lebron james argentario
Davide Chinellato per www.gazzetta.it
Matthieu Taunay, enologo 40enne, è cresciuto in Francia col mito dell’Nba e di Michael Jordan. “Mi svegliavo all’alba per vederlo giocare” racconta. Quando alla cantina di Monteverro, un gioiello al confine tra Toscana e Lazio, si è presentato l’ospite d’onore di lunedì, sapeva benissimo chi si sarebbe trovato davanti: LeBron James.
lebron james a capri 1
In vacanza in Italia in un tour in barca partito dal golfo di Napoli, la star dei Lakers e il suo entourage si sono spinti fino alla Toscana e alla zona dell’Argentario con lo yacht da 50 metri gestito dall’agenzia Ryacht e usato in passato anche da Bono degli U2. E hanno scelto Monteverro per uno dei desideri di LeBron: visitare una cantina.
VINO MON AMOUR
lebron james a capalbio
Il vino è, non da oggi, una delle grandi passioni di King James. Ha raccontato spesso nel corso della stagione di aver inserito un buon bicchiere di vino, preferibilmente rosso, tra i suoi metodi di recupero dopo una partita importante. Ha postato spesso le bottiglie della sua collezione, quelle scelte per una serata importanti o gli omaggi ricevuti.
lebron james in vacanza
Dopo i giorni nel golfo di Napoli, tra le visite a Capri e il bagno di folla a Ischia, LeBron, la moglie Savannah, Randy Mimms e la moglie hanno fatto rotta più a nord. Superato il Lazio, si sono fermati in Toscana. E, in cerca di una cantina da visitare, hanno scelto Monteverro. Non è stato casuale: LeBron ha una predilezione per i vini di taglio bordolese, e il vino di punta della cantina di Capalbio (Grosseto) appartiene proprio a quella categoria.
LA VISITA
Team LeBron è arrivato a Monteverro attorno alle 12.30. Visita privata, come tutte nella cantina toscana, e istruzioni chiare dalla scorta con cui King James viaggia: niente foto, preferibilmente niente autografi. LeBron è stato ricevuto dall’enologo Taunay e da Rita, responsabile delle visite. James è curioso, fa subito capire che non è un neofita, che il vino e i metodi di lavorarlo sono una delle sue passioni.
cantina monteverro
Matthieu, l’enologo cresciuto nel mito di Jordan, lo accompagna nella cantina, gli spiega il metodo di lavoro unico, l’approccio biologico e alla biodiversità, come la zona sia particolarmente favorevole all’agricoltura biologica, mentre nella cantina la presenza di quell’ospite vip non passa inosservato, anche se tutti come da richiesta rispettano la sua privacy.
LeBron visita i vigneti, il belvedere, la cantina, la tavola di selezione, tutto “in pieno fermento visto che siamo nel mezzo della vendemmia dei rossi e c’è grande attività in questo momento”, rivelano dalla Cantina capalbiese.
lebron james a capalbio
GLI OCCHIALI NELLA VASCA
LeBron non si è limitato a fare il visitatore: si è anche messo al lavoro, provando l’esperienza di una giornata in cantina.
L’enologo l’ha invitato a fare un rimontaggio per gravità (l’operazione con cui si estrae il mosto in fermentazione dal tino, lo si fa scorrere in un recipiente inox e lo si rimanda nella parte superiore della vasca, in modo da tenere vinacce e vinaccioli sempre umidi, operazione che a Monteverro avviene senza uso di pompe) e a provare una follatura manuale (ovvero rimmergere le vinacce nel mosto in fermentazione).
“È decisamente assoldato per la prossima vendemmia” scherzano dalla cantina, riferendosi alle doti fisiche di LeBron, particolarmente utili per questa operazione. Operazione non senza rischi: a King James sono caduti gli occhiali nella vasca, prontamente recuperati. LeBron e il suo entourage sono arrivati alla cantina attorno alle 12.30 e se ne sono andati alle 16.30, dopo l’immancabile degustazione accompagnata da un pranzo leggero in cui LeBron ha scelto il suo vino preferito tra quelli proposti: un Monteverro, come il nome della cantina, annata 2013.
IL RITUALE
lebron james
Le uniche foto della visita sono quelle che LeBron ha pubblicato sui suoi canali social, visto che i dipendenti della cantina hanno rispettato la richiesta della sua security di non chiedere o scattare foto. James nelle sue stories su Instagram ha postato le vigne della cantina, una sua foto sul belvedere di Monteverro e una ringraziando dell’ospitalità.
Ce n’è una che King James non ha postato, quel rituale che la cantina richiede a tutti i suoi ospiti: scegliere il proprio vino preferito e poi farsi una foto davanti alla scultura del Verro (il maschio del cinghiale), quella che dà il nome alla tenuta. James non si è tirato indietro, ma ha preferito tenere quella foto per sé.
lebron james ed elton john a capri 1
Come il ricordo di questa avventura, quella che a Monteverro ha lasciato “l’eco dei suoi modi garbati, della sua simpatia e della sua competenza enoica”.
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