klum. Il desiderio crea velocemente business in Rete.

     

    L'affare è nel reselling, mercato istantaneo di rivendita di prodotti in tiratura limitata che, nato negli Stati Uniti, ora impazza, specie tra i giovanissimi, anche nel nostro Paese. Si fanno code lunghissime, in alcuni casi si arriva ad accamparsi di notte davanti ai negozi, per acquistare prodotti che poi si rivendono a prezzi perfino decuplicati.

     

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    È successo per Nike, Off-White, Supreme, Adidas Yeezy, senza trascurare la collezione di Virgil Abloh, direttore artistico di Louis Vuitton, per Ikea. Per i capi Lidl il ricarico è tale da aver spinto il Codacons ad annunciare la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, Polizia Postale e Antitrust per chiedere di bloccare tali speculazioni.

     

    I PRODOTTI

    Intanto, la Rete sceglie i suoi prodotti, crea il mercato e pure i suoi eccessi. Ad avviare il circuito non è tanto la bellezza di un oggetto, anzi, per paradosso può essere proprio la sua bruttezza, ciò che incide è il suo effetto sui social: vince ciò che si fa guardare di più. E a giudicare dai meme nati sulle sneakers Lidl, il trionfo era annunciato. Dal semplice like al clic dell'acquisto il passo è breve.

     

     

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