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    VIALE MAZZINI NON A MISURA D’OMO – “NEL 2012 PERSI LA FICTION RAI SU PADRE PINO PUGLISI PERCHE’ GAY” – LEO GULLOTTA: "UN FUNZIONARIO RAI EBBE PAURA CHE LO MANDASSERO VIA PERCHÉ UN PERSONAGGIO DEL GENERE NON POTEVA ESSERE INTERPRETATO SECONDO LUI DA UN OMOSESSUALE” – “FINO AI 30 ANNI HO VISSUTO UNA VITA ETEROSESSUALE, POI HO CAPITO CHE LA CIOCCOLATA NON MI PIACEVA PIÙ" - "EVITAVO I REGALI DI BERLUSCONI, QUANDO ARRIVAVA AL BAGAGLINO MI CHIUDEVO IN CAMERINO" -I POLITICI PIÙ SPIRITOSI? ANDREOTTI E..."


     
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    Renato Franco per Corriere della Sera - Estratti

     

    leo gullotta foto di bacco (8) leo gullotta foto di bacco (8)

    Quando Berlusconi arrivava al Bagaglino si presentava con un gioiello a forma di farfalla per le donne e con un orologio per gli uomini.

    «Ma io non mi facevo mai trovare, me ne stavo sempre in camerino».

     

    Evitava volutamente di incrociare Silvio Berlusconi?

    «Certo. Ovviamente c’era una corte di persone che faceva la corsa per assistere a questa divisione di pani e di pesci, per ottenere questi regali, le farfalline, gli orologini... Io personalmente non ho mai preso nulla. Il mio compito era lavorare bene. Il resto non mi interessava».

     

    In questo racconto c’è molto di Leo Gullotta, attore che ha declinato il suo talento a teatro, al cinema con Nanni Loy e Tornatore, in televisione cominciando con Falqui per venire poi preso in ostaggio da Pingitore che gli farebbe leggere anche l’elenco del telefono. Si guarda indietro con occhi accesi, nessun rimpianto, nessuna recriminazione.

     

    (…) C’è chi usa il temine Bagaglino in modo dispregiativo. La ferisce?

    oreste lionello nei panni di andreotti e leo gullotta in quelli della signora leonida oreste lionello nei panni di andreotti e leo gullotta in quelli della signora leonida

    «Penso che ci sia malafede. Si può pensarla diversamente — il Bagaglino può piacere o non piacere — ma la malafede imperversa...».

     

    Era anche la passerella della Prima Repubblica.

    «I politici sono sempre stati facce di tolla, mica solo ora. Davanti ad ascolti straordinari, parliamo di milioni di spettatori, i politici di ogni schieramento facevano a gara per venire perché una serata lì valeva come una campagna elettorale».

     

    Il più faccia di tolla?

    «Erano tutti un po’ squallidi, a parte qualcuno. Andreotti era una delle rare eccezioni, era estremamente spiritoso. Anche Oscar Mammì. Il resto era di un livello imbarazzante. Pur di esserci venivano a prendere le torte in faccia...».

     

    Le primedonne erano Pamela Prati e Valeria Marini.

    «Si impegnavano, si impegnavano tanto, erano molto professionali, non era una cosa che si risolveva in un pomeriggio, si provava per tutta la settimana».

    valeria marini leo gullotta pamela prati valeria marini leo gullotta pamela prati

     

    Il loro risultato attoriale onestamente non sembrava granché.

    «Cercavano di fare il loro mestiere: in quella struttura così importante non c’era nulla di intentato o casuale , ogni parola era scritta, era tutto fatto professionalmente. Oggi invece è tutto improvvisato. Oggi è vai avanti tu, senza nemmeno la famosa aggiunta, vai avanti tu cretino».

     

    Lei ha vinto anche l’Oscar.

    Ride. «Praticamente si, con “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore, conservo ancora il bellissimo telegramma che ho ricevuto da parte del produttore: un pezzettino di questo Oscar è anche tuo».

     

    Che ricordi ha del set?

    «Un periodo bellissimo, stavamo tutti insieme, la gente ci ospitava tutte le sere nelle loro case: questa disponibilità, questo affetto, questa umanità sono le sensazioni che mi porto dietro come ricordo».

     

    Mai stato pugnalato alla spalle?

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    «Sempre. Capita sempre. Bisogna incazzarsi per quel momento e poi buttarsi tutto alle spalle, reagire, terminare in avanti».

     

    La pugnalata peggiore?

    «Quando in un Paese democratico come l’Italia mi sono sentito dire: no guarda, tu non lavori con noi perché sei omosessuale . Quell’episodio mi fece molto male. Durò un pomeriggio, cominciai a protestare, ad alzare il ditino: era sbagliato, volevo che me lo dicesse in faccia chi lo aveva deciso. Ma la mia domanda veniva sempre elusa: la colpa era sempre di qualcun altro. I diritti sono arrivati, ma moltissimo si deve ancora fare, non solo per gli omosessuali».

     

    Il riferimento è alla fiction della Rai su padre Pino Puglisi, era il 2012.

    leo gullotta signora leonida leo gullotta signora leonida

    «In quel momento Puglisi era in odore di beatificazione e un funzionario Rai ebbe paura che lo mandassero via perché un personaggio del genere non poteva essere interpretato secondo lui da un omosessuale. Alla Chiesa però non interessa assolutamente nulla di tutto questo, ho fatto tanti personaggi in abito talare e la Chiesa non mi ha mai detto nulla».

     

    Nel 1995 rivelò di essere omosessuale.

    «Ero alla conferenza stampa di presentazione del film di Christian De Sica “Uomini, uomini, uomini”, storia di quattro omosessuali borghesi. A un certo punto un giornalista mi chiese se ero omosessuale. Risposi: Sì. Perché? Mi dica. Rimase zitto. Ma tutto questo fece molto scalpore. Oggi abbiamo fatto qualche passo avanti per fortuna».

     

    Ha sempre saputo di essere omosessuale?

    «Fino ai 30 anni ho vissuto una vita eterosessuale, poi ho capito che la cioccolata non mi piaceva più: desideravo la crema, e così ho fatto».

     

    Essere cresciuto al Sud, in provincia, ha in qualche modo influito in questa scoperta «tardiva»?

    «No, non ho mai avuto pesi di nessun genere. Ho vissuto un’infanzia e un’adolescenza tranquille, serene. Certo, non per tutti è così, in provincia tanti soffrono».

    leo gullotta foto di bacco leo gullotta foto di bacco

     

    Con questo governo teme una regressione?

    «Dio ce ne scampi e liberi... Viva l’Italia antifascista».

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