Vincenzo Nigro per “la Repubblica”
MACRON HAFTAR
Un ennesimo, grave segnale di allarme politico per l' Italia in Libia. Ai margini del vertice Nato di Londra, in una delle molte riunioni collaterali, Gran Bretagna, Francia, Germania e Turchia si sono riunite a livello di capi di governo. I 4 leader alleati, pronti a litigare su mille altri dossier hanno trovato il tempo di parlare insieme di Siria ma anche di Libia. Il risultato è stato una dichiarazione pubblica sulla Libia di nessun reale peso politico, ma che in Italia si fa notare proprio per l' assenza dell' Italia stessa.
CONTE E SERRAJ
Mancanza dell' Italia a un incontro Nato sulla Libia, l' ultimo negoziato di politica internazionale al quale Roma aveva sempre partecipato con grande assiduità Macron, Merkel, Johnson ed Erdogan hanno dichiarato che sul dossier Libia «i nostri Paesi appoggiano il lavoro dell' inviato del segretario generale Onu, Ghassan Salamè, perché venga favorito un processo politico fra i libici, facilitato dall' Onu e sostenuto dal Format di Berlino». Del "format di Berlino" fanno parte i cosiddetti "5+5", ovvero i 5 paesi del Consiglio di sicurezza Onu, più Italia, Germania, Turchia, Arabia Saudita ed Emirati.
DRONE ITALIANO ABBATTUTO IN LIBIA
Oggi di Libia e di molto altro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlerà con Donald Trump.
GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP
Il presidente americano sul dossier avrebbe letteralmente potere di vita o di morte, nel senso che una sua iniziativa politica potrebbe davvero bloccare l' attacco continuo del generale Haftar a Tripoli. Con bombardamenti che anche ieri per esempio hanno preso di mira un ospedale in cui sono stati uccisi 2 medici.
SARRAJ HAFTAR MACRON
erdogan putin
Fino ad oggi, mentre Pentagono e dipartimento di Stato chiedono ad Haftar di fermare l' offensiva, Trump rimane ambiguo. Il presidente sembra sensibile alle telefonate di pressioni da parte del presidente egiziano Al Sisi e dei leader di Emirati e Arabia Saudita, che continuano a sostenere Haftar, anche in questa fase di bombardamenti indiscriminati contro la popolazione civile.
GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP IL DRONE ITALIANO ABBATTUTO IN LIBIA
Dall' incontro con Trump vedremo se Conte, che negli ultimi mesi ha trascurato il dossier Libia, tornerà alla carica per difendere quello che agli occhi del mondo era una creatura politica dell' Italia, ovvero il governo di Fayez Serraj riconosciuto dall' Onu. In queste ore l' inviato dell' Onu a Tripoli Salamè ha lanciato allarmi ripetuti contro le incursioni sempre più violente di Haftar contro Tripoli. Anche con l' uso di mercenari russi Haftar potrebbe entrare in città, «e sarebbe un disastro».
SOLDATI IN LIBIA
«La dimensione militare sfugge al governo e alla politica italiana», dice un alto funzionario di una delle agenzie che seguono la crisi libica, «continuare con la passività di questi mesi ci porterà di fronte a fatti compiuti che saranno contrari agli interessi dell' Italia». Il parere di molti funzionari della Farnesina e della presidenza del Consiglio è che «l' Italia è il primo Paese interessato direttamente a quello che avviene sul campo in Libia, ma da mesi siamo politicamente inattivi».
SOLDATI IN LIBIA milizie di assad verso kobane SCONTRI IN LIBIA SCONTRI IN LIBIA MANIFESTAZIONE IN LIBIA CONTE SERRAJ