Paolo Lepri per “Il Corriere della Sera”
Wolfgang Schauble
È lui, Wolfgang Schäuble, il custode dell’ortodossia tedesca del rigore. Ricordiamolo una volta per tutte, perché i falchi, se sono falchi, non cambiano pelle continuamente. Nel giorno in cui il capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, approfittava del palcoscenico di Strasburgo per rinfrescare la teoria dei compiti a casa, anche il ministro delle Finanze ha punzecchiato l’Italia, nel nome di quella parola magica, «implementazione», che aveva utilizzato più volte già martedì, incontrando la stampa estera nel palazzo della Wilhelmstrasse.
renzi mogherini a strasburgo parlamento europeo
Lo Schäuble-pensiero è semplice. Come i margini di flessibilità sono già contenuti nel Patto, così i fondi per promuovere la crescita e creare lavoro già esistono. Si tratta di utilizzarli. «Dalla stampa ho appreso che il premier italiano ha cancellato il vertice Ue straordinario convocato a Torino per la lotta alla disoccupazione giovanile», ha detto ieri il vecchio leone cristiano-democratico riferendosi all’appuntamento che la presidenza di turno italiana ha preferito per varie ragioni rinviare alla fine del semestre.
WEBER PPE
«Dei sei miliardi messi a disposizione, troppo pochi secondo i critici, non è stato usato un euro», ha aggiunto, esprimendo anche dubbi sui «fondi fantasiosi» che «permettono a certi politici di credere di aver assolto il proprio compito». Evidentemente ieri era proprio il giorno delle lezioni.