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    LEZIONI SPAGNOLE PER GIORGIA MELONI: I SUO ALLEATI NEO-FASCI DI VOX RIMANGONO CON UNA MANO DAVANTI E IL MANGANELLO NDRE’ – CON L’ACCORDO LAST MINUTE TRA PEDRO SANCHEZ E I CATALANI DI JUNTS SALTA OGNI CHANCE DI ALLEANZA TRA IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA E I POPOLARI DI FEIJOO. UN BRUTTISSIMO SEGNALE PER LA DUCETTA, CHE SOGNAVA DI SCARDINARE LO STATUS QUO EUROPEO CON UN NUOVO ASSE TRA PPE E ECR


     
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    Estratto dell’articolo di Alessandro Oppes per “la Repubblica”

     

    SANTIAGO ABASCAL GIORGIA MELONI SANTIAGO ABASCAL GIORGIA MELONI

    Esulta il premier spagnolo Pedro Sánchez, si sgretola la fragile alleanza di destra tra Pp e Vox. L’avvio della legislatura non poteva essere migliore per il leader del Psoe. Con un accordo dell’ultimora, gli indipendentisti catalani di Junts, il partito di Carles Puigdemont, hanno spianato la strada all’elezione della socialista Francina Armengol alla presidenza del Congresso dei deputati: un primo, importante gesto di apertura alla vigilia del negoziato dal quale Sánchez spera di ottenere la riconferma alla Moncloa.

     

    I due blocchi politici, conservatori e progressisti, si presentavano alla sessione di apertura del Parlamento in una situazione di perfetta parità: 171 voti […]. Restava l’incognita dei 7 deputati di Junts e, nel caso di una loro astensione, sarebbe diventato decisivo il voto dell’unica deputata dei regionalisti di Coalición Canaria.

     

    ALBERTO NUNEZ FEIJOO CON SANTIAGO ABASCAL ALBERTO NUNEZ FEIJOO CON SANTIAGO ABASCAL

    Ma la riunione della giunta direttiva di Junts, convocata in teleconferenza (con l’ex presidente catalano Puigdemont in collegamento da Bruxelles) ha sciolto ogni dubbio: gli indipendentisti che chiedevano con insistenza al Psoe “fatti verificabili” si sono dichiarati soddisfatti dalle promesse del partito di Sánchez e hanno annunciato il loro “sì” alla candidatura di Armengol, eletta alla prima votazione con 178 voti.

     

    Non solo, alla fine la candidata del Pp, Gamarra, ha ottenuto solo i voti del suo partito dopo una clamorosa rottura cono gli estremisti di Vox, indignati dal fatto che il leader popolare Alberto Núñez Feijóo non garantiva più loro un posto nell’ufficio di presidenza del Congresso.

     

    SANCHEZ PUIGDEMONT SANCHEZ PUIGDEMONT

    […] La formazione di una maggioranza progressista nell’ufficio di presidenza del Congresso era un passaggio fondamentale per evitare il fallimento immediato della legislatura e garantire a Sánchez una sufficiente possibilità di manovra per aspirare all’investitura come presidente del governo. Il Pp dispone della maggioranza assoluta al Senato, se avesse conquistato anche il controllo della Camera, per i progressisti sarebbe risultato impossibile portare a buon fine un accordo di governo.

     

    Ora la parola passerà al re Felipe VI, che nei prossimi giorni avvierà i contatti con i gruppi politici per capire se esiste un candidato con reali possibilità di ottenere l’investitura per la Moncloa. La Costituzione non indica che il primo a ricevere l’incarico debba essere il leader del partito più votato (nonostante Feijóo abbia più volte rivendicato questo diritto).

     

    MELONI SENZA VOX - VIGNETTA DI VAURO MELONI SENZA VOX - VIGNETTA DI VAURO

    La posizione del presidente del Pp potrebbe risultare ulteriormente indebolita ora, dopo la clamorosa rottura con Vox avvenuta in occasione del voto per la presidenza del Congresso. L’appoggio garantito, invece, da Junts alla candidatura di Armengol non è ancora una garanzia di sostegno all’investitura di Sánchez, ma potrebbe essere, agli occhi del re, una prova del fatto che il leader socialista è l’unico candidato con reali possibilità di risultare eletto presidente.

    GIORGIA MELONI SANTIAGO ABASCAL GIORGIA MELONI SANTIAGO ABASCAL SAMANTHA VOX - MEME BY EMILIANO CARLI SAMANTHA VOX - MEME BY EMILIANO CARLI

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