Giorgio Ursicino per il Messaggero
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Su una pista bagnata, super Max agguanta la pole nel GP del Canada precedendo un fantastico Fernando Alonso con l'Alpine. Solo terzo, beffato nel finale, Sainz e, per la prima volta quest' anno, la Ferrari non scatta in prima fila. Charles si avvierà dal fondo della griglia, ma potrà contare su una monoposto tutta nuova. La moderna F1 è una partita a scacchi. Emozionante in pista, tutta da vivere anche nei garage dove si decidono le complesse strategie e, soprattutto, viene gestito lo scaffale dei ricambi che sono rigorosamente contingentati.
Puoi anche essere il più rapido sull'asfalto ma, se l'affidabilità ti tradisce e consumi troppi pezzi, vieni penalizzato partendo in mezzo o, addirittura, in fondo allo schieramento.
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Il pubblico sembra apprezzare, nonostante sia costretto seguire gli eventi con il taccuino, in particolare i più giovani che hanno una facilità innata nel decifrare le novità.
In questa battaglia nella battaglia, è un filo favorita la Red Bull che, come in pista, sta mettendo fieno in cascina.
I bibitari, oltre ad aver vinto gli ultimi 5 gran premi di fila, e poter contare su un bel gruzzoletto di punti di margine sugli italiani, hanno il vantaggio di vedere una delle Rosse già fuori dalla lotta per il GP del Canada. Sul tracciato di Montreal, infatti, Charles Leclerc dovrà partire in coda al gruppone ed affrontare una rimonta tutt' altro che facile.
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Il principino, con la sua SF-75 tutta nuova, approderà in pochi giri in zona punti, ma sarà più complicato sopravanzare Verstappen che è il vero riferimento della corrida, non solo per che ha qualche velleità di Titolo.
STRATEGIE NASCOSTE Ai box di Maranello hanno lavorato di fino, tenendo fino in fondo nascosta la strategia dei ricambi. In realtà, il lavoro del predestinato nelle prove del venerdì era stato parecchio anomalo rispetto alla routine, segnale inconfutabile che qualcosa bolliva in pentola.
Il monegasco, a differenza degli altri, aveva effettuato i mini long run che le gomme soft (rosse), consumandone addirittura un secondo treno come se le qualifiche non lo interessassero. Prima di accendere i motori in Nord America, i ragazzi di Maranello sostituivano sulla Ferrari numero 16 la terza centralina stagionale che smarcava 10 posizioni di penalità sullo schieramento. Per il resto, avevano fatto un collage, utilizzando vecchie componenti come il V6 termico e il turbocompressore.
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Aveva un senso? Decisamente no. Il regolamento, infatti, consente, se si accetta di partire in ultima fila, di montare una PU nuova di pacca. Era questa la soluzione migliore, perché gli avversari che partono dall'undicesima alla posizione numero 19 sono molto più lenti e si possono scavalcare in un boccone.
In più, avere tutto nuovo è una bella iniezione di fiducia per l'affidabilità perché i tecnici di Gualtieri non sono certamente potuti intervenire sul cedimento di Baku ed avere l'intera power unit completamente fiammante è un boost non trascurabile. In un sabato mattina canadese che sembrava invernale, con temperature da autunno inoltrato (10 gradi), la Fia annunciava che, oltre ad una nuova centralina e nuove MGU-K e MGU-H, la rossa di Charles aveva anche un nuovo turbo e un nuovo V6, il quarto della stagione.
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IL GIORNO DELLO SPAGNOLO Che gli uomini di Mattia Binotto siano particolarmente sensibili all'aspetto affidabilità (specialmente dopo le dichiarazioni poco comprensive di Leclerc), è rafforzato dal fatto che i ferraristi hanno montato un nuovo V6 anche a Carlos che non andrà in penalità perché le sua è la terza unità. Eh sì, qualsiasi cosa succeda, la Scuderia vuole scongiurare la scenetta di un propulsore della Motor Valley andato arrosto in una nuvola di fumo. Senza Charles la pole ha perso appeal. Oggi, invece, ci sarà la grande occasione di Carlos che potrà andare a caccia della prima vittoria senza dover controllare da vicino il suo compagno di squadra. In corsa la pista dovrebbe essere asciutta e Verstappen resta favorito perché venerdì aveva dimostrato un ottimo passo gara. L'olandese, però, visto il suo rivale nelle retrovie, potrebbe non mettersi a battagliare con lo spagnolo, che a questo punto non può avere ambizioni iridate, per incrementare ancora il vantaggio su Leclerc.
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