1 - L'INCIUCIO DELLA COMMISSIONE DEI 40: NIENTE GIUSTIZIA E STOP ALLA NUOVA LEGGE ELETTORALE
Francesco Bei per "La Repubblica"
Il patto per ora tiene, il disarmo è bilaterale. Il Pdl rinuncia al blitz sulla giustizia, mentre Pd e Scelta civica eviteranno colpi di mano per strappare con la forza la legge elettorale dalle competenze del comitato dei 40. È un compromesso che sembra accontentare tutti quello raggiunto ieri pomeriggio in un vertice tra governo e maggioranza a Palazzo Madama.
Benedetto dai ministri Quagliariello e Franceschini, l'accordo prevede anzitutto una resa del Pdl sull'emendamento Bruno, quello che allargava la riforma della Costituzione anche alla giustizia e che aveva indotto il presidente del Senato Grasso a lanciare l'altolà con un'intervista a Repubblica. Invece non se ne farà nulla, tutto è stato azzerato. Alla vigilia del primo voto sul ddl riforme in commissione Affari costituzionali, il governo è riuscito a evitare la trappola: un emendamento del relatore annullerà e raccoglierà i precedenti, sia del Pdl che del Pd, che delimitano il campo d'azione del comitato dei 40.
ENRICO LETTA E BERLUSCONI«Il mio emendamento - spiega Anna Finocchiaro - definisce il campo delle riforme possibili, precisando che tutti gli argomenti che non riguardano i Titoli I, II, III e V della Costituzione saranno toccati solo se strettamente conseguenti alle modifiche». Quindi la giustizia e la magistratura - titolo IV - restano fuori dall'orbita della riforma. Anche il Pd tuttavia rinuncia a qualcosa. In particolare al tentativo (portato avanti con emendamenti della stessa Finocchiaro e dei montiani), di strappare al comitato dei 40 la legge elettorale e farne oggetto di autonoma discussione in commissione Affari costituzionali.
Si è tornati ieri al "doppio binario": il comitato per le riforme si occuperà del nuovo sistema di voto conseguente alla modifica della forma dello Stato. Intanto, le commissioni continueranno a lavorare per via ordinaria ad una serie di modifiche "ponte" per evitare di rivotare con il Porcellum.
«Nessuno può impedire al Parlamento, se vuole, di approvare un'altra legge elettorale che corregga il Porcellum», fa notare il ministro Franceschini. Ma è chiaro che l'accordo politico raggiunto ieri, ammesso che regga, prevede che il Pd non cerchi di far passare una leggina elettorale sgradita al Pdl con i voti, magari, dei grillini e di Sel.
Franceschini, Quagliariello e LettaIn un corridoio di Palazzo Madama Donato Bruno, Pdl, rivendica il risultato: «Questa è un'occasione irripetibile per fare le riforme e sia noi che il Pd le vogliamo fare. Se qualcuno vuol far saltare questo accordo vuol dire che vuol far saltare anche il governo. Poi, certo, ci potrà essere qualche scheggia impazzita da una parte e dall'altra, ma per noi il patto di maggioranza deve tenere». Quanto alla giustizia, «va bene così: l'ipotesi blitz era inventata, anche perché da soli non abbiamo i voti per far passare nulla».
2 - RIFORME. PARTONO VOTAZIONI, PD-PDL: CLIMA DI COLLABORAZIONE
BOCCIATE NORME SEL SU L.ELETTORALE E M5S PER DIRETTA WEB COMITATO
(DIRE) - Partono in commissione Affari costituzionali al Senato le votazioni sul ddl che istituisce il Comitato bicamerale per le riforme costituzionali. Dopo il vertice di ieri, tra maggioranza e governo, Pd e Pdl parlano di "clima di collaborazione" che dovrebbe portare a licenziare il testo in commissione velocemente, magari gia' entro la settimana.
In mattinata si sono concluse le votazioni sull'articolo 1 del testo, quello che istituisce il Comitato dei 40 (tra deputati e senatori) che avra' il compito (come prevede il nuovo emendamento della relatrice e presidente di commissione Anna Finocchiaro) di riscrivere i titoli I, II, III e V della seconda parte della Costituzione e altri capitoli della Carta (compreso quindi, se necessario, il Titolo IV sulla magistratura) solo se le modifiche saranno "strettamente connesse".
DONATO BRUNOIl Comitato avra' inoltre competenza sulle riforme della legge elettorale conseguenti al nuovo assetto delle forma Stato e non su modifiche transitorie al Porcellum che spetteranno, nel caso, alle commissioni parlamentari competenti per un iter piu' rapido. L'accordo di maggioranza raggiunto ieri, dopo il confronto con i ministri Gaetano Quagliariello e Dario Franceschini, sembra dunque, almeno per il momento, 'reggere'. L'emendamento Finocchiaro sara' votato nel pomeriggio: alle 15 e' stato fissato il termine per i sub emendamenti, mentre le votazioni riprenderanno intorno alle 15.30.