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    FELTRI INFELTRITO! - “LUI DICE CHE NON MI HA MAI TRADITO, HA DIVERSIFICATO? CHE FASTIDIO, LE SUE DIVERSIFICAZIONI NON MI SONO MAI PIACIUTE” – PARLA ENOE BONFANTI, LA MOGLIE DI VITTORIO: "GIURAVA DI NON FARLO PIÙ, MA GIURAVA IL FALSO. SI GIUSTIFICAVA COME QUELLI CHE FANNO LE CORNA E MINIMIZZANO" (VITTORIO: “CHE BRUTTA PAROLA LE CORNA!”. LEI: “SÌ, MA È BRUTTO ANCHE FARLE”) - "UNA VOLTA SPARI' PER 3 GIORNI. NON L'HO LASCIATO PERCHE' NON ERO INDIPENDENTE ECONOMICAMENTE, DOVE ANDAVO?” – “NON È MASCHILISTA, HA AIUTATO UNA PROSTITUTA…” (CIAO CORE!)


     
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    Estratto dell’articolo di Elvira Serra per il Corriere della Sera

     

    Enoe Bonfanti è una signora di 85 anni dalla dolcezza struggente e la tempra d’acciaio. Riservata per carattere e scelta, da 55 è la moglie di Vittorio Feltri.

    ENOE BONFANTI E VITTORIO FELTRI ENOE BONFANTI E VITTORIO FELTRI

     

    Cosa gli ha regalato per gli 80 anni?

    «Niente, sono io il suo regalo. E lui lo sa».

     

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    Il suo difetto più grande?

    «È un gran borbottone. E se non ha tutte le sue cose a posto tira qualche bestemmia».

     

    Il pregio?

    «È diretto e non porta rancore, dopo una lite si ricomincia da capo. Ed è generoso».

     

    Mi faccia qualche esempio.

    «Beh, ha ricomprato le campane di Guardialfiera, in Molise, dove andava con gli zii durante l’infanzia. Durante il Covid ha aiutato economicamente una prostituta del quartiere che aveva dovuto smettere, perché la sua bambina era tornata a casa dal collegio: alla fine le ha anche trovato lavoro in una biblioteca».

    («Precisiamo che non sono mai andato con una prostituta», tuona il patriarca).

     

    Lui dice che non l’ha mai tradita: ha «diversificato».

    «Le sue diversificazioni sono state molto fastidiose e non mi sono mai piaciute.

    Vittorio Feltri 2 Vittorio Feltri 2

    Giurava di non farlo più, ma giurava il falso. Diceva che erano sciocchezze: si giustificava come quelli che fanno le corna e minimizzano».

    (Lui: «Che brutta parola le corna!». Lei: «Sì, ma è brutto anche farle!»).

     

    Si è scoperto dov’era finito quando sparì per tre giorni?

    «Avevo chiamato il suo amico Botti per sapere dove fosse. “Sarà in qualche bisca a giocare a carte”, rispose. Però deve averlo avvisato perché quella sera tornò. Abbiamo provato a chiarire, ma non c’era niente da chiarire...».

     

    Perché non lo ha lasciato?

    «Non ero indipendente economicamente, dove andavo? Mia madre era morta e mio padre viveva in Val Seriana, lì c’erano appena le elementari, che futuro avrei garantito ai nostri figli? E poi non avrei mai voluto che crescessero lontani da lui».

    ENOE BONFANTI VITTORIO FELTRI 45 ENOE BONFANTI VITTORIO FELTRI 45

     

    Ricominciò a lavorare.

    «Dopo 10 anni dalla nascita dei figli andai a Rete 4. Facevamo le scalette dei programmi. Un giorno venne Berlusconi e chiese al direttore di conoscere la moglie di Feltri. E quello: “Ma non lavora qui”. Lo scoprirono così».

     

    Liti memorabili?

    «Normali. Lui tende ad alzare un po’ la voce e siccome sono permalosa gli tengo il muso. Ma tanti anni fa mi sono imposta di fare subito la pace e così è più contento».

     

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    Vita mondana con Vittorio?

    «Mai fatta. Quando ha preso il Premio Ischia mi ha chiesto di accompagnarlo, e io sono rimasta in albergo a pulire i gerani del terrazzo della stanza: mi sono divertita».

     

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    È maschilista?

    ENOE BONFANTI MOGLIE DI VITTORIO FELTRI ENOE BONFANTI MOGLIE DI VITTORIO FELTRI

    «No, sono sicura di no perché considera le persone come persone, maschi o femmine che siano. Non giudica quello che uno fa, dice che sono cavoli suoi. L’ho visto anche con i figli: Mattia si rifaceva il letto, aiutava ad apparecchiare e sparecchiare come le sorelle. E quando loro dicevano di voler fare le principesse, replicava che dovevano studiare, scegliere una professione ed essere indipendenti».

     

    Quando si è ammalato si è spaventata?

    «Molto. Qualche volta mi disperavo e poi mi facevo coraggio. Diventa difficile, dopo tanti anni, immaginare di non poter più stare insieme».

     

    Come vi chiamate?

    «Io lo chiamo Babbo e lui mi chiama Bonfanti».

     

    Un vostro rito domestico?

    ENOE BONFANTI ENOE BONFANTI

    «Guarda sempre la partita in questa stanza. Quando l’Atalanta segna mi chiama al telefono al piano di sopra. Se non sento nulla ha perso».

     

    Una carineria?

    «La domenica usciamo per prendere i giornali e andiamo al Bar Basso per il caffè e l’aperitivo, tenendoci per mano».

     

    Cosa l’aveva colpita quando vi siete conosciuti?

    «Intanto mi ero affezionata alle gemelle, che portava nel brefotrofio di Bergamo dove ero puericultrice. Parlava diversamente dagli altri, mi piaceva ascoltarlo. Avevo 30 anni, prima di lui uscivo con un altro, benestante, mentre Vittorio era povero in canna, lavorava alla Provincia. Mia mamma non era molto d’accordo. Diceva: è brutto avere la matrigna ed è brutto fare la matrigna. Poi è andata così».

    vittorio feltri vittorio feltri VITTORIO FELTRI MANGIA E BEVE VITTORIO FELTRI MANGIA E BEVE VITTORIO FELTRI CON UN BICCHIERE DI VINO VITTORIO FELTRI CON UN BICCHIERE DI VINO

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