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    LIBERA BESTEMMIA IN LIBERA IRLANDA: UN REFERENDUM HA SOPPRESSO IL DIVIETO, LA CHIESA APPROVA - SECONDO I VESCOVI IL RIFERIMENTO ALLA BLASFEMIA NELLA COSTITUZIONE È ORMAI OBSOLETO - LA SOCIETÀ IRLANDESE IN POCHISSIMI ANNI HA INTRODOTTO DIVORZIO, ABORTO E DA ULTIMO PERFINO LE NOZZE GAY...


     
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    BESTEMMIA REFERENDUM IRLANDA BESTEMMIA REFERENDUM IRLANDA

    Fabrizio Cannone per la Verità

     

    Nell' indifferenza generale dei credenti, e con qualche sussulto di gioia da parte dei laicisti, il popolo irlandese ha soppresso, con un referendum popolare, un passaggio della Costituzione che vietava la bestemmia. Hanno votato a favore della libera bestemmia quasi il 65% dei cittadini. Se si guarda alla storia, però, tutti gli Stati cattolici, o se si preferisce tutte le nazioni a maggioranza cristiana, anche luterana, anglicana o calvinista, si sono dotati di norme e leggi per reprimere la bestemmia, oggi definita in modo più soft come blasfemia.

     

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    Lo stesso Codice penale italiano, dovuto a quel grande giurista che fu Alfredo Rocco, reprimeva esplicitamente la bestemmia. Nella formulazione più recente, l' articolo 724 dice: «Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello Stato (ovvero il cristianesimo cattolico) è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 51 euro a 309 euro». Successive sentenze della Corte costituzionale hanno però invalidato l' aspetto della «religione di Stato», essenziale invece nel Concordato del 1929. La bestemmia quindi sarebbe ora sanzionata non tanto per la sua componente di offesa al Dio dei cristiani, ma perché offensiva del senso religioso della gente.

     

    la chiesa del sacro cuore a boho, in irlanda 4 la chiesa del sacro cuore a boho, in irlanda 4

    La società irlandese in pochissimi anni ha introdotto divorzio, aborto e da ultimo perfino le nozze gay. La Costituzione irlandese, però, risentiva ancora di secoli e secoli di cristianità e conteneva un passaggio che reprimeva la bestemmia come contraria ai costumi locali.

     

    L' Osservatore Romano del 27 ottobre prende atto della presa di posizione dell' episcopato locale in favore della libertà di bestemmiare: «In Irlanda», così si legge, «non c' è stata una condanna per blasfemia dal 1855.

     

    I vescovi irlandesi in una nota hanno chiarito che "il riferimento alla blasfemia nella Costituzione (), è in gran parte obsoleto e può destare preoccupazione a causa del modo in cui tali misure possono essere utilizzate per giustificare la violenza e l' oppressione contro le minoranze"». Il che è evidentemente falso, visto che non c' è stata una sola condanna per blasfemia dal 1855.

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    Questa politica distensiva del Vaticano e di certi episcopati è ispirata dalla stessa logica che porta le gerarchie a sostenere il candidato meno cristiano e più trendy e conformista: Hillary Clinton contro Donald Trump, Fernando Haddad contro Jair Bolsonaro, eccetera. In questo caso specifico si può dire che un intero episcopato, come quello irlandese, è favorevole ala libertà di bestemmiare. Né più né meno. Il Catechismo della Chiesa cattolica, pubblicato da Giovanni Paolo II nel 1997, e lodato di recente anche da papa Francesco, affermava invece che «la bestemmia è contraria al rispetto dovuto a Dio e che «la proibizione della bestemmia si estende alle parole contro la Chiesa di Cristo, i santi, le cose sacre».

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