At 22:40 #Ukrainian time, the town hall in #Kamianka-Buzka in the #Lviv region caught #fire. The reason is currently unknown.#Ukraine #RussianUkrainianWar pic.twitter.com/Q8j0vLpyBb
— Chaudhary Parvez (@ChaudharyParvez) March 20, 2022
1. SIRENE D'ALLARME IN QUASI TUTTA L'UCRAINA. ZELENSKY: "I CRIMINI DI GUERRA RUSSI A MARIUPOL PASSERANNO ALLA STORIA"
Da Ansa
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Le sirene d'allarme antiaeree risuonano nella notte in quasi tutte le regioni dell'Ucraina, aprendo il venticinquesimo giorno della guerra scatenata dalla Russia ai confini dell'Ue e della Nato.
Prima a Kiev e Leopoli, poi l'allerta è scattata anche negli oblast di Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovograd, Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volinia, Cherkasy, Zhytomyr e Vinnytsia.
In un nuovo video-discorso notturno alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che il suo popolo sta "dimostrando di saper combattere in modo più professionale di un esercito". E ha attaccato "l'esercito russo e i suoi comandanti", che "si sono mostrati completamente come sono: incompetenti, in grado di spingere semplicemente il loro popolo al massacro". Zelensky, che ieri è tornato a chiedere un incontro diretto col presidente russo Vladimir Putin, oggi parlerà in video a Israele.
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Dalla città di Mariupol sotto assedio il sindaco Vadym Boichenko ha parlato ieri sera di migliaia di residenti "deportati" in remote città della Russia, "come fecero i nazisti durante la Seconda guerra mondiale". E le truppe russe stanotte avrebbero bloccato un convoglio di autobus che si dirigeva verso Mariupol per evacuare i residenti. "Fare questo a una città pacifica, quello che hanno fatto gli occupanti, è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire", ha commentato Zelensky.
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Da parte sua, Mosca informa intanto che i militari russi hanno consegnato più di 75 tonnellate di aiuti umanitari a Kherson. "I camion, accompagnati da personale militare russo, hanno portato il nuovo carico di aiuti nella capitale regionale per gli abitanti della città e degli insediamenti vicini", ha detto il ministero della Difesa russo specificando che l'esercito russo ha fornito "kit alimentari a tutti i bisognosi".
Settantuno bambini sono stati fatti evacuare verso destinazioni estere dall'orfanotrofio della città ucraina di Sumy. Il sindaco Dmytro Zhyvytskyi ha affermato che i bimbi, molti dei quali affetti da problemi di salute, si sono dovuti rifugiare negli scantinati per due settimane prima di poter essere fatti partire. Un gruppo di 19 minorenni per lo più orfani sarebbe invece bloccato in un ospedale di Mariupol: si tratta di bimbi e adolescenti tra i 4 e i 17 anni ricoverati per malattie polmonari prima dello scoppio dell'offensiva russa.
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All'Ucraina è arrivato stamani nuovo supporto internazionale, dall'Australia. La ministra degli Affari esteri e senatrice per il Commercio, Marise Payne, ha annunciato che il Paese donerà a Kiev almeno 70.000 tonnellate di carbone termico per garantire la sicurezza energetica dell'Ucraina. Ai profughi che arriveranno in Australia sarà concesso un visto di tre anni, che consentirà loro di ottenere l'assicurazione sanitaria e permessi di lavoro. Bloccato infine l'export in Russia di materie prime per la produzione di alluminio: una misura che "avrà un grande impatto sulle industrie degli armamenti della Russia", secondo la Payne.
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Continua a non schierarsi apertamente invece la Cina. Il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha affermato oggi che "il tempo dimostrerà che la posizione" di Pechino "è dalla parte giusta della storia" sulla guerra in Ucraina. "La Cina continuerà a formulare giudizi indipendenti basati sul merito della questione e in un atteggiamento obiettivo ed equo. Non accetteremo mai alcuna coercizione e pressione esterna e ci opponiamo anche a qualsiasi accusa e sospetto infondati contro" il nostro Paese, ha detto il ministro cinese.
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A MARIUPOL "PULIZIA NAZIONALISTICA"
Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
Ad Oleg e alla sua famiglia, i soldati russi, non hanno chiesto nulla di particolare. Documenti, controllo del bagagliaio, dello scomparto per i guanti e via. Forse perché, nonostante i 17 giorni d’assedio medievale, ha conservato l’aria mite da impiegato. Per Vadym, invece, ogni check point da Mariupol verso Zaporizhzhia era un calvario. Il fucile puntato dentro al finestrino. Ordini bruschi. Gli altri soldati russi sdraiati sui carri armati a riposare con la barba lunga e la sigaretta in mano. La sensazione di essere finiti tra predoni più che soldati.
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«Potevano spararci, schiacciarci, distruggerci a piacimento». Vadym ha meno di 40 anni ed è fuggito dalla città assediata con i due figli da liceo. «Forse perché c’erano tre maschi in macchina eravamo dei sospetti. Ad ogni controllo ci facevano scendere e spogliare. Mi dicevano, prega dio di non avere una svastica tatuata. Ma poi mi guardavano le mani o le spalle per vedere se avevo le bruciature o i lividi da rinculo di chi ha sparato». Vadym infornava pizze da «Yummy Eat» e l’hanno fatto passare. A Yelena, invece, mamma con due bambine piccole, i russi hanno offerto una bottiglia d’acqua. «L’ho tenuta in mano che mi sembrava scottasse. Le bambine avevano sete, ho resistito e l’ho buttata. Ho anche pensato fosse avvelenata».
fosse comuni in ucraina
Sono usciti in pochi ieri da Mariupol in direzione Ucraina rispetto ai giorni precedenti. Appena 4mila secondo il centro di registrazione di Zaporizhzhia. In compenso, il sindaco di Mariupol denuncia una sorta di deportazione da parte di Mosca. Chi accetta di essere evacuato verso la Russia, prima avrebbe telefoni e documenti filtrati e poi inviato in altre regioni. Per il sindaco Vadym Boichenko, che tante voci dicono non essere più in città, si tratta di una manovra in stile staliniano, per i russi di banale redistribuzione. «Nel quartiere di Livoberezhny, i nemici hanno costretto a partire più di mille persone. Si nascondevano dai bombardamenti nelle cantine di una palestra e sono state deportate».
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Le forze del Cremlino controllano già alcuni quartieri e dei civili non hanno più bisogno. Li lasciano partire. Si sta assistendo a una pulizia nazionalistica più che etnica. Chi è contro Mosca se ne va e non è trattenuto. Chi resta è rassegnato o contento della presenza di Mosca. I russi chiedono ai civili di indossare una fascia bianca sul braccio, il segno delle loro truppe. Per gli armati a difesa della città è un trucco che permette di infiltrare soldati russi in borghese. Sulle tv della Federazione sono comparsi servizi che mostrano la distribuzione di scatole di prima necessità con una grande Z stampata sul cartone. Civili esausti raccolgono, maledicono la guerra e ritornano nelle cantine.
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Non è chiaro se esista o meno ancora un fronte definito, una parte ucraina e un’altra conquistata e ripulita di possibili resistenti dai militari del Cremlino. Come non è ancora chiaro se qualcuno stia veramente scavando tra le macerie del teatro bombardato. Se ci fossero dei superstiti (e c’è chi insiste con il numero di mille) sarebbero per la quarta notte in trappola. Il problema è che i vigili del fuoco non sono più operativi e i militari che potrebbero avere le macchine per aprire un varco tra le macerie devono combattere. La macchina della propaganda russa ha già cominciato a vendere la conquista di Mariupol alla propria opinione pubblica.
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In città però, secondo gli sfollati arrivati ieri, si combatte in ogni strada. I blindati russi compiono incursioni, fanno da esca per attirare il fuoco dei cecchini e poi gli aerei bombardano l’origine dell’attacco. A terra, il rastrellamento casa per casa sarebbe affidato ai ceceni. Circolano video di «kadirovsky», i guerrieri del presidente ceceno Kadyrov, che sparano su palazzi vuoti e recuperano neonati dalle cantine. Festeggiano con il solito Allah Akbar. Dall’altra parte della propaganda, la brigata Azov, gli ultranazionalisti di estrema destra che con l’esercito regolare difendono la città, sostiene di aver distrutto una pattuglia nemica: un tank, due blindati e 40 uomini. Dalla capitale ucraina, ammettono che sarà difficile portare rinforzi in città. Azov e i soldati sono soli.
Soldati russi in Ucraina uomo piange sul corpo della madre a kiev 1 uomo piange sul corpo della madre a kiev 2 uomo piange sul corpo della madre a kiev 3 vittime a kiev 1 bombe su kiev vittime a kiev 2 fossa comune a bucha kiev 2 mercato di kharkiv distrutto dalle bombe russe esplosione all aeroporto di leopoli miliziani ceceni a mariupol esplosione all aeroporto di leopoli 1 una donna in lacrime davanti a un palazzo distrutto a kiev esplosione a leopoli pompieri al lavoro a kiev vladimir putin allo stadio luzniki di mosca donna ferita a kiev bombardamenti in ucraina UCRAINA - SOLDATI ARMATI UCRAINA - SOLDATI ARMATI Soldati russi in Ucraina 2 la protesta delle carrozzine a leopoli