1 – ARRIVA LIBRA ORA FACEBOOK BATTE MONETA
Federico Rampini per “la Repubblica”
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Forte dei suoi 2,4 miliardi di utenti regolari, Facebook lancia la sua nuova sfida: si mette in concorrenza diretta con governi e banche centrali, creando una sua moneta. Si chiama Libra e promette di essere «sicura, garantita da altri valori, fatta su misura per la massa degli utenti». Detta anche "stable- coin" cioè moneta stabile, una frecciata verso quella Bitcoin che è stata una pioniera delle cripto-valute ma si è trasformata in uno strumento altamente speculativo.
Anche Libra (il nome viene dalla libbra, unità di peso romana, è la stessa radice della lira) nasce come una cripto-valuta, cioè dalla stessa tecnologia di Bitcoin. Cripto come segreto, perché queste monete digitali usano la crittografia, un metodo per proteggere le informazioni e verificare le transazioni. Usa la stessa tecnologia di Bitcoin che è "blockchain": un sistema di contabilità digitale gestito da modelli matematici complessi, che si appoggiano su vaste reti di computer. Però vuole prendere le distanze da Bitcoin e altre cripto-valute segnate da fluttuazioni selvaggi nel loro valore, cosa che ne riduce l' appetibilità come mezzi di pagamento.
mark zuckerberg
Libra, nell' aspirazione di Facebook, sarà usata per pagare la spesa al supermercato, comprare il biglietto del metrò, saldare il conto al ristorante, perfino la bolletta della luce. Parte in grande, questo progetto, grazie alla partecipazione di due carte di credito, la Visa e Mastercard, e del sistema di pagamento digitale PayPal. Più vari altri partner tra cui Uber e Spotify.
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Poiché le cripto-valute esistono da anni, finora hanno dimostrato due cose: che la tecnologia funziona, ma che i rischi di un uso incontrollato e speculativo sono alti. Perciò la proposta di Facebook nasce con caratteristiche diverse. Anzitutto Libra sarà "sicura", cioè promette di essere al riparo da contraffazioni e frodi, anche grazie ad un ente indipendente, con sede a Ginevra, e una sorta di "muraglia cinese" per separarlo da Facebook.
libra, la criptovaluta di facebook
Questo è un tema rovente, perché il social media di Mark Zuckerberg è stato protagonista di fughe di dati clamorose, con effetti micidiali, compresi gli scandali sulle fake news (Cambridge Analytica) durante la campagna elettorale americana del 2016.
Zuckerberg non ha un passato candido in fatto di protezione della privacy: deve convincerci che almeno quando gli affidiamo i nostri soldi incidenti del genere non si ripeteranno. Poi c' è la questione della stabilità: "garantita da altri valori" significa che dietro Libra verrà costituito un paniere di altre monete tradizionali come dollaro euro e yen, più eventualmente titoli di Stato o altri attivi che ispirano fiducia. Infine c' è il fatto di essere disegnata come un mezzo di pagamento di massa: potrà essere usata tramite Messenger che è la messaggeria Facebook, o Whatsapp, o scaricando una app ad hoc.
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Facilità per un uso di massa: qui il social media di Zuckerberg deve vedersela con concorrenti formidabili, sia pure più forti in Oriente che in Occidente. La verità è che in fatto di nuovi sistemi di pagamento la Cina è molto più avanti dell' America. Ha quasi saltato a piè pari la tappa delle carte di credito, dal contante è passata direttamente allo smartphone come portafoglio digitale. Il risultato è impressionante: il gigante cinese del commercio online, Alibaba (l' equivalente di Amazon) gestisce 250.000 pagamenti al secondo. Come primo obiettivo la Libra di Facebook si accontenterebbe di mille al secondo. La strada da fare è molta.
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Ma per quanto l' esperimento Libra sia appena iniziato, c' è già una preoccupazione da parte delle autorità monetarie. Facebook promette di allargare alla moneta i benefici della disintermediazione. Il semi- monopolio delle banche - poco scalfito da gruppi come Western Union - fa sì che trasferire soldi rimanga caro: basti vedere le commissioni sui bonifici, soprattutto oltre frontiera. Libra sarebbe utilizzabile anche da parte di chi non ha un conto in banca. Proprio come i pagamenti digitali su smartphone: anche in quel caso ci sono giganti dei social o del commercio online che offrono dei conti digitali alternativi a quelli bancari.
tobias adrian fmi
Che l' iniziativa di Facebook sia presa sul serio lo dimostra un discorso recente di Tobias Adrian, capo della divisione mercati al Fondo monetario internazionale. Le autorità monetarie si stanno ponendo il problema se Facebook non debba avere delle riserve valutarie depositate presso le banche centrali, con cui garantire la stabilità della Libra. Si aprirebbe un dibattito su quanta percentuale di dollari, euro, yen, renminbi o sterline debba contenere il paniere della Libra. Il fatto stesso che questi temi si affaccino nelle riunioni del Fmi conferma l' attenzione che circonda l' incursione di Facebook nel mestiere bancario.
MOROZOV
2 – MOROZOV "IMPOSSIBILE FIDARSI I SOCIAL PUNTANO A CONTROLLARCI"
Gabriella Colarusso per “la Repubblica”
A un certo punto è successo. La piattaforma su cui volevamo condividere amici, notizie, frivolezze, è diventato un superStato, con i suoi cittadini - più di 2 miliardi di utenti nel mondo; le sue infrastrutture; un Pil (55 miliardi di ricavi nel 2018) superiore a quello di una nazione come la Serbia. E ora anche una sua moneta. Senza però dover rispettare le regole che governano tutti gli altri Stati.
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Con quali conseguenze per la nostra democrazia? «Quando tutto quello che facciamo produce dati chiunque controlla i dati controlla anche tutto quello che facciamo: le transazioni monetarie non fanno eccezione», dice Evgeny Morozov, tra i più noti studiosi globali di tecnologia e autore di diversi libri (ultimo, Silicon Valley: i signori del silicio , Codice edizioni) sul lato "oscuro" delle reti. «Ma è un problema che riguarda tutte le aziende tecnologiche».
Facebook però ora "batte" anche moneta, qual è l' obiettivo?
facebook batte moneta
«Sta cercando di copiare i servizi dei suoi concorrenti cinesi, Tencent (che gestisce WeChat) e Alibaba (che ha AliPay). A causa delle pressioni normative, è diventata all' improvviso paladina della comunicazione chiusa piuttosto che aperta. Aggiungere il portafoglio al tuo profilo Facebook è un modo per spingerti a rendere i tuoi comportamenti finanziari meno pubblici.
E per prevenire nuove regole e restrizioni sulla sua attività pubblicitaria: un modello allo studio è pagare gli utenti per i loro dati, un altro è far pagare gli utenti per l' utilizzo dei suoi servizi. Avere una propria valuta faciliterebbe entrambe le soluzioni. Terzo: Facebook cerca da tempo di penetrare il mercato dei Paesi in via di sviluppo, l' India per esempio. La promessa di un "Internet gratis" finora non ha funzionato. Offrire servizi bancari gratuiti a chi non ha un conto in banca potrebbe essere più efficace».
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David Marcus, l' ex manager Paypal che ha progettato Libra dice che sarà «un bene pubblico per il mondo» e che rispetterà la privacy degli utenti: ci si può fidare di Facebook?
«Bisogna essere pazzi o masochistici per fidarsi ancora di Facebook che parla di "bene pubblico" o "privacy": hanno dimostrato negli anni che queste non sono loro preoccupazioni. Vi fidereste di un' azienda che - nelle parole del suo ex senior staff - è impegnata a creare dipendenza digitale e poi dice di lavorare al "bene pubblico" ? ».
Ma se è così screditata perché Zuckerberg e i suoi pensano di poter convincere regolatori finanziari e Stati ad autorizzarlo a possedere non solo i dati sociali degli utenti ma anche quelli finanziari? È coraggio o senso di onnipotenza?
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«Finora, non sembrano desiderosi di convincere nessuno. Hanno scelto un modello che - pensano - li esonera dalle regole che le normali istituzioni bancarie devono rispettare. Dicono apertamente che vogliono "plasmare l' ambiente normativo", cioè fare pressione sui regolatori per indebolire ogni regolamentazione».
Gli europei sono già preoccupati per Libra. Bruno Le Maire, ministro dell' Economia francese: «È fuori discussione che Libra diventi una moneta sovrana». Stati e regolatori hanno i mezzi per regolare il superStato monetario di Facebook ?
«È una domanda che in realtà non ha a che vedere con Facebook. Gran parte dell' offerta di moneta nelle economie moderne è creata dalle banche private - non solo dalle banche centrali, come molti credono: la capacità dei cittadini di esercitare un controllo sulla politica monetaria è già limitata.
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E poi: qualche tempo fa il presidente francese Emmanuel Macron si è mostrato felice di fare delle foto con Zuckerberg, lo ha accolto per aprire un nuovo ufficio a Parigi, e così via. Fare qualcosa di grosso contro Facebook sarebbe molto difficile, in parte per il timore che possa spaventare gli investitori, in parte perché l' Europa non ha molto di cui vantarsi quando si tratta di rendere trasparente e democratico il proprio sistema monetario» .
Facebook non avrà diritti di voto nella nuova associazione di 27 aziende che gestirà il sistema: basta a garantire trasparenza?
mark zuckerberg vuole creare una moneta virtuale 1
«Ne dubito: non sappiamo ancora i dettagli più importanti. Per essere un' iniziativa che vuole usare la blockchain per essere "trasparente", è sorprendentemente non trasparente. Sono abbastanza sicuro poi che Facebook abbia fatto di tutto per garantirsi il controllo sul progetto».