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    LIBERI SPARI IN LIBERO STATO – MENTRE OBAMA CHIEDE LEGGI SEVERE CONTRO LE ARMI, UN UOMO FA STRAGE IN UN COLLEGE DELL’OREGON – IL PRIMO BILANCIO PARLA DI 13 MORTI E 20 FERITI – LO SPARATORE, UN UOMO SUI TRENT’ANNI, SAREBBE STATO UCCISO DALLA POLIZIA


     
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    da “repubblica.it”

     

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    Ancora spari in un college americano. Proprio nei giorni in cui il presidente Obama preme per l'approvazione di leggi più restrittive sull'uso delle armi, un uomo ha fatto irruzione all'interno dell'Umpqua Community di Roseburg, nell'Oregon, 300 chilometri a sud di Portland, ed ha aperto il fuoco provocando l'ennesima strage. Il procuratore capo dello stato dell'Oregon, Ellen Rosenblum, ha confermato che le vittime sono 13.  I feriti sono almeno 20: tra questi una donna colpita al petto. 

     

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    Lo stesso procuratore ha confermato che l'aggressore, un uomo di circa 30 anni di cui non si conosce ancora l'identità, è stato ucciso.

     

    Tutti gli ingressi del college sono stati bloccati dalla polizia e l'intera zona è stata isolata. Secondo quanto riporta la Cnn, la polizia ha setacciato l'auto del sospetto autore della sparatoria alla ricerca di possibili esplosivi. Gli investigatori sono andati anche a casa dello sparatore, circoscrivendo la zona. Gli agenti hanno poi perquisito ogni edificio del campus, stanza per stanza, per essere sicuri che non vi fossero altri complici o ordigni nascosti.

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    Il quotidiano Portland Oregonian ha riportato che i primi agenti sono arrivati sulla scena intorno alle 10.40 locali, le 19.40 in Italia, per rispondere a una chiamata che denunciava una sparatoria. Anche l'Fbi è stata allertata. La Cnn riporta la testimonianza di un vigile del fuoco, che afferma che l'autore della sparatoria ha aperto il fuoco in diverse classi.

     

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    Nell'apprendere la notizia dell'ennesima strage, il presidente americano Obama ha ribadito che affrontare il nodo della violenza con armi da fuoco resta una priorità.  "La grande maggioranza degli americani sostiene leggi più severe sulle armi - ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest - ma il presidente è realista nell'avere poche speranze che il Congresso decida di agire. Il presidente è stato molto esplicito nel dire che questo è fonte di frustrazione per lui".

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