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    LE ULTIME DAL NAZARENO! CHI SARA’ IL CAPO DELEGAZIONE DEM A BRUXELLES? TUTTI DANNO PER SCONTATO CHE QUEL RUOLO VERRÀ RICOPERTO DA NICOLA ZINGARETTI, MA IL SUO NOME SUSCITA PERPLESSITÀ - L’ALTRA CASELLA SCOPERTA È QUELLA DELLA COMMISSIONE AMBIENTE. SICURI DECARO AGLI AFFARI REGIONALI E PICIERNO VICE DI METSOLA - QUALCUNO NELL’EUROGRUPPO DEL PD LAMENTA IL FATTO CHE SCHLEIN SIA AVVEZZA A DECIDERE SEMPRE ALL’ULTIMO MOMENTO. MA SOLO COSÌ ELLY PUÒ AGIRE SENZA I CONDIZIONAMENTI DELLE CORRENTI…


     
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    Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

     

    zingaretti schlein zingaretti schlein

    Il Pd si appresta a votare Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, come ha annunciato il presidente del partito Stefano Bonaccini, che l’altro ieri ha avuto un lungo colloquio con l’esponente del Ppe. Il sì dei dem è sicuro.

     

    Però al Nazareno incrociano le dita e sperano che alla fine Giorgia Meloni non sia della partita perché l’idea di votare insieme a Fratelli d’Italia, dopo aver ripetuto durante tutta la campagna elettorale che questa eventualità era da escludere, imbarazzerebbe il gruppo dirigente del Pd.

     

    Ma non è questo l’unico motivo di apprensione per i dem. Nel Partito democratico alle prese con il puzzle europeo non tutte le caselle sono state riempite. Gli unici ruoli già assegnati sono due. Quello di Pina Picierno, che torna a fare la vicepresidente del Parlamento europeo, forte del rapporto creato in questi anni con Roberta Metsola. E quello dell’ex sindaco di Bari Antonio Decaro che andrà a presiedere la Commissione Affari regionali per due anni e mezzo, perché per il resto della legislatura quell’incarico verrà invece affidato alla delegazione rumena.

     

    Restano ancora scoperte tre importanti caselle. La prima è quella della presidenza del gruppo dei socialisti e democratici. Ma toccherà all’Italia (si dice a Stefano Bonaccini) tra due anni e mezzo e quindi c’è tempo.

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    La seconda è più urgente, è quella del capo delegazione. Tutti danno per scontato che quel ruolo verrà ricoperto da Nicola Zingaretti, la sua candidatura, però, non è stata ancora ufficializzata. Il nome dell’ex presidente della Regione Lazio suscita qualche perplessità in alcuni ma Zingaretti ha già svolto quel ruolo quindi ha tutte carte in regola per guidare i dem in Europa. Senza contare il fatto che a puntare su di lui è la segretaria Elly Schlein, che ha dimostrato in questo periodo di riuscire a spuntarla sulle logiche delle correnti.

     

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    L’altra casella scoperta è quella della Commissione Ambiente. La leader del Partito democratico ha chiesto la presidenza di quell’organismo del Parlamento europeo perché il tema le sta particolarmente a cuore. Il problema, però, è che non è stato ancora deciso a chi affidare l’incarico. I nomi in lizza sono quattro: Camilla Laureti, fedelissima della segretaria, Alessandra Moretti, Irene Tinagli o il capo delegazione uscente Brando Benifei. 

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    (...)

    Non sarà quindi facile trovare la quadra e qualcuno nell’eurogruppo del Pd lamenta il fatto che Schlein sia avvezza a decidere sempre all’ultimo momento utile. Ma c’è del metodo in queste scelte ritardate: la segretaria temporeggiatrice sa che solo così può agire senza i condizionamenti dei «vecchi» big e delle correnti.

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