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    "LIBERO" DI ESSERE RENZIANO! AL BARETTO DI MILANO, TRA ANGELUCCI E FELTRI, MANCAVA IL TERZO CONVITATO, DI VERA PIETRA, OVVERO DENIS VERDINI, CHE CON LORO AVEVA CONCORDATO COL PIGLIO DEL LEADER CHE ‘’LIBERO’’ S'HA DA FARE NUOVO, E RENZIANO - ALCUNI GIORNI FA IL “MACELLAIO” AVEVA ATTOVAGLIATO ANGELUCCI E RENZI. CON IL DUCETTO DI RIGNANO CHE AVEVA TUONATO LA QUALSIASI CONTRO IL QUOTIDIANO DIRETTO DA BELPIETRO


     
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    Maria Giulia Monella per Dagospia

     

    VERDINI ANGELUCCI VERDINI ANGELUCCI

    Altro che pranzetto al Baretto di Milano come peraltro Dago anticipato, era il de profundis per Maurizio Belpietro quello celebrato a Milano tra Antonio Angelucci, parlamentare ondivago nel centrodestra ed editore di Libero, Vittorio Feltri, che ci siamo persi quante volte abbia fatto il tour Libero Giornale negli ultimi anni. Mancava il terzo convitato, di vera pietra, ovvero Denis Verdini, che con loro aveva concordato col piglio del leader che Libero s'ha da fare nuovo, e renziano, perché il referendum fa paura al premier, e giornali ossequienti non ce ne sono abbastanza per PittiBullo, soprattutto a destra, essendo ‘’il Foglio’’ fiancheggiatore del renzismo senza limitismo ma poco venduto.

    RENZI VERDINI BERLUSCONI RENZI VERDINI BERLUSCONI

     

    E Verdini era latitante perché il suo compito lo aveva già portato a termine: alcuni giorni fa il “macellaio toscano” aveva messo intorno a un tavolo Antonio Angelucci e Renzi. Con il premier cazzone che aveva tuonato la qualsiasi contro il quotidiano diretto da Belpietro, a partire dagli attacchi sullo scandalo di Banca Etruria (cosa che in vista del voto amministrativo e poi del referendum, lo angoscia giorno e notte).

     

    MATTEO RENZI E DENIS VERDINI MATTEO RENZI E DENIS VERDINI

    Da quel summit era partita la decisione di tagliare la testa di Belpietro. Anche perché, dall’altra parte, c’era un Berlusconi che non apprezzava per nulla la linea del quotidiano meneghino tutto mirata a portare in trionfo ogni giorno in prima pagina le gesta del duplex Salvini & Meloni, ribelli al diktat del Banana di puntare tutto su Marchini.

     

    Belpietro Feltri Libero Belpietro Feltri Libero

    Quindi Belpietro preso tra due fuochi, Renzi e Berlusconi, è stato in sostanza licenziato dal suo editore. Aggiungere che domenica scorsa brillava sulla prima pagina del quotidiano di Angelucci, proprietario di cliniche varie in convenzione con il Ministero della Salute, un articolo sferzante di Giancarlo Perna che illustrava le doti di trasformismo e arrembaggio, della ministra Beatrice Lorenzin, “la Meg Ryan che ama Renzi e odia Padoan” che siede al vertice del ministero.

     

    VITTORIO FELTRI MAURIZIO BELPIETRO VITTORIO FELTRI MAURIZIO BELPIETRO

    Perché Forza Italia avrebbe chiesto a Belpietro un bell'attacco alla ministra, che finirà coll'essere catalogato come il canto del cigno di Belpietro? Perché il vero problema a Roma di Arfio Marchini sta nel rapporto con Ncd, voti utili non si sa quanti, problemi, anzi cazzi, molti. Marchini l'ha capito a sue spese, il suo capolista, Onorato, ha rischiato anche le botte, i rapporti con una parte del gruppo alfaniano sono freddi, neanche buongiorno e buonasera, e tutto riconduce al ministro della Salute, che sembra guardare più al Pd che al suo partito, che ha litigato praticamente con tutti. 

    Feltri e Belpietro con _Libero_ Feltri e Belpietro con _Libero_

     

    Fatto fuori Belpietro, accontentata Beatroce, Feltri e compagni si preparano a non potersi non dire renziani. Ma soprattutto verdiniani. La redazione di ‘’Libero’’ è allibita, aveva già fatto un comunicato duro contro il fondatore, un tempo molto amato, ora diventato una vera sanguisuga agli occhi di chi stringe la cinghia da anni, vive in regime di assistenza statale, è costretto ogni due mesi a ferie forzate e non pagate.

    FEDERICA GUIDI MARIA ELENA BOSCHI BEATRICE LORENZIN FEDERICA GUIDI MARIA ELENA BOSCHI BEATRICE LORENZIN lorenzin lorenzin LORENZIN E BERLUSCONI LORENZIN E BERLUSCONI

     

     

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